venerdì 11 novembre 2011

II - Potentialism / remixthebook.com

Il potentialism, nota anche come composizione procedurale o scrittura vincolata, è una pratica letteraria in cui lo scrittore condiziona il proprio processo creativo a una serie di regole o modelli predeterminati. Esempi di vincoli possono essere: consentire solo alcune lettere, lavorare con insiemi di forme sillabiche, vietare determinate parole o lettere e così via.

Walter Abish, ad esempio, ha usato una tecnica di scrittura con costrizioni (costrained) nel suo romanzo sperimentale Alphabetical Africa (1974). In questo testo, Abish inizia limitando il primo capitolo alle sole parole che iniziano con la lettera "a"; nel secondo capitolo solo parole che iniziano con "a" e "b" e così via questo fino a raggiungere il capitolo 26 in cui scrive liberamente per poi ricominciare il gioco al contrario fino al  si allontana di nuovo apitolo 52 nel quale utilizza, di nuovo, solo la parola "a".

Un gruppo molto attivo nella speriemntazione letteraria è stato Oulipo. "Oulipo" è un'abbreviazione del titolo francese Ouvroir de littérature potentielle (officina/laboratorio di letteratura potenziale). Il gruppo era formato da scrittori (come Raymond Queneau, François Le Lionnais, Italo Calvino e altri) interessati a nuovi sbocchi per la creatività e a dar vita a scoperte linguistiche da conseguire attraverso vincoli nella scrittura. Un testo importante di questo movimento è sicuramente Esercizi di stile (1947 e 1969) di Raymond Queneau , che racconta la stessa storia 99 volte. Ogni rivisitazione - come osserva Umberto Eco - mette alla prova figure retoriche, generi letterari, giocando con sostituzioni lessicali, frantumenado la sintassi, permutando l'ordine delle lettere alfabetiche... .

Alcuni tra i vincoli più spesso utilizzati da Oulipo sono:
S 7 - Sostituire ogni sostantivo in un testo con il sostantivo che compare sette voci dopo in un dizionario. I risultati variano a seconda del dizionario utilizzato. Questa tecnica può essere eseguita anche su altre classi lessicali, come ad esempio i verbi.
Palla di neve - Una poesia in cui ogni linea è una sola parola, e ogni parola successiva è una lettera più lunga.
Lipogram - Uno scritto che esclude una o più lettere. La frase precedente è un lipogram in B, F, H, J, K, Q, V, Y e Z (non contiene nessuna di queste lettere).
Vincolo del prigioniero - Un tipo di lipogram che omette lettere con ascendenti e discendenti (b, d, f, g, h, j, k, l, p, q, t, e y).

Esercizio di potentialism:
Gli studenti sono invitati a scrivere l'esercizio in stile n° 100. Come nel libro di Queneau, il remix dovrebbe avere un titolo che identifica il "filtro" che il remixer intende utilizzare raccontando la storia. (Qui il testo in versione .doc).

25 commenti:

  1. Nomi di poesie di Salvatore Quasimodo.

    Un giorno verso mezzogiorno sopra acqua e terre la piattaforma posteriore di un autobus della linea oboe sommerso s,vidi un giovane erato e apollion dal collo giorno dopo giorno troppo lungo che portava un cappello nuove poesie circondato d'una cordicella la vita non è sogno intrecciata. Egli tosto apostrofò la terra impareggiabile il suo vicino pretendendo che costui faceva apposta in vento a tindari a pestargli i piedi ad ogni fermata. Poi rapidamente abbandonò le morte chitarre la discussione per poi gettarsi su un'isola di un posto libero.Lo rividi qualche ora più tardi ed è subito sera davanti alla Gare Saint-Lazare in gran il falso e vero verde conversazione con un compagno la terra impareggiabile che gli suggeriva alle fronde dei salici di far risalire dalla sicilia un poco il bottone vicino alla torre saracena per il fratello morto del suo soprabito.

