Per questa settimana il compito per gli studenti coinvolti è quello di analizzare come i media italiani (dunque non soltanto i due giornali in esame) stanno trattando le vicende familiari dell'attuale Presidente del Consiglio. La domanda alla quale provare a offrire una risposta è relativa al rapporto tra i media e la vita privata di una delle massime cariche dello stato: è da condannare l'invasività dei media, oppure è lecito affermare che personaggi pubblici di una tale rilevanza non possano sottrarre al giudizio della collettività nessun aspetto della propria vita?
La risposta a tale domanda presuppone inevitabilmente un chiarimento su quello che - secondo voi - è il nostro ruolo come elettori: siamo chiamati a giudicare unicamente la condotta pubblica/istituzionale di un politico, oppure anche quella privata?
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Personalmente credo che la vita privata debba restare tale, anche perché esisterebbe anche un ,ormai sempre più precario, termine detto privacy.
RispondiEliminaCredo che questo divorzio tra il premier e la sua ex consorte non interessi il pubblico più di tanto, del resto ognuno è artefice della propria vita, e se una coppia divorzia saranno anche affari loro, del resto se avesse divorziato una comune coppia di certo le testate giornalistiche, tg e radio non avrebbero acclamato la notizia con tanto stupore e scalpore, ma nel momento in cui vi è un nome noto tutte le principali notizie perdon testa e si da priorità a quel che in fin dei conti può essere anche una notizia di terzo o quarto piano.
Personalmente, che sia un politico o un comune cittadino, credo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole (entro i limiti prefissati dalle legge logicamente) pertanto se una persona decide di frequentare una 18enne o meno non credo che ciò incida sulla mia vita.
Pertanto direi che come al solito i giornalisti han preso una banale notizia per ingigantirla e lavorarla, ma del resto bisogna spezzare una lancia anche a favore dei giornalisti, ovvero molte persone politiche,del mondo della tv ecc… spesso tengono a tener viva la propria immagine e persona andando quasi a cercare di esser messi in primo piano e sull’onda del gossip, con questo caso divorzio direi che, anche se non proprio voluta, si è verificato un tener viva l’immagine di un personaggio politico.
Tuttavia in questa vicenda vi è da sottolineare un particolare, ovvero per anni Berlusconi è stato un "media" in quanto proprietario di mediaset e pertanto lui stesso sarebbe stato fiero di cogliere tali notizie al fine di incrementare gli ascolti televisivi della propria rete, previo diffusione giornalistica via tv.
Pertanto questo vociferare,gossip e scoop sul suo divorzio potremmo anche interpretarli come un qualcosa che si è ritorta contro, nel senso che da dominante è passato al ruolo di dominato, ovvero da colui che era a capo della piramide nel diffondere notizie attraverso la proria tv a colui che vede diffondere le proprie notizie private; in sostanza una sorta di arma a doppio taglio.
Ora ecco ciò che dicono i giornali…
MILANO - Veronica Lario «chiude il sipario» sulla sua vita coniugale. Dopo quasi trent’anni, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie si dividono, anche giuridicamente. Dopo le anticipazioni di alcuni quotidiani, la moglie del premier ha confermato domenica mattina all'Ansa di avere avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi.
«ADDOLORATO» - «È una vicenda personale che mi addolora, che rientra nella dimensione privata, e di cui mi pare doveroso non parlare»: così il Cavaliere, arrivato in elicottero ad Arcore attorno alle 13, ha rotto il silenzio sulla vicenda che lo riguarda personalmente. A villa San Martino il premier ha ricevuto molte visite. Nel primo pomeriggio Berlusconi, ha accompagnato uno dei suoi ospiti al cancello della villa e mentre l'auto della persona che era andato a trovarlo si allontanava, il Cavaliere ha rivolto dei gesti di saluto ad alcuni giornalisti e ad un fotografo che stavano osservando la scena. In mattinata, lasciando Palazzo Grazioli, sua residenza romana, il premier non aveva voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti e si era diretto attorno alle 11 all'aeroporto per poi raggiungere Milano, accompagnato dal fratello Paolo.
Fonte: http://www.corriere.it/politica/09_maggio_03/veronica_lario_divorzio_1cdc96a6-37a8-11de-8d05-00144f02aabc.shtml
E' vero che ogni individuo debba avere la sua privacy,come giusto che sia, ma è anche lecito che in certi momenti tv,giornali ed internet raccontano ciò che accade.Il presidente del consiglio Silvo Berlusconi non è stato in grado di tener fuori la sua vita privata da tutto ciò che lo circondava.Credo che tutto quest interesse da parte dei media sia anche colpa sua visto che in certe occasione o programmi televisivi lui stesso si è preso gioco della sua vita coniugale davanti a milioni di spettatori.Ora la sua situazione matrimoniale è diventata pubblica a tutti gli effetti, anche se la maggior parte dei lettori non prova così tanto interesse come si crede.
RispondiEliminaIL MESSAGGERO
Quasi non vorremmo parlarne. Perchè in un Paese ideale, i fatti privati andrebbero rispettati nella loro intimità e non degradati a materia per gossip o per opposte tifoserie (stai con Silvio o stai con Veronica?). E tuttavia, piaccia o non piaccia, quando c’è in ballo la vita privata di un personaggio pubblico essa finisce per assumere una rilevanza nazionale che è impossibile non cogliere. Basta saperla trattare con il pudore e il rispetto che tutte le storie di un matrimonio, e del suo doloroso tramonto, meritano. «Solo vivendo questa vicenda», diceva tempo fa Veronica Lario, dopo l’ennesima difficoltà di rapporto con Berlusconi, «si può capire fin nelle sfumature quale peso stia avendo su di me, sui ragazzi e su mio marito tutto quello che ci sta accadendo».
ROMA - Quando ha lasciato Palazzo Grazioli, uscendo in auto, Silvio Berlusconi appariva provato, non i segni di una notte insonne, come a Varsavia, dove scoppiò il caso sulle «veline», ma con il peso di preoccupazioni e tensioni. Raccontano che abbia ricevuto la notizia del divorzio dalla moglie, Veronica, aprendo i quotidiani del mattino. Non se l’aspettava, spiegano i collaboratori, è stato come un colpo al cuore. Non tanto l’annuncio della separazione, poichè questo era già nell’ordine delle cose, quanto lo strumento utilizzato per farlo, le prime pagine dei giornali. E nelle parole, affidate a una nota, è racchiuso lo stato d’animo di un premier che, si dice, afflitto. «E’ una vicenda personale che mi addolora, che rientra nella dimensione privata e di cui mi pare doveroso non parlare».
Prima di recarsi a Villa San Martino, ad Arcore, dove ha trascorso il resto della domenica, facendo anche un saluto ai cronisti, con un ampio gesto della mano, ha riunito a, Palazzo Grazioli, i fedeli collaboratori (Gianni Letta, Paolo Bonaiuti e Niccolò Ghedini) per un giro d’orizzonte sul da farsi. «Me l’aspettavo, ma non così forte» è la battuta con cui avrebbe sottolineato il colpo del divorzio annunciato attraverso i «media». Non avrebbe in mente di fare tentativi di riconciliazione, questa è acqua passata. E’ accaduto due anni fa, quando Veronica mandò una lettera a un quotidiano per le espressioni alla Carfagna, ma adesso non ha proprio l’intenzione di fare marcia indietro. Né di sciogliersi in pentimenti, che non avrebbero ragione di essere.
Il problema, semmai, è di non trasformare in telenovela una vicenda che, secondo il Cavaliere, deve restare nella sfera privata. E non continuare sulle pagine dei giornali. Perchè, ci sono pure rischi politici tutti da valutare. Le elezioni, sia amministrative che Europee, incombono. E una vicenda come questa, parola di premier, può essere cavalcata dall’opposizione. Ma i sondaggi attribuiscono a Berlusconi addirittura il 75% dei consensi, dunque non c’è pericolo che il caso del divorzio possa modificare questo trend di ascesa del premier e del Pdl. Un rischio, però, esiste. Ed è relativo al fatto che la questione del divorzio (tanto più che è al secondo, il primo è avvenuto tanti anni fa da Carla Dall’Oglio) possa intrecciarsi con un certo fondamentalismo di parte del voto cattolici. Insomma, che questa vicenda possa condizionare, nell’urna, una parte di cattolici.
Tutta questa vicenda è giudicata, però, da Fabrizio Cicchitto, come una «trappola su un’autentica bufala», mentre Umberto Bossi ha esclamato. «Bisogna stare attenti quando ci sono dei figli, quando c’è una moglie, a non farla stare male». Anche se poi, ha fatto una battuta ironica: «Se avessi una velina, non potrei più tornare a casa». Per Ghedini, è «una dolorosa vicenda personale».
Prima di esprimere la mia opinione riguardo l’argomento analizzo come la notizia del possibile divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario viene trattata dai mass media.
RispondiEliminaOvviamente tutti i mezzi di comunicazione sono stati coinvolti da questo “scoop”, che ovunque ha ricevuto spazio… Mediante radio, tv, web e giornali tutti noi abbiamo potuto sapere come stava procedendo la situazione…
Qualsiasi media avessimo intorno ha preso la notizia e l’ha analizzata sotto tutti i suoi aspetti come se si trattasse di un film piuttosto che di un episodio di vita privata. Non si contano gli speciali dedicati all’accaduto, che ha avuto una risonanza paragonabile a quella del terremoto in Abruzzo.
Si può oggettivamente affermare che la notizia è stata presa come se fosse una questione di stato, tant’è vero che se n’è parlato anche all’estero (tra i tanti giornali cito il quotidiano spagnolo “El Mundo”, che gli ha dedicato una prima pagina).
Ora passiamo ai “nostri” giornali:
1. Il Corriere della Sera, come c’era da aspettarselo, mette la notizia in prima pagina col titolo “Berlusconi va in tv e si difende”; racconta i punti salienti e ci propone il confronto con la Chiesa, con la quale Berlusconi ha rischiato di rovinare i rapporti. Da pagina 2 a pagina 6 troviamo gli approfondimenti intitolati “La rottura”: a pagina 2 e 3 leggiamo quello che è il punto di vista del premier stesso, a pagina 5 il punto di vista di sua moglie, con un trafiletto dedicato a Noemi, la ormai famosa diciottenne che chiama Berlusconi “papi”; nella stessa pagina, un altro articoletto sembra quasi voler infierire: “la boutade del premier con la volontaria rilanciata da una televisione del Trentino”, questo il titolo, ci parla di un episodio avvenuto lo scorso 25 aprile e sembra volerci dire che il premier non è nuovo a questi “inciuci”… infine a pagina 6 abbiamo “Le mosse”, cioè come dovrebbe procedere la situazione: le affermazioni dell’avvocato di Berlusconi, le opinioni sull’autenticità delle foto, diciamo in poche parole la “difesa”.
