mercoledì 5 maggio 2010

Giornale in ateneo - n°7

Per questa settimana il compito per gli studenti coinvolti è quello di commentare l'articolo 'Perseguitati dalla maledizione di Dertouzos' di Walter Mariotti, pubblicato a pag. 19 del Il Sole 24 Ore del 4 maggio 2010.
Qual'è secondo voi la diversa visione del mondo imposta dalle tecnologie digitali?
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8 commenti:

  1. “Stiamo vivendo un ribaltamento del modo di pensare- recita l’articolo de Il Sole 24ORE- comprendere e usare il mondo e i suoi soggetti, che dopo aver costruito utensili “per fare” viaggiano verso la realizzazione di mezzi che “sanno fare”. Nel digitale non siamo più soggetti unici e irripetibili, monolitici e sedimentati ma persone, maschere attraversate da flussi di coscienza, esperienze rizomatiche di accessi e tramiti per altri luoghi, altri tempi, altre vite scandite da una nuova trinità: multimedialità, ipertestualità, interattività. È a questo nuovo mantra che affidiamo il nostro essere-nel-mondo, ovvero la possibilità di sopravvivere. L’era digitale impone una diversa visione del mondo.” Praticità , velocità, comodità sono le tre componenti principali della nuova visione del mondo che le tecnologie digitali ci impongono. Dertouzos nel suo lavoro “La rivoluzione incompiuta” scrive: “Non è così che dovrebbero funzionare le cose. Siamo stati succubi delle macchine per talmente tanto tempo che ci sembra naturale far loro da servi. Non è giusto. È ora di farci avanti con una richiesta precisa: “Vogliamo computer più facili da usare!”. Fate in modo che possano parlarci, costruire con noi, fornirci le informazioni richieste,aiutarci a lavorare con gli altri, che sappiano adattarsi alle esigenze individuali. Soltanto allora il computer potrà contribuire all’incremento della produttività e potrà dirsi effettivamente al nostro servizio,invece del contrario. Ma è possibile tutto ciò? Certamente!”. Ecco in cosa consiste, dunque, la rivoluzione incompiuta di cui l’autore parla: è vero che il progresso ci ha catapultati in un mondo dove abbiamo a disposizione qualsiasi tipo ti macchina-computer,telefonini, palmari e tante altre tecnologie- ma siamo sempre noi che dobbiamo metter cervello, mani e pazienza per far sì che esse realizzino le nostre richieste. E qui subentra anche quella delusione delle aspettative in merito alle nuove tecnologie, in particolare del web, di cui abbiamo discusso la scorsa settimana. Noi vogliamo un mondo in cui tutto sia facile, in cui magari le macchine possano funzionare grazie al solo riconoscimento vocale, che costituiscano davvero un aiuto e che siano mezzi veloci per raggiungere ciò che desideriamo. Se i computer continuano ad essere lenti, i cellulari dopo un certo periodo di utilizzo iniziano a dare i numeri la vita non ci è facile per niente, tutt’altro: diventando a noi ostili tali macchine, dobbiamo spendere il doppio del tempo e del denaro per ripararle. Ho visto di recente una pubblicità in cui un signore torna a casa dopo il lavoro e con un semplice telecomando apre tutte le tapparelle della casa. In quest’ottica si proietta dunque il nostro futuro: velocità nel fare le cose senza sforzi. Ma come sarebbe però a quel punto la nostra vita? Troppo veloce, piena di impegni, tante figure professionali magari non esisterebbero neppure più e diventeremmo come il protagonista del film "Cambia la tua vita con un click", il quale avendo a disposizione un telecomando per andare avanti nel tempo salta alcuni dei momenti della sua quotidianità che gli sembrano troppo noiosi e faticosi,fino a quando non si ritrova vecchio, solo e senza aver vissuto i momenti più belli con la moglie, dalla quale si separa, e i figli.

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  2. È giusto che oggi viviamo ancora con il pc che non funziona bene e siamo costretti a chiamare il tecnico per ripararlo, mentre lo prendiamo a calci(a volte funziona!), che il cellulare dia i numeri da solo, che le tecnologie siano troppo lente per il nostro cervello che invece è già avanti, perché è questo il nostro presente. Un presente fatto ancora di creature, per dirla con le parole di Dertouzos, non ancora evolute, che sono da curare e migliorare. È inutile fare previsioni per il futuro circa le nuove tecnologie, perché non sappiamo cosa ci attende. Se la macchina facesse tutto al nostro posto noi non sapremmo più fare nulla, non conosceremmo le emozioni, né sapremmo assaporare la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo dopo aver lavorato tanto, anche con il computer che si spegne. E cosa ancor più importante è che anche se raggiungessimo il grado massimo di progresso, tanto da avere macchine capaci di fare qualsiasi cosa sappiamo bene che nulla è perfetto e che prima o poi si svela l’arcano: la macchina si fa beffa di noi prima di distruggersi comunque!

