martedì 8 novembre 2011

Italicnews.it: Vivere nella statusfera

di Enrico Sola
"È un flusso di aggiornamenti costanti sui social network. Ma si rischia di restare senza cena".
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Lettura suggerita da Anna Giordano.

4 commenti:

  1. Davvero molto interessante! Grazie per averlo segnalato.

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  2. Pienamente d'accordo con l'autore di questo articolo sul cambiamento della rete. Basti pensare a qualche anno fa quando tutti utilizzavamo messanger, tutti avevamo un blog dove condividevamo i nostri "pensieri". Oggigiorno ci ritroviamo nell'era dei social network, tutti hanno un contatto facebook o twitter tanto che ormai non si chiede nemmeno più il numero telefonico ad una persona ma "il suo contatto facebook". Per molti, questi social network ,però ,rappresentano gli unici "universi" di rete. Espressioni come quelle dell'imbianchino sono molto comuni, questo anche perchè oggi su facebook è possibile condividere non solo pensieri personali ma anche notizie di attualità, postando il link che emette queste notizie. Per esempio io potrei condividere questo articolo che ho appena letto sul mio profilo di facebook e quindi permettere anche ad altre persone di leggerlo. Una persona, quindi, tramite facebook riesce ad accedere a molte notizie: attualità, oroscopo, meteo, spazi culturali ecc., tanto da rendere questo social network il suo unico "universo" di rete.
    Per quanto riguarda la privacy, ultimamente su facebook con il suo ultimo aggiornamento si ha la possibilità di scegliere se ciò che stiamo pubblicando vogliamo che sia visibile solo ai nostri amici o sia qualcosa di pubblico e quindi visibile anche a più "identità".

    Clelia Cibelli

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  3. L’articolo del giornalista Sola ha perfettamente sottolineato come al giorno d’oggi si stia sviluppando un nuovo modo di “vivere la rete”. Il mio primo accesso ad internet risale a diversi anni fa (il collegamento ancora non ti offriva la possibilità di stare contemporaneamente al telefono con un’amica); feci una ricerca scolastica e poi chiusi subito la connessione ( per via dei costi elevati). La nascita dei social network ha assolutamente cambiato il nostro “modo di navigare”, come se internet avesse mutato lo scopo per cui fu creato, ossia dare la possibilità alle persone di fruire di una quantità elevata d’informazioni. I social network, face book in particolare, nasce, teoricamente, come mezzo che ti “regala” la possibilità di restare sempre in contatto con amici magari lontani. Nei fatti, però, esso ha sviluppato una funzione totalmente diversa, spesso tra i contatti si raggiungono cifre che si aggirano intorno ai 500/1000 amici tra i quali, spesso, neanche la metà è realmente conosciuta. Ritengo, infatti, che questo tipo di socialnetwork non sia altro che un modo per sbirciare la vita altrui attraverso la visualizzazione di foto, video o anche solo attraverso la lettura degli status, tenendo comunque in considerazione che alcune persone propongono un alto numero d’informazioni per il solo desiderio di essere sbirciate. L’aspetto negativo, così come sottolinea il giornalista Sola, è rappresentato dal ridimensionamento dei nostri orizzonti e a questo aggiungo la creazione, spesso, di identità personali totalmente diverse dalla realtà, con la pubblicazione di post o status che includono informazioni non condivise realmente dall’utente, spinto, forse, dalla voglia di apparire sotto una luce diversa.
    Credo, che il punto principale sia quello di far capire alle nuove generazioni, che i social network dovrebbero occupare un gradino inferiore rispetto ad una socializzazione che prevede la conoscenza diretta di persone, non attraverso una chat ma attraverso incontri casuali per strada, in aule d’università, in ambito lavorativo ecc…
    Sicuramente tra cinque, dieci anni ci saranno nuove modalità per comunicare, ma credo che si dovrebbe sempre tener presente come una comunicazione offerta dal mondo di internet resti pur sempre monca rispetto ad una comunicazione diretta tra i due utenti, piena di quelle espressioni che rendono una persona diversa da un’altra!
    Francesca Famulari

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  4. Sono d'accordo con Clelia nel pensare che Facebook sia in qualche modo 'positivo' : condividere un link sulla bacheca di un amico è diventato il nuovo modo di esprimere se stessi e il proprio pensiero. Ma purtroppo Facebook non si ferma qui. Personalmente dico sempre che Facebook è 'il demonio, se fosse stato per me non mi sarei iscritta!' e forse qualcun altro è d'accordo. Nello stesso tempo in cui lo dico, però, non riesco a farne a meno, perchè ormai, ricordando le parole di un'amica, 'se non hai Facebook sei fuori dal mondo e nessuno ti calcola più'. C'è la necessità continua di stare al passo con i tempi, con quello che accade ai nostri amici e nel mondo, senza accorgerci di finire in un 'recinto', come suggerisce anche questo articolo. Infatti leggendolo mi sono sentita come una pecorella dispersa nel gregge. Nel suo mondo di contraddizioni, però, con Facebook possiamo anche 'distinguerci', mettendo mi piace o non mi piace. Questa individualità, questo 'mi piace personale' dobbiamo provare a non perderlo...se anche qualche gigante di internet volesse, come suggerisce l'articolo, sopraffarci, basterà dirgli di no,perchè lo possiamo ancora fare... possiamo ancora strumentalizzare Internet e non essere noi i suoi strumenti. Cerco di farlo capire anche ai miei amici, usando Facebook per giocare, per scherzare, per ridere, ma non per le cose serie... cioè che è importante è stare noi al passo con i tempi e non lasciarci soffocare dalla tecnologia, cercare di sfuggirle per creare nuovi mondi alternativi che ci soffocheranno a loro volta.
    Claudia Camillo

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