2. Il Sole 24 Ore, non potendo non trattare la notizia, la mette in prima pagina in un breve articolo intitolato “Dai Clinton ai Berlusconi - Tra moglie e marito non mettere il dito”, che già ci fa percepire la differenza di contenuti; di fatti, almeno in prima pagina, leggiamo quasi una “giustifica” del comportamento del premier, che sarebbe solo un caso di “un fenomeno infinitamente più complesso”. Poi il giornale ci rimanda a pagina 16 e 17, dove il concetto viene sviluppato ed ampliato; ritroviamo comunque più o meno le stesse notizie del Corriere: le parole del premier, il punto di vista di Veronica, il caso delle foto posticcie, le notizie sugli avvocati…
Insomma, come possiamo benissimo renderci conto, si sta parlando e sparlando di una notizia che fa notizia solo perché riguarda il premier… Che d’accordo, ci sta che fa notizia, ma ci sono cose ben più importanti da dire di un uomo politico… Diciamo che di un attore o di una show girl è principalmente la vita privata quella che fa più notizia, ma quando si parla del Presidente del Consiglio è ridicolo attaccarsi alle sue vicende familiari o sentimentali… Sarà anche l’uomo eticamente meno corretto del mondo, ma a noi che importa se riesce a governare bene il nostro paese? (se…)
Ad ogni modo, il divorzio tra i due sta facendo audience, per cui c’è chi è interessato anche a questo…
Io penso che noi italiani, purtroppo, siamo troppo curiosi rispetto a questi eventi e troppo poco curiosi rispetto al resto: mi sembra davvero di vivere in un “Grande Fratello”, dove non si pensa ad altro che a creare e diffondere inciuci sulla vita privata… E dobbiamo ammettere che questo ci piace, che facendo zapping ci fermiamo alla trasmissione che sta parlando del divorzio tra il premier e sua moglie e non a quella che parla di cultura, di scienza o altro…
Ma al di là di questo credo che anche Berlusconi e la Lario abbiano un grande torto: avrebbero potuto abbassare il polverone invece di alimentarlo, poiché è da stupidi ricorrere ai mass media per dire cose che si possono comunicare facendo una telefonata privata… anche perché stiamo parlando di marito e moglie, non di colleghi di lavoro! Siccome non credo che i due siano stupidi (altrimenti dovremmo preoccuparci di essere governati da uno stupido che è stato eletto da noi), mi viene il dubbio se non sia tutta una messinscena… a pro di che, visto che Berlusconi ne risulta danneggiato? Forse proprio per ottenere più consensi: qualcosa mi dice che alla fine Silvio avrà ragione e uscirà da questa vicenda come un “eroe incompreso”, povera vittima della fantasia di una ragazzina…
Rita Cafiero
Rigurdo le vicende personali del premier La Repubblica.it rilascia questi 3 video:
RispondiElimina1) "Tranelli della sinistra", intervento di Berlusconi a Porta a Porta.
http://tv.repubblica.it/piu-visti/settimana/tranelli-della-sinistra/32499?video
2) "Caso Veronica, privato e pubblico", intervento di Zucconi riguardo la vicenda.
http://tv.repubblica.it/piu-visti/mese/caso-veronica-privato-e-pubblico/32389?video
3) "Veronica-Silvio:parla Scalfari", intervento di Scalfari al programma televisivo "Otto e Mezzo".
http://tv.repubblica.it/piu-votati/settimana/veronica-silvio-parla-scalfari/32445?video
Un divorzio "mediatico": diamo i numeri.
RispondiEliminaBerlusconi e' un personaggio pubblico, e su questo non ci piove. E' costantemente sotto i riflettori, ne sentiamo parlare tutti i giorni, LO sentiamo parlare tutti i giorni. L'accanimento con cui giornalisti di ogni risma ed orientamento politico sbattono una questione tanto personale, come un divorzio, in prima pagina e' a mio avviso aberrante, sintomo di un malato voyerismo di un pubblico che si nutre di gossip e grandi fratelli vari.
E' sintomo, pero', anche dell'esibizionismo di tali personaggi pubblici, in quanto non possiamo non ricordare come sia stata la signora Veronica Lario ad inoltrare prima un comunicato stampa, nel 2007, a "Repubblica", richiedendo le scuse pubbliche dal marito per una questione di complimenti ed allusioni ritenute inopportune, e poi una mail-comunicato all'Ansa, poche settimane fa, sulla questione delle "veline" candidate ad europarlamentari e sulla partecipazione del marito ad una festa di diciott'anni, a Napoli.
Dunque a conti fatti la totale abdicazione della privacy e' dovuta, per un verso, ad una curiosita' morbosa da parte delle masse, che chiedono di conoscere anche i piu' piccoli particolari della vita privata di qualsivoglia personaggio pubblico, per un altro verso questa curiosita' viene alimentata dagli stessi personaggi pubblici, che intervongono continuamente con dichiarazioni piu' o meno richieste.
Cio' rende quello tra Berlusconi e Veronica Lario un divorzio "mediatico".
Ecco come Panorama gestisce la notizia:
"Veronica Lario e Silvio Berlusconi verso il divorzio. Dopo quasi trent’anni di relazione (con il matrimonio nel 1990) e tre figli, la parola “fine” sembra prossima. La decisione è della “signora” come l’ha chiamata il premier qualche giorno fa, nel corso dell’ultima baruffa pubblica della coppia. La pratica è già avviata e l’avvocato, una donna “di cui mi posso fidare fino in fondo”, sarebbe stata contattata il primo maggio, secondo quanto riportano le prime pagine di la Repubblica e la Stampa e ha confermato la stessa Lario all’Ansa. “Sono stata costretta a questo passo, non voglio aggiungere altro” ha dichiarato al quotidiano torinese. “A chi tocca il tasto dei soldi, basterebbe ricordare che mi metto contro l’uomo più ricco e potente d’Italia”.
Martedì 28 aprile Veronica Lario, leggendo sui giornali della partecipazione di Berlusconi alla festa per i diciott’anni di una ragazza napoletana e le indiscrezioni sulla candidatura di donne dello spettacolo a eurodeputate per il Pdl, decide di scrivere una mail-comunicato all’Ansa in cui parla di “ciarpame senza pudore” per “il divertimento dell’imperatore”. Non è la prima presa di distanza pubblica della first lady (ruolo cui ormai ha abdicato già da tempo, molto scarse le sue partecipazioni ai vertici internazionali o ai ricevimenti ufficiali cui deve assistere il marito)."
[Fonte: http://blog.panorama.it/italia/2009/05/03/veronica-lario-chiedera-il-divorzio/]
Repubblica riesce a fare di peggio, e da' i numeri:
"Stando ai numeri la fiducia nel premier dopo Porta a Porta resta invariata (66%). Uno stallo che si registra anche nella parte degli elettori che si dicono cattolici praticanti (61%). Fiducia in calo per il 20% e in aumento per il 13%. Positiva anche l'impressione fatta dal premier nel salotto di Vespa: convincente per il 57%, sincero per il 51%, rilassato per il 52%. Percentuali che diventano plebiscitarie tra gli elettori del Pdl (80% circa). Di altro avviso il 47% che l'ha trovato provocatorio e presuntuoso (42%).
Traballa, invece, la tesi "del complotto organizzato dalla sinistra e dalle sue gazzette". Per il 59% non c'è stata nessuna macchinazione (lo pensano anche il 27% degli elettori del Pdl). Gli irriducibili complottisti, invece, si attestano al 28%.
Premier e signora, inoltre, si dividono la vicinanza degli intervistati. Il 38% parteggia per il premier, il 34% per Veronica Lario. Anche in questo caso si nota la netta divisioni partitica tra gli elettori del Pdl (solo il 5% è con la moglie del Cavaliere). Ma anche l'area cattolica (praticante e non) sceglie il presidente del Consiglio (40%).
Infine le ricadute nell'urna, anche in vista delle prossime elezioni europee e amministrative. Per il 64% non è cambiato nulla. Per il 23% l'ipotesi di votare Pdl è in calo, per l'11% in crescita. Cifre che fanno capire quanto una vicenda ampiamente pubblicizzata su giornati e tv, abbia ricadute minime sui cittadini. Almeno fino ad oggi. Resta da vedere, però, quale sarà l'atteggiamento in futuro con il perdurare dell'attenzione mediatica e l'eventuale scoperta di nuovi elementi. Senza dimenticare l'atteggiamento del Pd. Ad oggi deciso a non voler attaccare il premier su "una vicenda privata". Scelta che sta avendo indubbie ricadute sull'opinione degli elettori. Ma che, con l'arrivo della campagna elettorale, potrebbe mutare."
[Fonte: http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/sondaggi-2009/berlusconi-popolare/berlusconi-popolare.html]
Il divorzio italiano più popolare, Berlusconi-Lario, ha oscurato come si temeva vicende ben più importanti come la febbre suina e il terremoto in Abruzzo. I media invadono spesso la sfera privata dei personaggi noti creando scoop, anche se alcune volte si rivelano poi delle bufale. Sulla vicenda Berlusconi-Lario forse non si saprà mai la verità! Ed è proprio su questo che i media si “sfidano” tra loro sfoderando le loro armi migliori: foto, video, interviste ed altro per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica. In questo caso, trattandosi del Presidente del Consiglio, il gioco è più semplice e richiede meno fatica, dato che volente o nolente l’intera popolazione ne è coinvolta. Il Premier è altamente infastidito per questo polverone alzatosi intorno a lui, e come si legge sul “Corriere della Sera”, rivolgendosi ai cronisti afferma: «Fatemi la grazia che le vicende private restano tali». Peccato che però sia stato egli stesso a “mercificare” la sua vicenda strettamente personale nel programma di Bruno Vespa, Porta a Porta, quando in realtà avrebbe dovuto parlarne in privato, nella sua villa di Macherio a cena in presenza di alcuni amici di famiglia e ovviamente della First Lady.
RispondiEliminaNé Radio Vaticana né l’Osservatore romano hanno preso una posizione per una questione di rispetto per le vicende private e per rispetto istituzionale. La Cei, dopo un silenzio di tre giorni, come si evince dal “Sole 24 ore”, dà voce al suo pensiero: «dal premier serve più sobrietà», tramite l’editoriale dell’Avvenire, anche se tale editoriale non è dei vescovi ma firmato da una donna, Rossana Sisti.
Commento personale: I media non devono violare la sfera privata, il rispetto della privacy non deve essere leso. Ma, nel momento in cui è la stessa persona a prodigare notizie sulla propria vita per secondi fini, il diritto alla privacy è inappellabile in quanto ne abusa per dei propri vantaggi. Sarà il caso di Berlusconi che ha trovato un altro modo per entrare nelle case degli italiani, nel periodo di propaganda elettorale?
Lo scopriremo a breve!
Giulia Eleonora Zeno.
vorrei sottolineare che stiamo pur sempre parlando di un personaggio pubblico, cattolico, che ha sempre tenuto a sottolineare l importanza della famiglia e dei principi relativi ad essi, pubblicizzandoli come punti cardine della propria ideologia.
RispondiEliminami sembra dunque inevitabile parlare oggi del dichiarato divorzio, in particolare considerando il premier come presidente mediaset.
d'altronde Berlusconi tendenzialmente rende noto ogni avvenimento della sua vita e carriera, vero o fittizio, di rilievo o meno.
in questo particolare evento della sua vita privata, si è posta l'attenzione sulla scelta presa da Veronica Lario di dichiarare attraverso i media il suddetto divorzio, pregiudicandola o giustificandola.
io appoggio la sua scelta, in quanto ritengo abbia preso questa decisione non per scopi speculativi, ma perchè era giusto rendere partecipe e consapevole il popolo italiano.
a proposito del divorzio Berlusconi-Lario e dell'influenza dei media, propongo i seguenti video, tratti dalla trasmissione "tetris".
http://www.youtube.com/watch?v=ZnExZ7B253Y&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=7XKdftNv7oQ&feature=related
Il divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario non è un fatto privato. Per almeno sei buoni motivi:
RispondiElimina1) Berlusconi è sceso in politica (ricordate la biblioteca finta della sua altrettanto finta casa che gli faceva da sfondo quando annunciò la discesa in campo?) portando in dote agli italiani la sua esperienza di imprenditore privato. Come a dire: “Ho creato dal nulla (diciamo così) la Fininvest, do lavoro a migliaia di persone, sarò altrettanto bravo con l’amministrazione pubblica”. Come una goccia ha limato,fino ad annullarlo, il confine tra pubblico e privato. Si è fregiato di essere l’homo novus, colui che rompe con gli schemi ingessati della vecchia politica (chissà cosa direbbe Craxi) e porta fatti, azioni concrete, colui che si immerge in “imbarazzanti” bagni di folla. Il contatto diretto con la gente a cui racconta tutto di se stesso: l’amore per la mamma Rosa, le zie suore, le bagatelle notturne (con relative pubbliche scuse chieste dalla consorte), le telefonate con Agostino Saccà, direttore di Rai Fiction, in cui segnalava sue amiche attrici e similari (nulla di penalmente rilevante come stabilito dalla Procura che ha archiviato il caso, ma il servizio pubblico a servizio del capo delle tv concorrenti lascia perplessi), le battutacce su Cacciari e la moglie, la ritrovata armonia proprio con Veronica Lario l’estate scorsa (le foto posate su tutte le riviste), la bella mostra del suo polpaccio lividoso durante una conferenza stampa ufficiale, l’acquisto di Ronaldinho in campagna elettorale…Si potrebbe continuare all’infinito. Il punto è che la persona e la figura istituzionale non sono mai state separate, anzi quest’intreccio è stato, è e forse sarà uno dei punti di forza del premier ( una commistione ben studiata a tavolino). Ha sempre mischiato politica e spettacolo. Un esempio? La puntata di Porta a Porta (speriamo che Vespa non ci intrattenga con il plastico di Villa Arcore e/o Macherio) in cui il premier ha raccontato la genesi e l’evolversi della famigerata festa di compleanno: una fiabesca narrazione in cui ha mescolato impegni istituzionali e ore libere. Oppure quando Berlusconi ha parlato di “complotto della sinistra in cui è caduta la moglie”… In poche parole: la privacy o c’è o non c’è, non si invoca a piacimento, non si stabiliscono paletti opportunistici o partigiani. Come il quotidiano “Libero” che ha pubblicato in prima pagina le foto semidiscinte di Veronica Lario giovanissima dandole della ingrata. La privacy è a senso unico?!