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  3. Senza dubbio l'avvento delle nuove tecnologie ci ha spinti ad adottare nuovi stili di vita.
    Tali strumenti hanno, infatti, accorciato ogni tipo di distanza, cambiato l'approccio in tutti i nostri rapporti, dall'amicizia, ai contatti lavorativi, allo studio.
    Hanno reso qualsiasi tipo di comunicazione rapida e immediata.
    Stiamo però dimenticando il rapporto umano, basato sul dialogo verbale; quello che non teme confronti, quello che ci permette di capire chi ci sta difronte.
    Anche il semplice gesto di sfogliare le pagine di un libro è stato stravolto, poichè lo schermo di un computer non può certamente esprimere la stessa emozione.
    Sono d'accordo, infine, con le idee della collega Clemente e riprendendo anch'io ciò di cui parlavamo la settimana scorsa, posso dire che è indubbia l'importanza di questi mezzi e del modo in cui sono riusciti a cambiare le nostre abitudini.
    Ma è solo grazie alle nostre forze, che possiamo realmente stravolgere in positivo il mondo, pur con l'aiuto di questi mezzi.
    Irene Di Cecio

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  4. esiste un modo di vivere le tecnologie che lascia spesso disorientati..
    si predilige l'ultimo modello di portatile,il cellulare più futuristico del momento,il palmare più costoso acquistato con fierezza..e lusingano i complimenti per il proprio gioiello tecnologico..però,euforia e orgoglio spariscono in un istante quando si è costretti a rincorrere l'ultimissimo aggiornamento da dover installare,pacchetti e software da dover scaricare per riavviare il fenomeno posseduto che d'improvviso si vorrebbe non aver mai acquistato..riportando ad una forte realtà ovvero quella che i nostri minyrobot non sono efficienti e autonomi nel loro funzionamento,e così si rimpiangono quei vecchi "mattoni" la cui batteria durava giorni e giorni,la linea prendeva anche nel sottoscala e soprattutto erano molto semplici da utilizzare e non avevano bisogno di una minuziosa manutenzione..spesso il possessore di un eroico e super attrezzo tecnologico da ricercatore di aiuto diventa donatore di aiuto..si ribaltano i ruoli..visto che ci si deve improvvisare spesso tecnici capaci di eseguire le giuste manovre per il ripristino dei problemi che si presentano..
    verso un mondo futuristico e tecnologico,che cerca di imporre il progresso a tutti i costi,ad esempio la visione tv in digitale..siamo educati man mano alla consapevolezza del domani in cui le tecnologie saranno sempre più presenti..ma credo che la verità più grande,e concordo con la mia collega Concetta in questo,che è sempre l'uomo a gestire,dare input,inserire codici,formattare e programmare a suo piacimento ed utilità "gli strani animali" come cita l'articolo del sole24ore..trasformando l'uomo in un addestratore tecnologico.
    Alessandro Mantico

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  5. Effettivamente, il futuro di cui parla Dertouzos in cui si prospetta che la tecnologia si adatti alle persone, anzichè il contrario, è più che giusta. Viviamo attualmente in una società dove non possiamo considerarci propriamente soddisfatti dalle tecnologie che ci circondano, avendo esse sommerso noi stessi e creato una sorta di dipendenza da esse! Le varie apparecchiature, che sembrano semplificare la vita dell'uomo, in realtà il più delle volte appaiono ostili e complicate, mentre noi stessi speriamo che quest'ultime risolvano problemi di tutti i giorni, che si tratti di fare un grosso bucato o che si abbia bisogno di memorizzare una grossa quantità di informazioni! Queste inoltre, rendono ancora più passivo il nostro ruolo in quanto essere umani, subordinando ad esse tutto ciò che c'è da fare e riducendoci a osservare e pretendere poi dalle macchine che tutto sia perfetto! Vantiamo un mondo super avanzato è vero, e questo si svilupperà ancora di più nel tempo, ma dover ricorrere a volte alla manualità tipica di qualche decennio fa, non farebbe di certo male!Anche perchè è sempre questa tecnologia che ancora crea divari enormi tra i vari Paesi..
    Cioppa Matilde LP/1485

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  6. Giulia Eleonora Zeno11 maggio 2010 alle ore 11:10