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  2. NOMI DI POESIE DI SALVATORE QUASIMODO.
    Un giorno verso mezzogiorno acqua e terre sopra la piattaforma oboe sommerso posteriore di un autobus erato e apollion della linea s vidi un giovane alle fronde dei salici dal collo troppo giorno dopo giorno lungo che portava dalla sicilia un cappello circondato d'una cordicella intrecciata alla madre. Egli tosto apostrofò il falso e vero verde il suo vicino pretendendo che costui faceva apposta la vita non è sogno a pestargli i piedi ad ogni fermata. Poi rapidamente l'isola abbandonò a me pellegrino la discussione per gettarsi su di un posto libero. Lo rividi qualche ora più tardi ed è subito sera davanti alla Gare Saint-Lazare in gran conversazione la terra impareggiabile con un compagno al di là delle onde della collina che gli suggeriva dalla sicilia di far risalire vicino ad una torre saracena per il fratello morto un poco il bottone lamento per il sud del suo soprabito.

    Dalila Coppeta

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  3. Riguardo la cover vi segnalo questo video, non credo si possa parlare di arte, ma senza dubbio c'è esigenza di condivisione http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/la-cover-che-fa-impazzire-la-rete-tutti-provano-a-rifarla/80486?video=&ref=HRESS-16
    Vorrei sottolineare un altro aspetto importante, se non ci fosse stata questa cover non avrei conosciuto "l'originale", non mi piace ugualmente, ma potrebbe essere un buon strumento per diffondere l'opera degli artisti, per cui piuttosto che condannarla(senza remunerazione)dovrebbe essere incoraggiata

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  4. NOMI DI POESIE DI SALVATORE QUASIMODO.
    Un giorno verso mezzogiorno acqua e terre sopra la piattaforma oboe sommerso posteriore di un autobus erato e apollion della linea s vidi un giovane alle fronde dei salici dal collo troppo giorno dopo giorno lungo che portava dalla sicilia un cappello circondato d'una cordicella intrecciata alla madre. Egli tosto apostrofò il falso e vero verde il suo vicino pretendendo che costui faceva apposta la vita non è sogno a pestargli i piedi ad ogni fermata. Poi rapidamente l'isola abbandonò a me pellegrino la discussione per gettarsi su di un posto libero. Lo rividi qualche ora più tardi ed è subito sera davanti alla Gare Saint-Lazare in gran conversazione la terra impareggiabile con un compagno al di là delle onde della collina che gli suggeriva dalla sicilia di far risalire vicino ad una torre saracena per il fratello morto un poco il bottone lamento per il sud del suo soprabito.

    Dalila Coppeta

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  5. Sinonimia

    Più o meno alle dodici sono montato sul basamento di una corriera che si dirigeva verso Champerret. C’erano molte persone, la corriera era colma e straripante, e i trasportati erano addossati gli uni agli altri. Scorsi un essere con il gozzo esteso che indossava un copricapo avvolto da un intreccio, non da una fettuccia. Quest’ultimo accusava il trasportato appresso di batterlo ogni qualvolta un altro trasportato montava o smontava. Subito dopo aver adocchiato una collocazione disponibile, vi si accomodò. Lo ritrovai successivamente al terminal Saint-Lazare con un compagno che gli suggeriva di inserire un bottone allo spolverino.

    Dodici = mezzogiorno
    Montare = salire
    Basamento = piattaforma
    Corriera = autobus
    Colma = piena
    Straripante = affollata
    Trasportati = passeggeri
    Addossati = stretti, vicini
    Scorgere = vedere
    Essere = uomo
    Gozzo = collo
    Esteso = lungo
    Copricapo = cappello
    Intreccio = treccia
    Fettuccia = nastro
    Appresso = vicino
    Batterlo = urtarlo
    Smontare = scendere
    Subito dopo = appena
    Adocchiare = vedere
    Collocazione = posto
    Disponibile = libero
    Accomodarsi = sedersi
    Ritrovare = rivedere
    Successivamente = dopo
    Terminal = stazione
    Compagno = amico
    Suggerire = consigliare
    Inserire = aggiungere
    Spolverino = soprabito
    Più o meno = verso
    Ogni qualvolta = quando
    Molte persone = molta gente

    Lisa Lucchetti

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  6. Trascrizione Fonetica

    [ɛɾa mɛʣ:ɔ'ʤɔrnɔ]