2) Che cosa c’entra la privacy con le elezioni europee??? Ne parlo perché uno dei motivi scatenanti di questo possibile divorzio è stato quello che la Lario ha definito in modo illuminante: “ciarpame senza pudore, divertimento dell’imperatore”. Natalia Aspesi su La Repubblica ha commentato: “il re è nudo”. Non perdo tempo a fare la pleonastica precisazione che il premier a Palazzo Grazioli può fare ciò che più gli aggrada, perdo tempo a sottolineare un altro concetto che dovrebbe essere altrettanto banale, ma su cui “il plotone di esecuzione” dei berluscones sta alzando una cortina di fumo, gli italiani hanno il diritto-dovere di mandare al parlamento europeo gente esperta, meritevole e possibilmente capace. BRUTTI O BELLI, GIOVANI O VECCHI, BASTA CHE SIANO ESPRESSIONE DELL’ECCELLENZA ITALIANA. ANCHE PERCHE’ IL LAUTO STIPENDIO DEI PARLAMENTARI E’ PAGATO DAI CONTRIBUENTI. Non è di oggi la notizia che in Parlamento siedano molti amici, buoni conoscenti, ex segretari o collaboratrici del premier. Ministri o capigruppo non fa differenza, il privato è nominato. E diventa pubblico. E quando sul Corriere del Mezzogiorno del 29 aprile 2009, si legge che Noemi Letizia, la neo diciottenne, chiama Berlusconi papy ( quanti di noi vorrebbero farlo) e vuole fare spettacolo o in alternativa la parlamentare, è legittimo il sospetto su chi potrebbe candidarla. Quindi si ritorna al tema principale cioè siamo al pubblivato…
3) La Cei, con 15 anni di ritardo, ha invocato sobrietà, il pd con Franceschini ha parlato di coerenza, trasparenza e etica per un premier che affianca la linea della Chiesa e va al Family Day, e poi divorzia due volte, ha cinque figli da due mogli diverse e fa vita da single. Banalmente mi viene da dire: “non si predica bene e si razzola male”. Si rischia di perdere credibilità (anche se il consenso oceanico per Berlusconi al momento mi smentisce). Soprattutto quando Noemi svela in un’intervista del 30 aprile: “Gli ho detto che solo io potevo capire il dolore per la sorella scomparsa, lo ascolto per ore”. Con la riconoscenza della moglie, dei figli e degli italiani. Siamo al “sultanato”, la peggiore delle corti, come ha illustrato il politologo Giovanni Sartori che aveva già denunciato il passaggio dall’ homo sapiens all’homo videns privo di capacità critica.
4) In America se un presidente mente, rischia grosso, nell’Italia democratica del 2009 si accettano passivamente i ballon d’essai del premier e le puntuali smentite entro le prime 24 ore: veline in lista? Giammai. Peccato che le liste siano state ripulite dopo l’esternazione di Veronica Lario. Da Macherio a Strasburgo il passo è breve. Non cito a caso l’esempio degli Stati Uniti. Berlusconi ha mutuato dallo staff di esperti al servizio di Ronald Reagan il modo di comunicare, dalle foto opportunities, alla storia del giorno fino al news manegment.
5) La decisione della Lario, donna a cui si riconosce unanimemente grande cultura e sensibilità (noti i suoi articoli sulla pace su MicroMega) è anche politica, come dimostra un articolo comparso sul Corriere della Sera agli inizi di maggio: “Si fa di tutto per arrivare in tv o al Grande Fratello, è un’ Italia in cui non mi voglio rispecchiare”. E’ l’Italia dell’homo videns. Ed è anche un avvertimento per l’eredità. Già perché la moglie di Berlusconi deve tutelare i suoi tre figli al momento estromessi dai luoghi di potere. “Dopo Silvio, Piersilvio” si leggeva qualche settimana fa sui quotidiani, una frase che alla signora non è piaciuta. Singolare anche che molti quotidiani abbiano scritto che la Lario è l’unica che fa l’opposizione a Berlusconi. Governo e opposizione in un’unica famiglia.
6) Il conflitto d’interessi attraversa il nostro Paese da 15 lunghi anni: tv, giornali, banche, assicurazioni, immobiliari, sport, dopo le leggi ad personam, il lodo Alfano, La Repubblica ha ipotizzato una legge ad familiam. Magari per non perdere voti cattolici, come ha detto il presidente del consiglio sempre a Porta a Porta, e come invece si augura la Lega: Al Nord noi guadagneremo voti”. Significativa anche la consegna del silenzio imposto al pdl: “Siamo addolorati, vicenda privata”. Salvo poi usare aggettivi offensivi su Rosy Bindi, pd, rea di aver detto la cose con chiarezza.
Da Annozero a Ballarò fino a Tetris e Omnibus, la questione ha occupato tutti i palinsesti televisivi, i siti internet italiani hanno pubblicato foto e video della festa, del locale nel casertano dove c’è stata la grande sorpresa, del ciondolo da seimila euro donato a Noemi, il book della neo maggiorenne. Persino gli scatti del brindisi del Cavaliere con la famiglia Letizia (un po’ posticci a dire il vero, ma ci accontentiamo). Tutto in piazza perché così Lui ha abituato gli italiani. Inoltre le principali testate giornalistiche internazionali hanno dedicato spazio alla richiesta di divorzio ricordando anche alcuni atteggiamenti del premier in occasioni ufficiali. “Attrici, parlamentari, premier straniere, operaie, il gallismo di Berlusconi non ha risparmiato nessuno” (articolo di Denise Pardo su L’Espresso) .
L’Espresso del 14 maggio ha dedicato la copertina “Scacco al Re” e ampio articolo di Edmondo Berselli al divorzio: “Ci mancava il divorzio del capo di Berluscolandia, il reality più amato dagli italiani. Protagonista assoluto il premier, spettatori gli italiani”. E poi: “In questa realtà politica privatizzata la signora faticava già allora a trovare una funzione. Non first lady, non second life (…)” Ancora: “Forse un tratto di umanità familiare e domestica poteva venir fuori dall’incontro con Tony Blair dopo il trapianto a Ferrara e la bandana, da Wojtyla che gli inveiva contro per la guerra in Iraq, (…) con gli ultimi incendi che bruciano i resti di una democrazia istituzionalmente scalcagnata e nell’allegoria cinematografica, visibilmente eversiva”.
Anche Panorama e tutto l’apparato comunicativo facenti capo ad Arcore hanno commentato la notizia con toni sprezzanti e ironici. Lo scopo era chiaro: sminuire la portata della vicenda, non solo del divorzio, ma delle frequentazioni del premier con una minorenne: “Non posso stare con un uomo che frequenta le minori” ha detto Veronica Lario a La Stampa scatenando l’armata del Re e di Niccolò Ghedini, sottosegretario alla giustizia e avvocato personale del premier: “Ci sono gli estremi per una querela, ma lasciamo perdere” oppure: “Saremo durissimi”. Libero e il Giornale hanno adottato la tattica dello screditamento, della farsa. Un titolo su tutti: “Ipotesi: Silvio pedofilo” venerdì scorso. O frasi del tipo: “Ma perché non lo lascia se sta così male?” Detto fatto. In merito ricordo che di recente l’organizzazione Freedom House ha declassato l’Italia a proposito di informazione. E’ l’unico paese occidentale dove la libertà di stampa è passata da totale a parziale per la concentrazione di mass media nelle mani di Berlusconi e per l’eccessivo ricorso alle cause contro i giornalisti. In un paese in cui il 90% dell’informazione è controllata da uno solo (vedi ad es. il TG 5 che per 24 ore ha dimenticato la notizia, o il TG4 dove Fede ha tenuto indisturbato la sua arringa) obbiettivamente è impossibile parlare di invasività nella vita privata della famiglia Berlusconi.
Aggiungo anche il fenomeno dei blog: sul sito del pdl una cascata di insulti alla Lario, dei più beceri, mentre su facebook si sono subito formati gruppi pro Veronica.
Italia spaccata in due (come alle elezioni, che coincidenza!) pro Veronica e pro Silvio. Sul Corriere della Sera del 7 maggio si possono leggere due interventi. L’avvocato forzista Giulia Bongiorno sta con Berlusconi: “La dimensione privata dell’eventuale separazione è qualcosa che nessuno può commentare al di fuori dei due protagonisti (…) E’ innegabile tuttavia che il trasferimento in sede mediatica ha fatto trascolorare il privato in pubblico. (…) Tengo peraltro a dire che provo una istintiva simpatia per la signora Lario e che condivido molte delle sue affermazioni (sulla candidatura delle veline, sulle battute del premier sulle donne), ma ciò non toglie che a una esternazione pubblica, Berlusconi doveva fornire chiarimenti in pubblico. In caso contrario si sarebbe potuto ipotizzare un tentativo di eludere furbescamente la questione”. Isabella Bossi Fedigrotti è pro Veronica: “Vada come vada il DIVORZIO NAZIONALE speriamo che i colpi bassi siano pochi. Comunicatore istrionico qual è, ha convinto non solo la platea televisiva, ma anche quella nazionale di essere un padre, un nonno, un marito amorevole e innamorato. Un capofamiglia coscienzioso. Il tutto in plateale, bruciante absentia. Senza che la moglie potesse confermare o smentire (…). Se anche si preferisse tenersi più lontani possibile e disinteressati al grande divorzio, pare difficile non sentirsi solidali con lei: per clamorosamente mancata par condicio”.
Restano due domande. La prima: ma come si sono conosciuti Berlusconi e Elio Letizia? ! Fino a lunedì tutti i socialisti di lungo corso, vicini a Craxi, hanno smentito che il padre di Noemi frequentasse il segretario del psi o l’Hotel Raphael. Sia Berlusconi che Letizia non rispondo a questa semplice domanda. La seconda: ma se la presenza alla festa di Noemi è stata un’improvvisata come mai il Papy Cavaliere aveva un ciondolo d’oro e diamanti in tasca? Regalo ideale per una diciottenne? Interrogativi che meritano una risposta semplicemente perché una notizia privata relativa a un soggetto anonimo non riveste carattere sociale se non in casi particolari, ma una notizia privata di un personaggio noto, ancor di più se pubblico, suscita l’interesse generale e il giudizio del cittadino elettore che a questo punto sa tutto di una diciottenne e nulla delle prossime elezioni e del referendum.