    Il digitale ha portato con sé oltre che una “rivoluzione” anche una diversa visione del mondo. Oggigiorno il cyberspazio sta conquistando sempre più terreno tanto che sembra quasi eclissare il mondo “reale”. Difatti con le nuove tecnologie è possibile fare cose che prima non esistevano affatto! Come ad esempio condividere e scambiare file,informazioni e quant’altro; ottimizzare i tempi di lavoro; creare spazi personali o collettivi per interagire e rimanere in contatto con il mondo intero. Le nuove tecnologie quindi hanno contribuito a creare un nuovo tipo di comunicazione che non è più solo ed unicamente mainstream ma appartiene a tutti. Il continuo progresso in questo campo comporta, com’è naturale, il miglioramento delle macchine e spesso ci troviamo in balìa di nuovi “mostri” elettronici (i-Phone, i-Pad ecc) che richiedono la nostra attenzione ma non sempre la meritano. E, nonostante alle volte può accadere che questi “strani animali” ci complichino la vita, è impossibile indossare perennemente i paraocchi. Bisogna rendersi conto dei benefici che la tecnologia ha portato a quanti la utilizzano. Certo, in un’epoca in cui tutto è digitalizzato dalle immagini, ai libri, alla musica, c’è il rischio che i supporti materiali (riviste, libri, cd…) possano sopperire al cospetto dell’ideologia del free. Tuttavia è presto per tirare le somme. Inoltre va ricordato che per quanto la tecnologia ha modificato la nostra vita, molti altri invece non sanno neppure cosa sia o non sono per nulla interessanti e, basta loro già la confusione che il digitale terrestre ha portato nelle loro case. Credo che la visione delle cose cambi anche seconda dell’età di una persona, oggi sembra tutto molto più semplice e anzi lo è, ma dipende dalla singola persona e da come utilizza la macchina a sua disposizione. Pertanto ribadisco il concetto di qualche settimana fa: la tecnologia è una grande comodità ma l’uomo non può e non deve dipendere completamente da essa!

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  7. La tecnologia e le tecnologie che ci circondano sono un utile mezzo se usate con le dovute distanze.
    Non dobbiamo pensare al magico mondo dove tutto è immediato e semplice con un click.
    Progresso non sempre è sinonimo di benessere. Non dobbiamo essere schiavi delle macchine,delle nuove tecnologie che ogni giorno si fanno sempre più spazio nelle nostre piccole cose. Dobbiamo essere padroni di esse e gestirle con le dovute misure.
    Non dobbiamo farle prendere il sopravvento. Credo che sia giusto che esistano,ci aiutano in moltissime cose,ma credo anche che debbano esistere in misura non autoritaria.
    Concordo pienamente con i miei colleghi e credo che sia giusto dare il dovuto spazio anche al mondo reale.

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  8. Probabilmente è la mia visione delle cose che si allontana molto dal determinismo tecnologico,ma io ho fiducia nelle capacità di intendere e di volere dell’essere umano in senso assoluto e non riesco a concepire,probabilmente per mio limite,un mondo in cui siano le “macchine” a comandare.
    C’è sempre almeno una motivazione sociale,politica e storica dietro l’invenzione di un medium e la rimedi azione dello stesso e per tanto è sempre l’uomo in qualche modo fautore e colpevole dello sviluppo del media.
    Le tecnologie hanno ridotto le distanze sin dall’invenzione della primo treno e tutt’ora,il loro sviluppo non fa altro che diminuire sempre di più i confini geografici che dividono il mondo; durante la storia si sono susseguiti svariati cambiamenti nelle tecnologie dedicate al trasporto e alla comunicazione sino ad arrivare alle tecnologie digitali.
    Prima potevamo soltanto scegliere un viaggio in aereo per incontrare qualcuno che abita lontano,oggi ci accontentiamo anche di un “ viaggio “ digitale, come quello che può essere fatto con una normalissima chat finendo col perdere quindi il contatto fisico,la più totale interazione palpabile con l’altro,l’emozione di sentirne la voce dal vivo e la possibilità di poterne incrociare lo sguardo … Sono pienamente consapevole dell’esistenza di chat vocali,della web cam e di altre tecnologie capaci di ridurre la distanza fisica ma un incontro digitale per quanto verosimile,non sarà mai paragonabile a quello reale.
    Secondo me,le tecnologie digitali ci hanno condotto a ridefinire il concetto di “distanza”,di “incontro”,di “relazione” e tutti quegli aspetti legati alle relazioni interpersonali riducendo da un lato le emozioni autentiche e facilitando dall’altro le possibilità comunicative.
    “ Invece di semplificarla,il mondo digitale ci stava complicando la vita.” Tutto ciò che non conosciamo all’inizio ci sembra ostile ma una volta compreso il meccanismo,ciò che prima ci sembrava incomprensibile ci sembrerà poi indispensabile. Il mondo digitale non ci sta complicando la vita. Il mondo digitale ci sta cambiando la vita.


    Carmen Scialò

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