    [sa'li:tɔ sul:‿autobus mi kadɛ l‿ɔk:jɔ su di‿un 'ʤo:vanɛ dal‿lungo ko'l:o e da un kap:el:o a'v:ɔlto da‿una‿treʧ:a]

    [li'tiga kon un ti'ʦ:j:ɔ per'ke lɔ spin'ʤe:va]

    [po'ke ore dɔ'pɔ lɔ rin'kontro]

    [un suo ami'ko ɛɾa 'li‿a‿darʎi kon'si:ʎi sul‿suɔ‿so'pra:bito]

    Ilaria Sito

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  7. Parole al contrario

    Nu onroig a onroigozzem acric ilas us nu subotua omissitalloffa otterid a Terrepmahc. Idiv nu omuo lad olloc otlom ognul noc nu otrsan onrotni la olleppac. Avagitil noc li ous oniciv ehcrep itseuq ilg avatseplac i ideip e aneppa ediv nu otsop orebil iv ic ettedes. Ol idivir ocop opod ertnem nu ocima ilg avireggus id eregnuigga nu enottob la ous ottoppac.

    MICHELA D'ANTO'

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  8. SMS

    Stv sl bus all’h d punta, qnd un tipo sui 26 kn kappello da fesso e kollo da oka prma grida kntr uno k scnd lui lo spingeva e cmq poi appn può si siede sl prm posto libero. Cmq, il bello è ke l’ho rivst 2 h dp kn un amiko mio ke gli dice di aggngr un bttn alla giakka e xkè e xkome. Tu ke ne pns? risp

    Daniele Giovannone

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  9. SuFUllaFA eFEsseFE, iFIn uFUn’oFOraFA diFI traFAffiFIcoFO. UFUn tiFIpoFO diFI ciFIrcaFA veFEntiFIseFEiFI aFAnniFI, caFAppeFElloFO floFOscioFO coFOn uFUnaFA coFOrdiFIceFEllaFA aFAl poFOstoFO deFEl naFAstroFO , coFOlloFO troFOppoFO luFUngoFO, coFOmeFE seFE glieFEloFO aFAveFEsseFEroFO tiFIraFAtoFO. LaFA geFEnteFE sceFEndeFE. IFIl tiFIzioFO iFIn queFEstioFOneFE siFI aFArraFAbbiaFA coFOn uFUn viFIciFInoFO. GliFI riFImproFOveFEraFA diFI spiFIngeFErloFO oFOgniFI voFOltaFA cheFE paFAssaFA quFUaFAlcuFUnoFO. ToFOnoFO laFAmeFEntoFOsoFO, coFOn preFEteFEseFE diFI caFAttiFIveFEriaFA. NoFOn aFAppeFEnaFA veFEdeFE uFUn poFOstoFO liFIbeFEroFO, viFI siFI buFUttaFA. DuFUeFE oFOreFE piFIùFU taFArdiFI loFO iFIncoFOntroFO aFAllaFA CoFOuFUr deFE RoFOmeFE, daFAvaFAntiFI aFAllaFA GaFAreFE SaFAiFInt-LaFAzaFAr. E’FE coFOn uFUn aFAmiFIcoFO cheFE gliFI diFIceFE : “DoFOvreFEstiFI faFAr meFEtteFEreFE uFUn boFOttoFOneFE iFIn piFIùFU aFAl soFOpraFAbiFItoFO”. GliFI faFA veFEdeFEreFE( aFAllaFA sciaFAncraFAtuFUraFA) eFE peFErchèFE.
    Benedetta Pertosino

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  10. * ALFABETO FARFALLINO


    Benedetta Petrosino

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  11. Parole mischiate

    Un gonrio,a mzeorzigono,sandelo su un atubuos vdii un tpio ptiustoto birzarzo,con un clolo più lnguo del nrmaole,che potvara un capleplo matnuetno con una crdoa ivecne che con un nsrato; l’atubuos era tantleme aflatfolo,che un tziio che gli si tvoarva vnicio non pvetoa frae a mneo di sipregnlo al pagsasgio di ongi prenosa,per cui,dpoo aevr dicssuso con qesuto iduivindo,apnepa vdie che un potso si era lbratieo,si adnò a serede.Dpoo aculne ore,ridivi lo sestso iduivindo pralare con un aicmo,custoi gli deciva che abrevbe duvotu far metetre un atrlo botnote al suo soapribto.