P.S. Il libro “Sotto la notizia niente” di Fracassi pffre una chiave di lettura molto utile per capire ciò che sta acadendo in Italia.
Poco più di un mese fa quotidiani e telegiornali mettevano in primo piano l'emergenza terremoto in Abbruzzo, trattando della tragicità dell'evento, delle numerose case distrutte e delle centinaia di vite umane inghiottite dal nulla nel cuore della notte. Notizie come questa non possono assolutamente non essere trattate o trascurate. Oggi a distanza di poco tempo, sulle prime pagine dei quotidiani e in primo piano nei telegiornali compare il Premier Silvio Berlusconi. Certo questo non è strano, è piuttosto scontato che in tv si parli di lui in quanto è un esponente politico di grande importanza. A destare scalpore è, però, il divorzio che Veronica Lario, moglie del Presidente del Consiglio, sembra aver chiesto al marito. Il motivo sarebbe legato alla presenza del Premier ad una festa di diciotto anni di una ragazza napoletana, Noemi, di cui Berlusconi conosce il padre e soprattutto sarebbero state avanzate varie ipotesi circa il rapporto che ci sarebbe tra il premier e la ragazza, che addirittura lo chiama "papi". Ma non solo. A spingere la Lario a tale scelta sarebbe stata anche la non condivisione di candidare veline, termine forse improprio utilizzato largamente in questi giorni, alle prossime elezioni europee. Opposizione e media stanno marciando sulla notizia l'una per creare dubbi ed ombre sulla figura del Cavaliere, gli altri per fare audience (e non solo). Perchè si sa che quando si trattano notizie legate a vicende personali, in particolare riguardanti personaggi noti, la gente presta sempre molta attenzione. I quotidiani offrono ai propri lettroi numerose notizie sulla vicenda con tanto di foto del compleanno di Noemi Letizia, scatti che sono al centro di un enorme polverone: molti sono coloro che sostengono infatti che le fote sono ritoccate e che il Premier non è mai stato a quella festa. Il CORRIERE DELLA SERA dedica ben quattro pagine al divorzio più discusso del secolo e riporta, come fa anche Il sole 24Ore, notizie riprese dall' Avvenire sul quale la Santa Sede chiede "sobrietà" a Berlusconi, invitandolo ad essere "uno specchio non troppo deforme dell'anima del popolo italiano".
RispondiEliminaLeggendo la notizia sul sito de la Repubblica si parla di 2divorzio mediatico".
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/sondaggi-2009/berlusconi-popolare/berlusconi-popolare.html
In effetti è una vicenda familiare che sta viaggiando attraverso botta e risposta solo sui media: Berlusconi parla, smentisce, riconferma. Forse, come dice lo stesso Premier, la moglie srebbe vittima di un complotto tra media e sinistra per screditarlo in vista delle lezioni, poichè lui conferma di non aver mai inserito nomi di veline nella sua lista elettorale nè di aver avuto rapporti che oltrepassano una semplice conoscenza con la diciottenne napoletana. Magari l'intento è quello di aumentare la dose di critiche per diminuire la fiducia degli italiani, soprattutto dei cattolici nei confronti di Berlusconi: ma non è così perchè la percentuale di fiducia nei confronti del Cvaliere non muta neanche dopo la sua comparsa in tv. D'altra parte è inevitabile che non si parli delle vicende personali di un personaggio di così alto rilievo sia perchè è un personaggio molto esposto nel mondo politico e imprenditoriale ed anche perchè è impossibile lasciar correrre alcune delle sue "simpatiche" frasi con cui spesso il Premier ha esordito: infatti recentemente Striscia la notizia ha mostrato un video in cui in una conferenza il Cavaliere si lascia andare a rivelazioni private riguardanti il suo rapporto con la moglie. Quindi da un lato è Berlusconi stesso a volere questo tipo di popolarità.
“Sappiamo che un uomo di governo va giudicato per ciò che realizza, per i suoi programmi e la qualità delle leggi che contribuisce a creare. Ma la stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti. Non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presidente che con sobrietà sappia essere specchio, il meno deforme, all’anima del Paese”.
Scrive così il quotidiano dei vescovi, esplicitando una certa preoccupazione perché “la politica e lo spettacolo, in un abbraccio mortifero, hanno dato nell’occasione il peggio di sé”. Premettendo che “a nessuno è lecito usare i disastri altrui come arma politica e a nessuno dovrebbe essere concesso di sguazzare là dove sono in gioco i sentimenti delle persone e la vita di una famiglia”, l’Avvenire puntualizza che “ciò che farebbe ridere in una puntata del Bagaglino non può non preoccupare i cittadini che di tanto ciarpame alla fin fine farebbero volentieri a meno”.
http://blog.panorama.it/italia/2009/05/05/lario-berlusconi-i-vescovi-allattacco-del-premier-piu-sobrieta/
Essendo un personaggio pubblico è giusto che di Berlusconi si raccontino non solo nuove proposte per migliorare la nazione da inserire nei programmi elettorali, ma anche notizie riguardanti la sfera privata. Anche se quando un personaggio noto non vuole che la sua vita privata diventi pane quotidiano per riviste e tg sa come evitare che determinate notizie non trapelino. Mai. E se tali informazioni ci vengono fornite su un piatto d'argento noi elettori non possiamo di certo ignorarle anche se poi bisogna valutare la gravità e il peso che queste possono avere sul piano politico: se le vicende private interferiscono con la vita politica che interessa l'intero Paese certamente quella fiducia che il Premier vanta tanto di avere verrebbe meno in breve tempo.
Giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia, il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto. " - H. Verbitsky
RispondiEliminaDivido il lavoro in 3 parti:
-titoli e frasi letti e ascoltati sui maggiori telegiornali italiani e le più importanti testate italiane.
-titoli di giornali stranieri che si sono occupati dello”scandalo”
-opinione personale.
LEGGIAMO (tutte informazioni del 5/6 maggio)
Corriere della sera: “BERLUSCONI VA IN T.V E SI DIFENDE”:IL CAVALIERE DA VESPA :SOLO BUGIE SU ME E LE MINORENNI.
Il sole 24 ore: p.17
“NON FREQUENTO LE MINORENNI” BERLUSCONI: VARONICA CADE IN UNA TRAPPOLA DELLA SINISTRA E DEI SUOI GIORNALI.
La repubblica:
VEONICA CHIEDE IL DIVORZIO :” BASTA CALI IL SIPARIO “ BERLUSCONI: “ SONO ADDOLORATO”
Passiamo ora ai telegiornali più importanti con una differenza tra quello delle 13.00 e quello delle 20.00
Tg 3 : 13.00
“SILVIO ADDIO”: LA SCELTA DI VERONICA
TG 5 : 13.00
DALL’ANSA VERONICA LARIO HA CONFERMATO DI VOLER LASCIARE SUO MARITO.
TG 2: 13.00
HA DECISO DI CHIEDERE IL DIVORZIO LA SIGNORA VERONICA LARIO AL MARITO BERLUSCONI.
TG 1 :13.00
LA SIGNORA VERONICA HA CONFERMATO STAMANE DI DIVORZIARE DAL MARITO BERLUSCONI E’ STATO GIA’ AVVISATO L’AVVOCATO E INVIATO IL CONTRATTO.
T.G 4: 13.00
NON AFFRONTA IL PROBLEMA.
N.B. Solo IL TG 3 comunica la notizia nel sommario .I tg rai dell’edizione serale comunicano la notizia nel sommario anche se non tra i primi titoli con relativo servizio.
Quello più interessato ad affrontare il problema sembra essere stato il tg 4 serale dove il direttore Emilio Fede cerca in ogni modo di non mortificare il Premier. Dicendo:
-parleremo sicuramente della cronaca riguardo il nostro Premier del POSSIBILE divorzio con sua moglie solo per diritto e dovere di cronaca che non vada nel pettegolezzo.
2) DALL’ESTERO:
- El Mundo” spagnolo ha scritto che la seconda moglie del premier ha deciso di separarsi dopo “le ultime azioni” del Cavaliere, “tra cui l’inclusione di belle ragazze nelle liste del suo partito per le elezioni europee”.
-‘El Pais’, anche lui spagnolo: “La moglie di Berlusconi avvia le procedure per il divorzio” e poi spiega ai lettori che la signora “aveva criticato l’iniziativa del marito di selezionare un gruppo di candidate alle elezioni europee basandosi unicamente sull’aspetto fisico”.
-La ‘Bbc’ inglese, nel dare la notizia, ha ricordato che nei giorni scorsi Bartolini, “seconda moglie del presidente del Consiglio ed ex attrice, si era scontrata pubblicamente con il marito sui piani del suo partito di scegliere alcune candidate per le europee”.
-Anche il prestigioso ‘Times’ di Londra ha affrontato la questione e sottolineanto che, “sin da quando Berlusconi arrivò al potere per la prima volta nel 1994, lui e la moglie hanno fatto vita separata”. Il quotidiano ha sottolineato tra l’altro che Veronica Lario “ha espresso posizioni vicine alla sinistra che differiscono notevolmente da quelle del marito su temi come la guerra in Iraq e la bioetica”.
-“Le Figaro” vicino in Francia al centro destra, ha sostenuto che “la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la partecipazione, una settimana fa, di Silvio Berlusconi a una festa per i 18 anni di una ragazzina a Napoli”. Il tabloid francese ha spiegato le ragioni dietro la decisione di Veronica Lario, definendola “esasperata dal comportamento del marito” dopo un rapporto durato quasi 30 anni.
Il Sunday Telegraph, inglese, informando che “la moglie di Silvio Berlusconi vuole il divorzio”, ricorda come il premier “abbia avuto guai con lei molte volte pubblicamente”.
Un altro giornale britannico, il ‘Guardian’, è stato esplicito: “Veronica Lario (il nome da attrice di Miriam Bertolini, ndr) moglie del premier italiano Silvio Berlusconi, chiederà il divorzio dopo una serie di liti pubbliche con il marito a causa della sua attenzione eccessiva nei confronti delle giovani donne”. Il quotidiano ha ricordato che il presidente del Consiglio, a differenza di quanto successe due anni fa dopo la lettera a ‘la Repubblica’ questa volta non si è scusato, come fece allora dopo aver pronunciato “apprezzamenti” nei confronti di Mara Carfagna, ministro delle Pari opportunità.
3) RIFLETTIAMO:
Dopo avere avuto circa due giorni di continuo discutere di questo”scandalo” (chiamiamolo così) posso sicuramente dire di conoscere come minimo tutto l’accaduto,grazie a mass media.
A quanto pare nessuno ha fatto a meno di non parlarne.. propongo un premio per
Colui che non avuto alcun interesse nel affrontare questo tipo di cronoca.
Come ho scritto sopra alcuni giornali hanno deciso di non mettere la notizia in primo piano come ad esempio il SOLE 24 ORE che finalmente come giornale prettamente economico ha scelto almeno di non preavvisarla in prima pagina..COSA GIUSTISSIMA!
E’ chiaro anche il fatto che in base all’orientamento politico che ogni “direttore” ha sceglie di mettere in evidenza se è uno scandalo o meno ;come ad esempio c’e chi la intende “trappola di sinistra” chi “errore” chi “pubblicità negativa” e altri ancora “vita privata”…insomma siamo sommersi da notizie diverse che forse nella nostra mente formeranno un'unica idea e CIOE ‘ LA NOSTRA!!
