mercoledì 5 agosto 2009

Il Manifesto.it: Una tigre nel motore

Matrimonio strategico nella Silicon Valley: Microsoft e Yahoo! firmano un accordo decennale per contrastare il dominio di Google sulla ricerca e la pubblicità in rete.

Daniela Galasso, segnala un interessante articolo da Il Manifesto:
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090730/
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090730/pagina/01/pezzo/256167/

2 commenti:

  1. Quello tra Microsoft e Yahoo! è un accordo strategico (quindi non un’acquisizione) sfiorato più volte e finalmente ufficializzato che si ripromette di mettere i bastoni tra le ruote a Google, il colosso di Mountain View che, con la sua quota di mercato del 65% è, di fatto, un monopolista nel campo dei motori di ricerca (e non solo).
    Il motore di ricerca figlio dell’unione tra Microsoft e Yahoo! si chiamerà “Bing”, come l’attuale search engine dell’azienda di Bill Gates, ma ad animarlo sarà la tecnologia attualmente utilizzata dalla “grande Y”. Come previsto sarà Microsoft con il suo “AdCenter” ad organizzare campagne pubblicitarie e distribuire le inserzioni del nuovo motore anti-Google.
    Con la loro fitta rete di annunci pubblicitari visuali (i banner, tanto per intenderci) su siti Internet e social network, i colossi di Redmond e Sunnyvale si apprestano a fare incetta di introiti, contrastando in maniera più che efficace gli Adsense di Google. E allora, questa nuova unione rischia davvero di dare il colpo di grazia alla già fin troppo martoriata libertà di scelta per l’utente?
    Numericamente parlando sì, non c’è nulla da eccepire: per i prossimi dieci anni ci sarà un motore di ricerca in meno su piazza, quello di Microsoft, e di questo dovremmo rammaricarcene, ma fattivamente le cose potrebbero essere un tantino diverse.
    Con l’attuale 8,4% di fetta di mercato di Bing ed il 19.5% di Yahoo!, il “nuovo Bing” partirebbe con una fetta di mercato base pari a circa il 30% e con delle interessantissime prospettive di crescita nell’immediato futuro. Numeri che metterebbero Google al cospetto di un vero rivale, l’unico in grado di intaccare il sempre più solido (e per molti versi temibile) monopolio del gigante di Mountain View.


    STICCHI ASSUNTA

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  2. Dopo il giorno degli annunci e di "festa" (Yahoo - Microsoft, l'accordo è fatto e dura 10 anni) è tempo di somme e analisi. Microsoft e Yahoo riusciranno sul serio a creare un alternativa a Google oppure rimangono un competitor di secondo Piano ?

    La prima cosa da analizzare è il precedente accordo, quello che fecero Google e Yahoo nel "lontano" 2008. Se vi ricordate bene (La partnership Google-Yahoo finisce sotto l'occhio del regolatore Europeo), il precedente tentativo di accordo tra Google e Yahoo, limitato ai soli USA era finito immediatamente sotto l'occhio del regolatore e Google "si tirò fuori"
    Cosa succedeva ? Google che ha già una quota di mercato considerevole era a parere del regolatore USA in una posizione di predominanza del mercato qualora avesse concluso l'accordo con Yahoo. Ecco spiegato il motivo del mancato accordo in USA e la "non intenzione" di portare a termine accordi sulla pubblicità neppure in Europa, Google conta infatti in Europa di uno Share paragonabile a quello di Internet Explorer

    Ora che si è concluso l'accordo tra Microsoft e Yahoo, entrambe le società hanno si da guadagnarci nel lungo periodo (qualsiasi integrazione - fusione non avverrà prima di 1 anno) ma chi ne guadagna di più è Google che potrà dire ai vari organismi AntiTrust Europei e USA che esiste un reale competitor nei Search Engine ma anche nella pubblicità online.

    Peccato ancora una volta che si tratti di un competor su carta e non di un reale competor. Come è stato già detto l'integrazione tra Yahoo e Microsoft (Bing ma anche AdCenter) avverrà non prima di un anno, a ciò dobbiamo aggiungere anche i tempi dell'antitrust e non sono di certo brevi.

    Google continua quindi a godere tuttora di uno share di primo piano quindi possiamo dire a conti fatti che vince Microsoft, Yahoo ma ancor più Google il cui share continuerà ad essere ancora a lungo un traguardo, inarrivabile per la concorrenza grazie anche ai minori "fastidi" dell'antitrust..

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