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  12. ONOMATOPEICO

    SullaChoomp SBeep, inClick un'oraCrash di trafficoZzzz. Un tipoNguee di circa ventiseiPluff anni, cappelloGulp floscio con una cordicellaGnaooo al postoGlu Glu del nastro, colloEhm troppo lungoFiu, come se glielo avesseroBang tirato. La genteBroom scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicinoGrrr. Gli rimprovera di spingerloHic ogni volta che passa qualcunoGnam. Tono lamentosoSmack, con pretese di cattiveriaWoof. Non appena vede un postoZing libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de RomeZoom, davanti alla Gare Saint-Lazare. È con un amicoSniff che gli dice: “DovrestiSsssst far mettereTsk tsk un bottone in più al soprabitoVlat vlat.” Gli fa vedereWauu dove (alla sciancratura) e perchéBhooo.

    Luana Tesone

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  13. PAROLE FRANCESI (OGNI TRE)

    Sulla S, dans un’ora de traffico. Un type di circa vingt-six anni, cappello flasque con una petite corde al posto del nastro, cou troppo lungo, comme se glielo avaient tirato. La gens scende. Il type in questione se arrabbia con un vicino. Gli reprochait di spingerlo chaque volta che passe qualcuno. Tono plaintif, con pretese de cattiveria. Non à peine vede un place libero, vi se butta. Due heures piú tardi le incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. È con un amico che lui dice: «Dovresti faire mettere un bouton in piú au soprabito». Gli fa voir dove (alla cintrée) e perché.

    Claudia Meoli

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  14. SENZA VOCALI

    Sll S, n n'r d trffc. N tp d crc vnts nn, cppll flsc cn n crdcll l pst dl nstr, cll trpp lng, cm s gll vssr trt. L gnt scnd. L tz n qstn s rrbb cn n vcn. Gl rmprvr d spngrl gn vlt ch pss qlcn. Tn lmnts, cn prts d cttvr. Nn ppn vd n pst lbr, v s btt. D r p trd l ncntr ll cr d Rm, dvnt ll Gr Snt-Lzr. Cn mc ch gl dc: <>. Gl f vdr dv ( ll scncrtr ) prch.

    Ornella Barba

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  15. EMIGRANTE ITALO-AMERICANO
    Ok...in un hour di traffico.Ok..Un tipo di circa 20 years old,cappello floscio with cordicella you know...al posto del nastro,neck troppo lungo,as qualcuno glielo tira, you know.. la people scende.The man in questione si arrabbia con vicino...gli rimprovera di spingerlo ogni time che passa qualcuno you know...Tono lamentoso con voglia di cattiveria.ok?..quando vede un posto free,vi si butta. Two ore leater io lo meet alla Cour de Rome davanti alla gare Saint-lazare.E' insieme ad un friend che gli dice:"dovresti far mettere one more bottone all'overcoat".you know..gli fa vedere where (at the waist)e perchè

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  16. E’ SCOMPARSO QUEST’UOMO!
    SCHEDA IDENTIFICATIVA:
    Sesso: Uomo
    Età: 26 anni
    Segni particolari : collo piuttosto lungo
    E’ stato visto per l’ultima volta a bordo di un autobus, era piuttosto nervoso, al punto da litigare con un uomo che si trovava al suo fianco; ma altri testimoni hanno riportato notizie differenti, secondo le quali fu visto mentre parlava con un amico alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare, dal tono di voce appariva decisamente più rilassato, parlavano del più e del meno, gli consigliava di far cambiare il bottone alla giacca per non rischiare di perderlo.
    Chiunque abbia qualche notizia più dettagliata o l’abbia incontrato recentemente, è pregato di contattarci.

    Francesca Famulari

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  17. Fiaba


    C'era una volta un giovane fanciullo con un lungo e sottile collo soprannominato Colungo. Un giorno, in una splendida giornata di sole, salì su un autobus, gremito di gente Colungo era in balia delle persone, non riusciva a farsi spazio ma appena vide un posto libero fu il primo ad occuparlo. Nel pomeriggio volò alla Cour de Rome davanti alla Gare Saint-Lazare ed incontrò un amico,il quale gli fece notare l'assenza di un bottone al suo soprabito; da quel giorno Colungo imparò ad osservare sempre l' abito indossato prima di uscir di casa.