Parlare di scandalo,ed interessare un intero Paese per questa vicenda amorosa per me è decisamente esagerato :
Diciamo che il nostro Premier deve preoccuparsi dei problemi reali del Paese e renderci così partecipi delle decisioni importanti che prenderà , e non della sua vita privata ,che può essere o non un problema italiano.Secondo il mio piccolo pensiero da 20enne posso dire che mi interessa tutto tranne che la vita privata di Berlusconi ;in quanto ci sono tanti altri esempi nascosti nel mondo politico che fanno scandalo ma nessuno ne sa nulla…e comunque da essi/e siamo e continuiamo ad essere amministrati (ricordiamo scandalo droga in parlamento, e mi fermo a questo) …quindi…preoccupiamoci di altre cose che dovrebbero suscitare scandalo!!!!!
Ovviamente i media ci “giocano” fanno ascolti e record ,se affrontanto problemi che a mio parere interessano chi non ha altro di meglio da fare nella vita ..
Basta pensare alla trasmissione PORTA A PORTA..due ore a parlare del matrimonio del Premier…ma è ovvio che dopo un po’ cambio canale ;e questo non vuol dire che non mi interesso del mondo che mi circonda ma bensì mi interessa AAAAAAALTROOOOO!!! E lascio vivere chiunque come meglio crede!!!
Lasciamolo stare con chi vuole lui..saranno anche problemi della sua consorte ma non certo i miei…
MARIA GRIMALDI
"BERLUSCONIFULL" puntata 77777777
RispondiEliminaNon posso affrontare il tema del pregiudizio,lo combatto da sempre.. siamo nemici!
Certo che essere sotto gli occhi di tutti è fastidioso,capita anche a persone sconosciute,come me o chi come me è un sempliciotto di città che di certo ha di meglio da fare che conoscere ogni centimetro di vita privata dell’altro;della serie w i reality?!?
Di sicuro non farò un trattato politico né uno moralista =)
Antipatie o preferenze politiche a parte il concetto per me indiscutibile è che bisognerebbe scindere la serietà delle notizie da dare,quelle in cui credere e successivamente le proprie considerazioni da trarre inerenti ai fatti oggettivi.
Mai come in questo periodo il nostro paese ha bisogno di un condottiero lesto e sensibile,per riuscire a cogliere i reali problemi che sembrano ormai sopraffarci..
Viene di conseguenza estendere tale parametro anche per coloro che forniscono l’informazione quotidianamente!
Io come tanti al mondo sarei sopravvissuto anche senza sapere delle faccende di casa Berlusconi,di sicuro avrei retto il passaggio della notizia stile: gossip “DEL GIORNO”, ma non dell ‘anno! =)
Quotidiani,settimanali,tv,radio,web..invasi da cronaca minuto per minuto dell’attesissimo derby Berlusconi/Lario (moglie del Berlusca nazionale) con arbitro “DI PIù , DONNA MODERNA, CHI, DIVA e DONNA..ecc ecc”,e come guardia linee la 18enne tutto sprint Noemi Letizia (amante sospetta o figlia illegittima del cavalier malandrino) ormai indagata per…omicidio?mmm…No…!indagata per truffa? Mmm.. non credo.. =)
Insomma flirt o non flirt,senza giri di parole l’unico ad essere defunto,a mio avviso nemmeno mai nato, è l’interesse intorno a questa vicenda!
La cosa più triste è l’enfasi con cui tutti,nessun media escluso,han trattato la vicenda..volano prime pagine,volano processi in tv dibattiti e nuovo cibo per i “disoccupati opinionisti” di salotti televisivi..e da lontano sembra levarsi in alto un tormentone di un monologo della brillante Cortellesi sulla microcriminalità a Napoli:”NON è SUCCESSO NIENTE…NON è SUCCESSO NIENTE…”..solo che qui non si tratta di Napoli stavolta,ma di un fenomeno nazionale,per non osare dire internazionale..”NON è SUCCESSO NIENTE..” si,tutti per seguire la nuova telenovela ci siamo paradossalmente dimenticati di cosa è successo realmente; del terrore,della morte,del dolore che hanno sovrastato una regione,dolore e solidarietà che fino a poco tempo fa sembravano appartenere a tutta una nazione per il terremoto in Abruzzo!
Trovo banale e scontato asserire che il prezzo da pagare per una qualsiasi sorta di notorietà o polarità qual si voglia chiamare,sia essere nel vortice degli “SPETTEGULESS”(made in Striscia la notizia).
Anche se forse in minima parte giustifico e potrei trovare un compromesso a tutto questo.. l’eticità in primis della persona e parallelamente del professionista di un determinato settore, dovrebbe porre inevitabilmente dei limiti all’esasperazione di certe notizie,al passaggio continuo di esse e del modo teatrale in cui sono presentate.
Gli SPETTEGULESS da sempre fanno sorridere,spesso increduli,indifferenti,o divertiti ascoltiamo di matrimoni nati e finiti nel giro di giorni..amanti opportunisti,giovani esordienti che conoscono bene la legge del baratto “io do una cosa a te e tu dai una cosa a me” che per lo più si identifica sempre in soldi e sete di successo frivolo e rapido.
Tutto ciò innesca un netto traffico di concetti e preconcetti sui personaggi vittime/fautori di tali “inciuci”..inevitabilmente si giudica un determinato personaggio non più per le sue abilità,per il suo talento,per la sua carriera,ma per il suo privato..
Credo fortemente che ci siano cose decisamente gravi del privato di una persona che possono e devono innescare la rivalutazione della “persona” stessa;pedofilia,omicidio,violenza e criminalità a tutto tondo sono le “madri”.
Detto ciò affermo che un flirt,una figlia illegittima,in più o in meno,non aggiunge e non sottrae nulla al mio pensiero base del presidente,del cantante,dell’attore o chiunque esso sia.la mia attenzione è focalizzata di sicuro su cose e personaggi che ritengo molto più interessanti,anche se a volte su certi personaggi,la risata è d’obbligo e “l’inciucio” è sacrosanto . =)
Alessandro Mantico
Sull'argomento vi segnalo anche l'articolo di Natalia Aspesi "Veronica e le donne al tempo el Cavlaiere" su LA Repubblica, mentre all'interno dello stesso quotidiano trovate il caso dello spot Ryanair incentrato su un finto premier con le veline e la dicitura: "Vi porto tutte in Europa".
RispondiEliminaE sul Corriere della Sera nelle pagine di politica (pag.13) trovate un'intervista a Signorini il direttore di "Chi" che pubblica foto dall'album personale di Berlusconi.
RispondiElimina“Berlusconi va in tv e si difende” è questo il titolo con cui si apre il numero del “Corriere della Sera” di questa settimana. All’argomento il giornale dedica un articolo in prima pagina, la seconda
RispondiElimina(molto poetica, a mio avviso, la foto che ritrae il Presidente del Consiglio in primo piano e come sfondo l’immagine della moglie riprodotta su di uno schermo), la terza, la quinta e la sesta pagina (la quarta no perché riempita dalla pubblicità) e analizza la notizia in tutti i suoi punti: come il mondo cattolico ha reagito alla notizia e al conseguente scatenarsi dei media, cosa, come, perché e quando ha detto il premier a riguardo, come sua moglie ha reagito alla sua partecipazione alla trasmissione di Bruno Vespa “Porta a Porta”, cosa ne pensano gli avvocati che parteciperanno al caso ecc ecc.
“Il Sole 24 Ore” dedica a questo caso invece due trafiletti in prima pagina e due pagine piene: pagina sedici e diciassette. In parte i due quotidiani trattano l’argomento allo stesso modo.
La trasmissione Porta a Porta gli ha dedicato un’intera puntata.
Sono venuta a conoscenza di questo caso senza che accendessi il televisore o leggessi un giornale e penso che questo dia la dimensione di quanto i media stanno trattando il caso: le prime pagine dei quotidiani aprono con questa notizia, non c’è media che non ne parli; se digito su Google le parole “divorzio Berlusconi”, ottengo 1.702 e posso persino aggiungere un gadget di Google News per questa notizia alla mia homepage di Google!!
Per rispondere alla domanda voglio precisare che sì, a mio avviso, l’invasività dei media è da condannare, ma ciò mi conduce, inevitabilmente a qualche domanda: perché i media dedicano tanto spazio a questa notizia? E’ normale? Non ci sono notizie più rilevanti per la nostra nazione da collocare in prima pagina?
Ovviamente se i media dedicano tanto spazio alla notizia vuol dire che interessa a molti, vuol dire che la collettività è ansiosa di essere aggiornata sugli “sviluppi” della faccenda, vuol dire che se trasmissioni come “Porta a Porta” e “Annozero” tratteranno l’argomento ci sarà un boom di ascolti. Non c’è da condannare solo la collettività: i media proprio perché non sono liberi e non sono sottoposti a regole etiche o morali, ma da regole economiche, imprenditoriali si ritrovano a proporre tutto ciò che fa notizia e tutto ciò va pubblicato, trasmesso, commentato fin quando il telespettatore, il navigatore o il lettore non saranno stufi della notizia…
E se i media avessero trovato davanti a se dei protagonisti che non volevano che si parlasse dei propri problemi privati? Lo chiedo perché non è questo il caso, come sono certa che non si tratti di un caso di accanimento da parte dei media: il nostro premier ha dichiarato, inizialmente, che il divorzio con sua moglie era una cosa privata, ma poi ha partecipato a una trasmissione televisiva(…e ovviamente è tutta colpa della stampa di sinistra: “Berlusconi: Veronica cade in una trappola della sinistra e dei suoi giornali” questa è una delle dichiarazioni del nostro Presidente del Consiglio).
Le conclusioni cui sono giunta dunque sono:
- La collettività è molto interessata al caso;
- I media assecondano i gusti della collettività sempre e comunque;
- Gli stessi protagonisti della vicenda non vogliono, almeno questo è quello che mi sembra, che rimanga privata, anzi fanno di tutto perché se ne parli.
Mi rimane solo un dubbio: ma è un caso che la notizia sia esplosa a un mese dalle elezioni? O il parlare e far parlare, in negativo o in positivo che sia, è sempre buono?
Daniela Galasso
Ecco un altro risvolto del divorzio tra la Lario e Berlusconi.
RispondiEliminap.s. prof decida lei se pubblicarlo :-)
Il direttore di Chi
Signorini, il Cavaliere e Noemi
«Il Capo mi ha regalato uno scoop»
«Lui è unico, dopo un vertice ad Arcore va a Sharm e in discoteca. Berlusconi sta con il Paese reale»
Berlusconi alla festa di Noemi (da Chi)
Bum! La macchina (mediatica) del capo ha un buco nella gomma. E chi ci mette il chewing-gum? Il portavoce del premier? L’addetto stampa della presidenza del Consiglio? No. Ci pensa un laureato in filologia medioevale con tesi su Lorenzo Valla, diplomato al Conservatorio, autore di libri colti come quello dedicato alla Callas e il recentissimo Chanel (Mondadori). Un signore che sulla scrivania ha un volumone: «La pittura pompeiana» e alle spalle la copertina di Chi: «Silvio e Veronica, la favola spezzata».
Alfonso Signorini è un giovanotto di 45 anni conosciuto come «il re del gossip». Direttore, appunto, di Chi, direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, primadonna sparpagliata su tutte le tv a «disquisire» con intelligente e provocatoria malizia. Nega, fingendo, di avere alcun ruolo nella definizione attuale dell’immagine berlusconiana, stretta tra dimensione pubblica e divagazioni private. «Mi piace raccontare le storie private degli uomini pubblici, piacciono a me e piacciono al pubblico. Dar loro voce non significa raccontare bugie. Per fortuna (per altri è una sfortuna) abbiamo un presidente del Consiglio anomalo. Che ama stare in mezzo alla gente. Che dopo una riunione ad Arcore va a Sharm e fa pure un salto in discoteca, in mezzo agli italiani». Demagogia politica? «Ma no. Voglia di stare con il Paese reale, non quello delle istituzioni lontane dalla gente». L’involontario uomo-immagine di Berlusconi non si lascia nemmeno sfuggire Pericle e Aspasia per una coraggiosa similitudine: lui Pericle-Silvio è il più affascinante, il più potente, padrone di (quasi) tutta Atene. Le donne gli cadono ai piedi, gli uomini lo amano per la sua indubbia capacità di leader.
Ma quando vede Aspasia-Veronica abbandona la moglie per andare a vivere con lei e alla fine la sposa. Pazienza se poi le cose cambiano. È comunque una bella favola. Miriam-Cenerentola entra da principessa nella reggia di Macherio e Silvio l’accoglie vestito da principe azzurro. E le favole sono una fissa di Signorini: ai suoi lettori suggerisce che quella tra Silvio e Veronica è una «favola» spezzata, che se cerchi un posto da «favola» devi sfogliare la sua rivista (ci sono anche le «favole» della Seredova quella di Buffon e della Ilary quella di Totti), che se vuoi leggere una vita da «favola» devi comprare il suo libro su Chanel. Ammette che la sua è una captatio benevolentiae. Ah ho capito... «No, non ha capito, non nei confronti del Capo, nei confronti dei Lettori. Poi al capo sono riconoscente: mi ha dato la possibilità di fare uno scoop, un gran colpo giornalistico con le foto in esclusiva e il racconto della famosa festa a Casoria»: papà e papi, mami e fratelli, cugini e amici, camerieri e cuochi. «Foto e storia, tutto vero». La verità di Berlusconi... «Che in questo caso coincide con quella oggettiva». Magari qualche foto un po’ taroccata ci può anche scappare... «Scommettiamo? Le metto a disposizione gli originali, vada da un perito e torni con la sentenza. Poi vediamo chi ha vinto». Sono due menti geniali: Berlusconi e Signorini: per combattere i pettegolezzi sul premier scende in campo il re del gossip: «Fermo! Gossip e pettegolezzo sono due cose diverse: il pettegolezzo distrugge, il gossip costruisce».
E Signorini segue la sua «forma mentis»: «Vedo le foto di Noemi e ho un corto circuito: è come una madonna luminosa, una vergine delle rocce, un sublime erotico proustiano mischiato a un realistico choc pasoliniano». Ciò detto, sempre negando che lei sia l’uomo-immagine di Berlusconi, che consiglio gli darebbe in questo momento? Non sarebbe meglio lanciare lo slogan «Dimenticare Noemi» anziché continuare, come state facendo, il tormentone? Non era preoccupato, il Capo, per una possibile discesa del suo indice di popolarità? «Intanto l’indice è fermo lassù, al 74,8 per cento. E il mio consiglio è di non cambiare: continui ad andare in mezzo alla gente e nelle famiglie. Soltanto così si ha il senso del Paese reale. Sapete che cosa interessa adesso alla gente? Sapere se Berlusconi e Veronica si separeranno davvero o no. Interessa il feuilleton a prescindere dalle implicazioni morali dei personaggi e degli interpreti. Per fortuna siamo italiani e c’è sempre un Vesuvio a fare da sfondo alle nostre favole». E adesso speriamo: ricordate il costume da berbero sotto il quale si nascose Berlusconi per fare la sorpresona a Veronica (colpo di scena e regalo di compleanno) in un momento che sembrava un po’ difficile? Quelle foto noi comuni mortali non le abbiamo mai viste. Signorini sì. Magari lo convince a sdoganare anche quelle. Tanto sono divertenti e innocue. E noi siamo italiani. Ci interesseranno sicuramente.
Francesco Cevasco
13 maggio 2009
Fonte: Corriere della Sera
Lei oggi ha parlato di libertà.
RispondiEliminaC'è forse una cosa che probabilmente ancora non si è inquadrati bene, considerando le vicende ''rosa'' della politica italiana: quello che spinge molto spesso a criticare con falsi ''moralismi'' e ''paternalismi'' la vita privata del nostro premier non è una semplice opposizione ma un vero e proprio anti-berlusconismo.
L'opinione pubblica dell'opposizione, farcita dalle più grosse inutili e vergognose morali, spinge il comune cittadino a passare dalla semplice invidia verso ''chi ha'' a un vero e proprio odio: è questa la campagna mediatica che ormai l'opposizione, qualunque essa sia, attua verso il governo di turno. Tutti sparano a zero su tutti perchè hanno ottenuto la fetta più piccola della grossa torta governativa.
Se poi vogliamo analizzare Effettivamente le novità e i riscontri in fatti che la politica dell'attuale governo ha portato tra le nostre strade, allora sorge spontanea una domanda: si attacca Berlusconi sul suo divorzio e la sua vita sentimentale perché non si ha altro da attaccare?
La spazzatura, ad esempio, volente o dolente, eccezion fatta per alcune zone limitrofe al capoluogo campano, è sparita dalle strade come promesso (e qui, mi si lasci dire, la politica usata da berlusconi era la stessa pensata dall'allora governo prodi, con la sola eccezione che il governo prodi era formato da gruppi politici contraddittori tra loro, mentre la coalizione e la politica di destra, da che mondo è mondo, ha sempre avuto un unico scopo e ha usato qualsiasi mezzo per arrivarci)
Allora dove attaccare un capo di governo? Sul campo politico? No, sul campo privato.
Da comune cittadino che Berlusconi stia divorziando o altro non me ne importa niente. Certo potrei storcere il naso da a-religioso quale sono e dire "ma non era quello che aveva saldi principi cristiani?" ma la questione, in termini politici, non mi tocca granchè. Ognuno è libero di fare quello che gli pare. Divorziando non invade mica la nostra sfera privata? Cosa cambia a un Santoro o un Franceschini che Berlusconi stia divorziando? Forse Santoro becca qualche punto in più d'auditel mettendo in scena una puntata decisamente inutile del suo programma che, in tante e tante puntate, è sempre stato interessante e ha svolto il suo ruolo da controparte di turno?
Ciò che è più odioso in tutta questa vicenda specifica, è il moralismo e il perbenismo dell'opposizione.
Ognuno è libero di fare quello che gli pare e se Berlusconi divorzia che Pannella si faccia due canne di erba: a noi non dovrebbe fregare niente.
Noi votiamo il politico ideale, NON L'UOMO PERFETTO.
E lo dice uno che, apparenze a parte, guarda alla situazione politica italiana e ammette che la destra sta muovendo qualcosa nonostante non vi sia nessun partito o pensiero politico che riesca IN PIENo a vestire quello che penso.
Giuseppe Sterlicco
Ho trovato questo articolo stamane http://temi.repubblica.it/repubblicaspeciale-dieci-domande-a-berlusconi/2009/05/12/dieci-domande-a-berlusconi/ a mio avviso un esempio di buon giornalismo. A voi il piacere della lettura!
RispondiEliminaInchiesta
Pubblico-Privato: dieci domande a Berlusconi
Le incoerenze di un caso politico
Quella festa a Casoria e le parole di Veronica.
Il padre di Noemi e le candidature Pdl. Il Cavaliere non ha accettato di farsi intervistare da Repubblica.
Da oggi uno speciale multimediale alla ricerca di una verità
di GIUSEPPE D'AVANZO
Repubblica ha chiesto, nei giorni scorsi, di rivolgere al presidente del Consiglio dieci domande sulle incoerenze e le omissioni di una storia che molti definiscono “di Veronica” o “di Noemi” e nessuno azzarda a definire per quel che è o appare: un “caso Berlusconi”. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, lunedì, ha chiesto due giorni per dare una risposta. Quella risposta non è arrivata. Per non dissimulare, come vuole il nuovo conformismo dell’informazione italiana, ciò che dovrebbe essere chiarito, pubblichiamo oggi le domande che avremmo voluto rivolgere al premier e le contraddizioni che abbiamo ritenuto di riscontrare tra le sue dichiarazioni e quelle degli altri protagonisti della vicenda.
Silvio Berlusconi ha detto: «Credo che chi è incaricato di una funzione pubblica, come il presidente del Consiglio, possa accettare la continuazione di un rapporto [con la sua consorte, Veronica Lario] soltanto se si chiarisce chi ha provocato questa situazione». (Porta a Porta, 5 maggio 2009).
Repubblica concorda con Silvio Berlusconi. E’ evidente che, nonostante il frastuono mediatico di queste ore, non si discute di un divorzio o di una separazione, affare privato di due coniugi. Come ha chiaro il premier, la questione interroga i comportamenti di «un incaricato di una funzione pubblica». In quanto tali, quei comportamenti sono sempre di pubblico interesse e non possono essere circoscritti a un ambito familiare. D’altronde, la signora Veronica Lario, nelle sue dichiarazioni del 29 aprile e del 3 maggio, offre all’attenzione dell’opinione pubblica due certezze personali e una domanda.
Le due certezze descrivono, tra il pubblico e il privato, i comportamenti del presidente del Consiglio: «Mio marito frequenta minorenni»; «Mio marito non sta bene».
La domanda, posta dalla signora all’opinione pubblica e a chi in vario modo la rappresenta, è invece tutta politica e chiama in causa le pratiche del «potere», il suo modo di essere, che si degrada e si avvilisce pericolosamente quando a rappresentare la sovranità popolare vengono chiamate “veline” senza altro merito che un bell’aspetto e la prossimità al premier.
Ha detto la signora Lario: «Quello che emerge oggi, attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte le donne (...). Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore». (Ansa, 28 aprile, 22:31)
Silvio Berlusconi ha replicato, a caldo, evocando un complotto «della sinistra e della sua stampa che non riescono ad accettare la mia popolarità al 75 per cento (…) Tutto falso, nato dalla trappola in cui anche mia moglie purtroppo è caduta. Le veline sono inesistenti. Un’assoluta falsità». (Porta a porta, 5 maggio)
E’ il primo ingombro che bisogna verificare. Questa storia è soltanto una trappola bene organizzata? E' vero, se di complotto si tratta, che nasconde la mano della sinistra e della «sua stampa»?
Tre evidenze lo escludono.
Il primo quotidiano che dà conto della candidatura di una “velina” alle elezioni europee è il Giornale della famiglia Berlusconi. Il 31 marzo, a pagina 12, nella rubrica Indiscreto a Palazzo si legge che «Barbara Matera punta a un seggio europeo». «Soubrette, già “Letterata” del Chiambretti c’è, poi “Letteronza” della Gialappa’s, quindi annunciatrice Rai e attrice della fiction Carabinieri», la Matera, scrive il Giornale, «ha voluto smentire i luoghi comuni sui giovani che non si applicano e non si impegnano. “Dicono che i ragazzi perdino tempo. Non è vero: io per esempio studio molto”». «E si vede», commenta il giornale di casa Berlusconi.
Il secondo giornale che svela «la carta segreta che il Cavaliere è pronto a giocare» è Libero, il 22 aprile. Notizia e foto di prima pagina con «Angela Sozio, la rossa del Grande Fratello e le gemelle De Vivo dell’Isola dei famosi, possibili candidate alle elezioni europee». A pagina 12, le rivelazioni: «Gesto da Cavaliere. Le veline azzurre candidate in pectore» è il titolo. «Silvio porta a Strasburgo una truppa di showgirl» è il sommario.
Per Libero le «showgirl», che dovranno superare un colloquio, sono 21 (in lista i candidati a un seggio di Bruxelles, come si sa, sono 72). I nomi che si leggono nella cronaca sono: Angela Sozio, Elisa Alloro, Emanuela Romano, Rachele Restivo, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti, Barbara Matera, Ginevra Crescenzi, Antonia Ruggiero, Lara Comi, Adriana Verdirosi, Cristina Ravot, Giovanna Del Giudice, Chiara Sgarbossa, Silvia Travaini, Assunta Petron, Letizia Cioffi, Albertina Carraro. Eleonora e Imma De Vivo e «una misteriosa signorina» lituana, Giada Martirosianaite.