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  18. COMPONIMENTO POETICO HAIKU

    In un autobus
    collo lungo che sbraita
    consigli moda

    Clelia Cibelli

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  19. STILE RICETTA.
    Ingredienti:

    100 gr di pullman S

    Una manciata di traffico

    Un panetto di un tipo di ventisei anni

    Mezzo chilo di cappello floscio (preferibilmente la qualità che prevede una cordicella invece del solito nastro)

    Collo in quantità.

    Preparazione:

    Prendete della gente che scende e in una terrina mescolatela al tizio in questione, facendo ben attenzione che si arrabbi col vicino. Fate in modo che lo rimproveri abbastanza ogni volta che passa qualcuno e aggiungete un po’ d’acqua. Ora aggiungete un pizzico di tono lamentoso. Attenzione a non setacciarlo, perché deve avere delle pretese di cattiveria. Mescolate finchè non c’è un posto libero in cui si butti e fate riposare.
    Due ore più tardi vi consiglio di rimescolarlo alla Cour De Rome, aggiungendovi della Gare Saint – Lazare. Fatto ciò, spennellate con rosso d'uovo un amico che gli dice di mettere un bottone in più al soprabito. Dopo, a 180 gradi, ponetelo nel forno ventilato, per fare in modo che gli mostri la sciancratura e perché.

    CLAUDIA CAMILLO

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  20. COME IN UN FILM
    Mezzogiorno di fuoco nella giungla d’asfalto. Io e Annie su un tram che si chiama desiderio. Sussurri e grida ovunque sei: Hey stella! Adriana!! Sto camminando qui, sto camminando qui! Uomo tranquillo con cappello a cilindro, un volto tra la folla, inneggia un duello al sole con lo straniero senza nome del finestrino di fronte: “nessuno può mettere me, Baby in un angolo!”
    “dici a me? Ma dici proprio a me?”
    “sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”
    “francamente me ne infischio”
    400 colpi fino all’ultimo respiro. 15 minuti e l’uomo tranquillo coglie l’attimo fuggente e trova il suo posto al sole. Prima di mezzanotte, fermata d’autobus: l’uomo tranquillo con quei bravi ragazzi si dedica al pret-a porter

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  21. Negazione

    Non sulla S, non in un'ora di traffico. Un tipo di non circa 26 anni, cappello non floscio, con una cordicella non al posto del nastro, collo non troppo lungo, come se non gliel'avessero tirato.La gente non scende.Il tizio non in questione non si arrabbia con un vicino. Non gli rimprovera di spingerlo ogni volta che non passa qualcuno.Tono non lamentoso,con pretese non di cattiveria.Non appena non vede un posto non libero, non vi si butta.Due ore non più tardi, non lo incontro alla Cour de Rome, non davanti alla Gare Saint-Lazare. Non è con un amico, che non gli dice:"Non dovresti far mettere un bottone in più al soprabito". Non gli fa vedere dove e nemmeno perchè.

    Caterina Improta

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  22. AMICHE AL TELEFONO

    -Pronto? Mary dove sei?
    -Hey ciaoo! Sono appena salita sulla S, vado in facoltà. Mioddio c’è uno tipo che assomiglia a Luca, il tuo ex. Dovresti vederlo, c’ha un collo da giraffa, un cappello da sfigato… con quello stile orribile che piace a te…
    -Smettila, pensa ai fighetti che piacciono a te!
    -Oddio ha appena fatto nero un tipo davanti a lui. Sta creando il panico per una spintarella. Vedi? Pure maleducato e cafone! E’ il tuo uomo ideale..! ahahh
    -Ohi riattaco, sta arrivando il mio capo! Ti chiamo più tardi..
    -Ok, a dopo..

    (due ore dopo)

    -Saraaaa indovina!!!!!!????
    -Che succede pazza?
    -Il tipo di prima, quello di stamattina, lo sfigato! E’ davanti a me, di nuovo! Due volte in un giorno, sarà un segno? Non è che significa qualcosa? Il destino… non lo devo ignorare, devo capire…
    -Si chiama coincidenza, caso. Smettila di fare la gallina, tu, i segni, il destino, ti prego…
    -Hum..vabbè... cmq è con un amico, il suo opposto: fighissimo! Che stile! Gli sono passata accanto e ho sentito che criticava il soprabito dell’amico sfigato! Lo ha fatto con tatto, con classe! Che uomo! Hai visto? E’ il destino! Ce n’è per me e per te!
    -Vabbè va! Torno a lavorare, che è meglio! Passa da me dopo i corsi…. Scarico un film…
    -Ok. Ciao ciccia..
    -Ciao pazza..

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  23. Mail tra giovani amici:

    Vabbè ti devo raccontare sta cosa! Oggi ho beccato un tipo assurdo...
    Praticamente stavo sulla S e c'era traffico a bestia, cioè non puoi capì quanto! E niente praticamente c'era sto tipo con un cappello brutto proprio, tutto moscio moscio, co 'na cordicella sopra... 'na roba oscena veramente! E poi c'aveva pure il collo luuungo, manco gliel'avessero tirato come a 'na gallina! E niente la gente scendeva, no?! E sto tizio prende e smatta col tipo vicino a lui e gli fa tutto arrabbiato "Aò, e basta buttarti addosso ogni due per tre!!!" Bah!
    Come se non bastasse due ore dopo l'ho pure ribeccato! Stava fuori alla Saint-Lazare con un amico tutto fighetto che pretendeva di dargli consigli di stile perchè secondo lui doveva aggiungere un bottone a quel cappotto orrendo che c'aveva... mah! 'na pressa lui e pure l'amico suo! Insopportabili!

    Sara Lorusso

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  24. Occhi di bambina.
    Oggi sulla linea S ho visto un signore dal collo lungo lungo e con un cappello buffo come quello degli elfi di babbo natale. La mamma mi ha insegnato che non si urla con gli altri ma questo signore litigava e urlava con un altro signore perché lo aveva spinto. Anche più tardi alla Gare Saint-Lazare ho rivisto quel signore dal collo lungo però questa volta non stava litigando anzi era con un suo amico che gli ha detto di mettere un bottone in più al soprabito perché mancava, io però non l’avevo mica visto.


    Femme fatale.
    C’era qualcosa di vagamente erotico oggi sulla linea S: tanti corpi tutti vicini che si sfiorano e si scontrano. Il mio abitino succinto attirava l’attenzione di tutti i passeggeri, tranne di un gran bel giovanotto dal collo lungo che non faceva altro che urlare contro un signore che l’aveva spinto. Per quanto sgarbato, tutto quel suo infuriarsi era così intrigante. “Speriamo abbia lo stesso impeto anche con le donne, in caso mi invitasse a cena” dicevo tra me e me. Poche ore più tardi l’ho rivisto con estremo piacere alla Gare Saint-Lazare. Ho deciso di avvicinarmi, ancheggiando sui miei tacchi alti ma lui non mi ha notata perché era preso da un amico che gli consigliava di aggiungere un bottone al soprabito. “Saranno gay”, ho pensato, “come si fa a non posare lo sguardo su una donna come me?!”.

    Luisa Esposito

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  25. Ordine delle parole invertito,tranne la prima e l'ultima lettera:
    «Smepre crao mi fu qstue'emro clole,
    e qesuta spiee, che da ttana ptrae
    dlel'utlimo ozirzotne il gaudro ecsulde.
    Ma sdenedo e mriadno, itnreimanti
    szpai di là da qlulea, e svournmai
    sleizni, e porofodnsisima qiutee
    io nel pneiser mi fnigo, ove per pcoo
    il cor non si supara. E cmoe il vetno
    odo sotrimr tra qeutse paitne, io qulelo
    infinito silenzio a questa voce
    vo cmonarapdo: e mi soviven l'eetnro,
    e le morte stagioni, e la presente
    e vvia, e il suon di lei. Così tra qeutsa
    imemsntià s'anegna il pnesier mio:
    e il nuafargar m'è docle in qeutso mrae»
    L'infinito,Giacomo Leopardi)
    Sabrina Brillante

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