Difficile sostenere che Il Giornale e Libero siano fogli di sinistra. Come è arduo credere che la Fondazione farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini, sia un pensatoio vicino al partito democratico. Il think tank, diretto dal professor Alessandro Campi, vuole «far emergere una nuova classe dirigente adeguata a governare le sfide della modernità e della globalizzazione». Coerentemente critica l’uso di «uno stereotipo femminile mortificante» e con un’analisi della politologa Sofia Ventura avverte che «il “velinismo” non serve». Nell’articolo si legge: «Assistiamo a una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto da fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento. Questo uso strumentale del corpo femminile, al quale naturalmente le protagoniste si prestano con disinvoltura, denota uno scarso rispetto, da un lato, per quanti, uomini e donne, hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il proprio lavoro; dall’altro, per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima».
Sofia Ventura conclude: «Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi. Le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse».
Quando la signora Lario prende (buonultima) la parola per censurare il “velinismo” - e «il ciarpame senza pudore» del potere - non si muove nel vuoto, ma su un terreno già smosso dalle rivelazioni dei giornali vicini al premier e dalle analisi critiche di intellettuali prossimi alla maggioranza di governo.
Questo “caso” non ha inizio con un intrigo, come protesta Berlusconi, ma trova la sua trasparente ragione nella preoccupazione di ambienti della destra per un «impoverimento della qualità democratica di un paese» (ancora la Ventura).
Rimosso il presunto «complotto», resta il “caso” politico, dunque. Un “caso” che diventa anche familiare, quando Veronica Lario scopre che Silvio Berlusconi ha partecipato a Napoli alla festa di compleanno di una diciottenne (Repubblica, 28 aprile). E ancora una volta politico quando la signora, annunciando la sua volontà di divorziare, denuncia pubblicamente i comportamenti di un marito che, «incaricato di una pubblica funzione», «frequenta minorenni», prigioniero com’è di un disagio che minaccia il suo equilibrio psicofisico.
Il presidente del Consiglio ha replicato ai rilievi della signora Lario con due interviste alla carta stampata (Corriere della Sera e la Stampa, 4 maggio) e con un lungo monologo a Porta a Porta (5 maggio).
In queste tre sortite pubbliche, la ricostruzione degli avvenimenti di cui si discute (la candidatura di giovani donne selezionate per la loro bellezza e amicizia con il premier; il suo affetto per Noemi Letizia, maggiorenne il 26 aprile; la partecipazione alla festa di compleanno; il lungo sodalizio amicale con la famiglia Letizia) ha avuto, da parte di Berlusconi, una parola definitiva, ma o contraddittoria o omissiva.
Berlusconi nega di aver mai avuto intenzione di candidare «soubrette». «Non avevamo messo in lista nessuna “velina”» (Corriere, 4 maggio) Noemi lo chiama «papi». Perché? A chi glielo chiede, replica: «E’ uno scherzo, mi volevano dare del nonno, meglio mi chiamino papi. Non crede?» (Corriere, 4 maggio). Berlusconi è più preciso con la Stampa (4 maggio): «Io frequenterei, come ha detto la signora [Lario], delle diciassettenni. E’ una cosa che non posso sopportare. Io sono amico del padre punto e basta. Lo giuro!»
E’ la stessa versione offerta a France2 (6maggio). Quando il presidente del Consiglio spiega le circostanze della frequentazione con Noemi Letizia – si tratta di un’antica amicizia di natura politica con il padre, dice – il giornalista lo interrompe per chiedere: «…dunque [Noemi] non è una ragazza che lei conosceva personalmente?».
Berlusconi risponde: «No, ho avuto l’occasione di conoscerla con i suoi genitori. Questo è tutto».
La versione di Berlusconi è contraddetta in tutti i suoi elementi dalle interviste che Noemi Letizia concede.
Noemi così ricostruisce il suo legame affettivo con il presidente del Consiglio: «Mi vuole bene come a un figlia. E anch’io, noi tutti gli siamo molto legati». (Repubblica, 29 aprile)
Al Corriere del Mezzogiorno, il 28 aprile, consegna dettagli chiave.
«[Berlusconi, papi] mi ha allevata (…) E’ un amico di famiglia. Dei miei genitori (…) non mi ha fatto mai mancare le sue attenzioni. Un anno [per il mio compleanno], ricordo, mi ha regalato un diamantino. Un’altra volta, una collanina. Insomma, ogni volta mi riempie di attenzioni. (…) Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che desidera da me. Poi, cantiamo assieme. (…) Quando vado da lui ha sempre la scrivania sommersa dalle carte. Dice che vorrebbe mettersi su una barca e dedicarsi alla lettura. Talvolta è deluso dal fatto che viene giudicato male, gli spiego che chi lo giudica male non guarda al di là del proprio naso. Nessuno può immaginare quanto papi sia sensibile. Pensi che gli sono stata vicinissima quando è morta, di recente, la sorella Maria Antonietta. Gli dicevo che soltanto io potevo capire il suo dolore. (…) [Da grande vorrò fare] la showgirl. Mi interessa anche la politica. Sono pronta a cogliere qualunque opportunità. (…) Preferisco candidarmi alla Camera, al parlamento. Ci penserà papi Silvio».
Nel racconto di Noemi c’è la narrazione di un rapporto diretto, intenso con il presidente del Consiglio. Che le fa tre regali per il 16°, 17° e 18° compleanno. Quindi, si può concludere, Berlusconi ha conosciuto Noemi quindicenne. Nel loro rapporto non c’è alcun ruolo o presenza dei genitori. Noemi non vi fa alcun riferimento e non è corretta dalla madre, presente al colloquio con Angelo Agrippa del Corriere del Mezzogiorno. Berlusconi ha tentato di ridimensionare il legame con la minorenne: «Ho incontrato la ragazza due o tre volte, non ricordo, e sempre alla presenza dei genitori». I genitori non hanno ancora confermato le parole del premier.
Durante l’incontro con il giornalista, la signora Anna Palumbo - madre di Noemi - interviene soltanto per specificare le circostanze in cui Berlusconi ha conosciuto suo marito, Benedetto “Elio” Letizia. Dice: «[Berlusconi] ha conosciuto mio marito ai tempi del partito socialista. Ma non possiamo dire di più».
Noemi non è così evasiva quando affronta una delle questioni decisive per questa storia. E’ addirittura esplicita. Ella ritiene di poter ottenere da Berlusconi l’opportunità di fare spettacolo o, in alternativa, di essere eletta in parlamento. Televisione o scranno a Montecitorio. Le aspettative di Noemi, sollecitate dalle attenzioni (o promesse) di Berlusconi, sono in linea con le riflessioni critiche di farefuturo, il think tank di Gianfranco Fini («Le donne non sono gingilli») e della signora Lario («Ciarpame senza pudore»).
Quando e dove e come si sono conosciuti Berlusconi e Benedetto Letizia è un altro enigma di questa storia che raccoglie versioni successive e contraddittorie.
A Varsavia Berlusconi dice: «[Benedetto] lo conosco da anni, è un vecchio socialista ed era l’autista di Craxi». (Ansa, 29 aprile, 16:34)
Quando la circostanza è subito negata da Bobo Craxi («Cado dalle nuvole. L’autista di mio padre si chiamava Nicola, era veneto, ed è morto da qualche anno», Ansa, 29 aprile, 16:57), Palazzo Chigi con un imbarazzato ritardo di venti ore, smentisce a sua volta: «Si rileva che il presidente Berlusconi non ha mai detto che il signor Letizia fosse autista dell’on. Bettino Craxi» (Ansa, 30 aprile, 12:30).
Dal suo canto, Letizia non vuole ricordare in pubblico come e dove e quando ha conosciuto Berlusconi. Chi lo interroga raccoglie soltanto parole vuote. «Volete sapere come ho conosciuto Berlusconi? Va bene, ve lo dico, però allora vi racconto anche come ho conosciuto tutte le persone che conosco…». (Corriere, 10 maggio)
In qualche altra occasione, il rifiuto di Letizia a raccontare il primo incontro con il futuro premier è ancora più categorico:
«Non ho alcuna intenzione di farlo» (Oggi, in edicola il 6 maggio)
Anche Noemi non ha voglia di offrire rievocazioni: «Non ricordo i particolari [di come è nato il contatto familiare], queste cose ai miei genitori non le ho chieste. Non è che si siano incrociati sul lavoro: mio padre è un dipendente comunale...». (Repubblica, 29 aprile)
Un ricordo vivo del primo incontro tra Berlusconi e Letizia sembra averlo Arcangelo Martino, un ex assessore socialista al comune di Napoli, oggi vicino al partito del presidente del Consiglio. «Fra il 1987 e il 1993 sono stato grande amico di Bettino Craxi. Tutti i mercoledì andavo a trovarlo a Roma all’hotel Raphael, una consuetudine. Mi accompagnava sempre qualcuno del mio staff e quel qualcuno era quasi sempre Elio Letizia (…) Parecchie volte è capitato che al Raphael ci fosse Silvio Berlusconi. E’ lì che ho presentato i due che poi hanno fatto amicizia». (Corriere della sera, 10 maggio).
Il ricordo di Arcangelo Martino è sconfessato con nettezza ancora una volta da Bobo Craxi. «Escludo categoricamente che il signor Letizia fosse un habitué dell’hotel Raphael (…) Lo stesso Martino credo che sia passato qualche volta a salutare mio padre». (Repubblica, 11 maggio)
Chiara anche la smentita di uomini che furono accanto al leader socialista: Gianni De Michelis («Mai sentito nominare Letizia»); Gennaro Acquaviva («Mai sentito nominare Letizia, neanche dai napoletani»); Giulio Di Donato («Questo signor Letizia, nel panorama napoletano e campano dei socialisti, non esisteva, a mia memoria»). Ancora più efficace la contestazione di Stefano Caldoro: «Proprio nei primi anni novanta, abitavo al Raphael tutte le volte che mi fermavo a Roma. Si scherzava sulla intraprendenza di Martino (…) ma escludo categoricamente di aver mai visto e sentito che questo Letizia venisse presentato a Craxi. Perché mai l’avrebbero dovuto presentare? Non era un dirigente, non era un esponente del sociale, non era un militante» (Ancora Repubblica, 11 maggio 2009).
L’occasione dell’incontro tra Berlusconi e Letizia è ancora da chiarire. Come i tempi della decisione del presidente del Consiglio di partecipare alla festa di compleanno di Noemi. Al Corriere della sera, 4 maggio, così Berlusconi ha spiegato la sua presenza a Napoli: «Racconto come è andata veramente. Quel giorno mi telefona il padre, un mio amico da tanti anni. E quando sa che in serata sarei stato a Napoli, per controllare lo stato di avanzamento del progetto per il termovalorizzatore, insiste perché passi almeno un attimo al compleanno della figlia. La casa è vicina all’aeroporto. Non molla. Io non so dir di no. Eravamo in anticipo di un’ora e ci sono andato. Nulla di strano, è accaduto altre volte per compleanni e matrimoni».
Berlusconi, dunque, partecipa alla festa per un atto di affetto nei confronti di Elio Letizia. Non si parla di Noemi né di altra necessità politica o urgenza di altra natura. Diversa la versione offerta, lo stesso giorno (4 maggio) alla Stampa: «Suo padre, che conoscevo da tempo, mi ha telefonato per chiedermi se lasciavo fuori Martusciello (Flavio, consigliere regionale del PdL) dalle liste per le Europee, io gli ho spiegato che avrei cercato di mettere sia l’ex-questore Malvano (Franco, già candidato a sindaco di Napoli) sia Martusciello e che stavo arrivando a Napoli per dare una spinta ai contratti per i nuovi termovalorizzatori che sono frenati dalla burocrazia. A quel punto lui mi ha interrotto e mi ha detto: “Stavi venendo a Napoli? Io stasera festeggio il diciottesimo compleanno di Noemi, perché non vieni con un brindisi, lo facciamo in un locale poco distante dall’aeroporto. Ti prego vieni sarebbe il più bel regalo della mia vita”. Così ci sono andato…».
Berlusconi aggiunge qualche dettaglio in più nel solco di questa versione, il 5 maggio, durante Porta a Porta: «Ero al salone del Mobile della Fiera di Rho, imbarazzato per i cori “Meno male che Silvio c’e”, “Magico” e il capitano dell’elicottero mi ha detto che era in arrivo entro mezz’ora un temporale che ci avrebbe costretto ad andare in macchina a Linate. Per questo siamo partiti in anticipo e [visto il tempo a disposizione, prima di] una riunione politica che avevo in serata [con il ristorante a soli tre minuti dall’aeroporto] sono entrato…»
Anche questa ricostruzione trova delle evidenze che la contraddicono. Berlusconi giunge a Napoli con un regalo per Noemi, «cerchi concentrici in oro rosa arricchiti da una cascata di diamanti bianchi montati su oro bianco, 6mila euro, il ciondolo è anche nella collezione di Sophia Loren» (Gente, 19 maggio). Si è molto discusso di questa circostanza che, al contrario, non pare molto significativa: il presidente potrebbe aver a bordo del suo aereo dei cadeaux da distribuire secondo necessità.
Più interessante è che l’aereo di Berlusconi giunga a Napoli con un’ora di anticipo rispetto all’inizio della festa e il presidente attenda nell’aeromobile per un’ora prima di muoversi ed entrare «cinque minuti dopo l’arrivo in sala di Noemi» (Annozero, 7 maggio). Secondo la testimonianza di un fotografo, ingaggiato dal patron del ristorante “Villa Santa Chiara”, si sapeva da sabato 25 aprile dell’arrivo del premier e, in ogni caso, la “bonifica” della sala da parte della polizia è stata predisposta già nella mattinata, «alle 15», per alcune fonti del Dipartimento di sicurezza. (Repubblica, 9 maggio).
Sembra di poter dire che non c’è stato alcun cambio di programma a Rho nel tardo pomeriggio di domenica 26 aprile. La partecipazione alla festa di Noemi era già nell’agenda del presidente da giorni, come dimostrano la “bonifica”, l’attesa in aereo, l’arrivo nel ristorante subito quasi contestualmente all’ingresso della diciottenne come per un copione precedentemente preparato.
C’è un’ultima contraddizione da sciogliere. La scelta o indicazione delle “veline” da candidare è stata opera di Berlusconi? A Porta a Porta, 5 maggio, il presidente del Consiglio sostiene di non aver messo becco nella candidature europee: «Le candidature per le Europee non sono state gestite direttamente dal premier. Ad occuparsene sono stati i tre coordinatori del PdL Bondi, La Russa e Verdini che “da migliaia di segnalazioni sono giunti a 500 schede” per individuare i 72 candidati si sono orientati secondo le indicazioni del congresso, spazio ai giovani e alla donne. Tra questi candidati nessuna è qualificabile come velina» (resoconto delle parole del premier a Porta a porta, 5 maggio, tratto dal Giornale, 6 maggio). Berlusconi ammette però di avere discusso con Elio Letizia (non è un dirigente del PdL né, che si sappia, un iscritto al partito) le candidature di Malvano e Martusciello e per farlo lo raggiunge addirittura a Napoli alla festa di sua figlia. La circostanza appare contraddittoria e, senza altre spiegazioni, inverosimile.
Il rosario di incoerenze che si incardina sulla questione politica posta da farefuturo e dalla signora Lario (come Berlusconi seleziona le classi dirigenti) sollecita di rivolgere a Berlusconi dieci domande:
1. Quando e come Berlusconi ha conosciuto il padre di Noemi Letizia, Elio?
2. Nel corso di questa amicizia, che il premier dice «lunga», quante volte si sono incontrati e dove e in quale occasioni?
3. Ogni amicizia ha una sua ragione, che matura soprattutto nel tempo e in questo caso – come ammette anche Berlusconi – il tempo non è mancato. Come il capo del governo descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto Letizia?
4. Naturalmente il presidente del Consiglio discute le candidature del suo partito con chi vuole e quando vuole. Ma è stato lo stesso Berlusconi a dire che non si è occupato direttamente della selezione dei candidati, perché farlo allora con Letizia, peraltro non iscritto né militante né dirigente del suo partito né cittadino particolarmente influente nella società meridionale?
5. Quando Berlusconi ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?
6. Quante volte Berlusconi ha avuto modo di incontrare Noemi e dove?
7. Berlusconi si occupa dell’istruzione, della vita e del futuro di Noemi. Sostiene finanziariamente la sua famiglia?
8. E’ vero, come sostiene Noemi, che Berlusconi ha promesso o le ha lasciato credere di poter favorire la sua carriera nello spettacolo o, in alternativa, l’accesso alla scena politica e questo «uso strumentale del corpo femminile», per il premier, non «impoverisce la qualità democratica di un paese» come gli rimproverano personalità e istituzioni culturali vicine al suo partito?
9. Veronica Lario ha detto che il marito «frequenta minorenni». Al di là di Noemi, ci sono altre minorenni che il premier incontra o «alleva», per usare senza ironia un’espressione della ragazza di Napoli?
10. Veronica Lario ha detto: «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile». Geriatri (come il professor Gianfranco Salvioli, dell’Università di Modena) ritengono che i comportamenti ossessivi nei confronti del sesso, censurati da Veronica Lario, potrebbero essere l’esito di «una degenerazione psicopatologica di tratti narcisistici della personalità». Quali sono le condizioni di salute del presidente del Consiglio?
(14 maggio 2009)
Daniela Galasso
Ecco un altro piccolo esempio del perchè il privato è pubblico con Berlusconi.
RispondiEliminaIL CASO
El Paìs insiste: due nuove foto
Il quotidiano spagnolo torna sugli scatti a Villa Certosa». Il sito web apre con il titolo «En la villa de Papi»
NOTIZIE CORRELATE
Le foto di Villa Certosa online su El Pais
Gli «scatti» delle feste in Sardegna Sarzanini (2 giugno 2009)
Una sceneggiatura che ricorda le avventure di Topolinia Severgnini (2 giugno 2009) MADRID- Nessuna marcia indietro o ripensamento da parte del quotidiano iberico El Paìs, che dopo aver pubblicato una serie di fotografie che ritraevano Silvio Berlusconi e alcuni suoi ospiti all'interno di Villa Certosa, ribadisce la sua linea pubblicando in anteprima sul suo sito web sabato sera due nuove foto, che ritraggono tre ragazze in minigonna, con i volti «pixelati» per impedire che possano essere riconosciute.
«NELLA VILLA DI PAPI» - Sul sito del quotidiano spagnolo poi le immagini di altre due giovani immortalate mentre fanno una doccia all'aperto nella villa in Sardegna del Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, sotto il titolo «En la villa de Papi» (««Nella villa di papi»). Le stesse foto sono state pubblicate con ampio risalto anche dal quotidiano in edicola domenica mattina.
Fonte: corriere.it
[PRIMA PARTE]
RispondiEliminaVeronica Lario «chiude il sipario» sulla sua vita coniugale. Dopo quasi trent’anni, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie si dividono, anche giuridicamente. Dopo le anticipazioni di alcuni quotidiani, la moglie del premier ha confermato domenica mattina all'Ansa di avere avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi. «ADDOLORATO» - «È una vicenda personale che mi addolora, che rientra nella dimensione privata, e di cui mi pare doveroso non parlare» dal Corriere.it
Il canovaccio di comici e osservatori americani ricorre al caso Lewinsky. Si tentano possibili paragoni con le vicende italiane. Ma il parallelo è improponibile, almeno stando alle reazioni, molto diverse, che i due scandali hanno suscitato nell'opinione pubblica dei due paesi. Tanto che lo stesso Stewart infierisce: «Dopo aver visto quello che succede alle feste di Berlusconi, non posso che dire una cosa: scusaci, Bill Clinton». Da Corriere.it
Due piccoli stralci, per non ripetere ancora una volta quelli già postati, che segnano un punto di inizio e fine in questo discorso: il matrimonio di Berlusconi, come giustamente egli stesso afferma, è materia privata. Dove è dunque il confine tra pubblico e privato? E' labile, quasi inesistente, soprattutto quando si sta parlando di chi governa un paese. Il caso Berlusconi poi è ancora più particolare: basti pensare a come ormai il nostro modo di pensare all'Italia e alla politica sia ormai assolutamente determinato dalla sua figura (lo dirà anche Nanni Moretti, sopratutto nel suo film dedicato al personaggio “Il Caimano”), senza trascurare il fatto che Berlusconi sin dall'inizio, con il suo ingresso in politica, non ha fatto che generare misteri e domande: “da dove sono arrivati tutti quei soldi?” ci si chiedeva anni fa, e Berlusconi decideva di avvalersi della facoltà di non rispondere, “non ve lo dirò mai”. La questione è estremamente semplice: chi decide di entrare in politica lo fa per rappresentare delle persone e, dato tale ruolo, deve prendersi alcune responsabilità e rischi che fanno parte della sua funzione: in quanto figure pubbliche penso che tutti abbiamo il diritto di sapere che la persona che ha ricevuto il nostro voto è davvero in grado di rappresentarci, penso che nessuno voterebbe un dato politico pur sapendo che si è macchiato di pedofilia, che è recidivo per guida in stato di ebbrezza e così via. Il tutto diviene ancora più grosso quando si parla di chi governa il nostro paese: è un ruolo fondamentale che, oltre a determinare dove andrà la propria nazione, incide anche sulla mentalità della popolazione; Berlusconi ha rilasciato non so quante dichiarazioni nelle quali le donne venivano sfottute, svilite, senza contare che il suo lassismo su una correttezza del mondo imprenditoriale ha sicuramente determinato una maggiore intensificazione di quell' “aum aum” all'Italiana, dove tutto viene fatto alla bell' e meglio, l'importante è tirarci fuori dei bei dividendi. Il divorzio di Berlusconi con la moglie è sicuramente privato, penso che a nessuno di noi interessino le scaramucce tra loro due, anzi, spero che rimangano private.
[CONTINUA]
[SECONDA PARTE]
RispondiEliminaLa cosa importantissima è capire che la vicenda che ha portato a tutto ciò, l'ormai celebre “Noemi-gate”, è solamente l'ennesima goccia di un vaso che in Italia trabocca ormai da troppo tempo e da troppe parti, e non si può pretendere che una questione del genere non venga sollevata e portata alla conoscenza di tutti, di una popolazione che ha il diritto di poter votare qualcuno con la consapevolezza che non si sta regalando lo strumento più importante che il cittadino ha a disposizione ad un criminale o ad un pedofilo. Dunque è bene che se ne parli, è bene che si sollevino domande scomode, d'altronde, se non c'è nulla da nascondere, anche la domanda più scomoda verrà superata senza problemi; eppure nel caso di Berlusconi le risposte cambiano da un giorno all'altro, tutto sembra scricchiolare; e col tempo ecco che quel caso arriva all'estero, a peggiorare una reputazione già infima (basti pensare a quante copertine l' “Economist” ha dedicato a Berlusconi in passato, accusandolo, già anni fa, di essere ormai non più in grado di guidare un paese), con gli Americani che adesso si fanno una bella risata, ricordandosi che anche da loro è successo qualcosa del genere...eppure Clinton ha gestito la situazione in maniera molto più dignitosa, senza considerare che Clinton non era certo accusato in migliaia di processi, ne si è mai sognato di accusare la magistratura di essere un branco di comunisti. Il privato ed il pubblico in una figura tale come il governatore di un paese e del politico in generale è inevitabilmente inscindibile, è suo dovere tenere una condotta dignitosa e rispettosa, e se non accetta questa condizione allora sarà meglio che si prepari a pagarne le conseguenze. Se i media hanno marciato così tanto su questo argomento è perchè ormai in Italia siamo allo sfinimento, e più che mai c'è bisogno di verità e di grandi cambiamenti.
Dario Marchetti