giovedì 12 maggio 2016

Videointervista con Alberto Abruzzese - 19/05/2016

Da oggi e fino alla sera di martedì 17/5 potete pubblicare, come reply a questo post, le domande che vorreste porre ad Alberto Abruzzese in occasione della videointervista che realizzeremo in aula giovedì 19/5/2016.

Si seguito una bozza di selezione e una possibile successione delle domande da voi proposte:

X Alberto Abruzzese
Eleonora Formiconi - Quale è il suo rapporto col cinema contemporaneo? In particolare, questa continua evoluzione tecnologica e forme di rappresentazione come il 3D hanno senso oppure costituiscono solo una spettacolarizzazione utile a nascondere trame ormai prive di vera narrazione cinematografica?

Sabina Kerimova - Cosa ne pensa dell'evoluzione dell'arte tramite i nuovi media e i social network? Pensa che questa evoluzione sia un fattore positivo?

Angelo di Bello - Quale può essere il punto di vista critico di un artista nei confronti dell'osservazione dei media di nuova generazione? Ci si deve ancora porre criticamente di fronte ad essi o solo indagarli per saggiarne le potenzialità come strumento di diffusione?

Simone Cera - Lo schermo ci consente di intraprendere viaggi attraverso spazi ottenuti da algoritmi. In particolare con la realtà virtuale, che da un lato impone all'utente di muoversi per vedere, ma dall'altro lo lega fisicamente a una macchina. Cosa ne pensa di questo paradosso? Crede che questo aspetto resterà immutabile?

Giovanni Di Pede - Secondo lei perché le persone non riescono più a godersi i bei momenti? Mi riferisco per esempio a tutti quelli che durante un concerto non riescono a tenere il cellulare in tasca, o a quelli che davanti un bel panorama pensano solo a fotografarlo per metterlo su instagram e ottenere likes.

Alessio Caratelli - Con l'affermazione del linguaggio digitale si è creata una forbice di pensiero tra generazioni, lei come si spiega questo conflitto di visioni relativamente al ruolo cultura della rete e come potrebbe risolversi? Potrebbe essere una soluzione la creazione di istituzioni formative del linguaggio digitale all'interno delle scuole?

Matteo Cataldo - Sono decenni che si parla di rivoluzione informatica, per quanto essa sia andata
realizzandosi a grande velocità, ancora oggi gran parte dei media tradizionali continuano a parlarne come fosse accaduta appena ieri. Secondo lei internet, i social, la vita virtuale sono ancora da celebrare?

Michele Maruca - Cosa ne pensa delle nuove piattaforme social e della possibilità data a chiunque di condividere la propria vita? Che opinione ha delle web star?

X Andrea Miconi
Giada Semeraro - Quali sono secondo lei le implicazioni per la privacy del progressivo spostamento delle vite di tutti noi nel mondo immateriale della rete, sia per quanto riguarda l'accesso ai contenuti sia per la costruzione di un' identità digitale.

X Alberto Abruzzese
Mariateresa Gilbo - Da recenti indagini è merso che in Francia i siti di incontro tra persone hanno avuto una vastissima diffusione, forse a causa della chiusura e generale introversione dei francesi. Le persone si incontrano più facilmente tramite il network che per strada. Ritiene che anche in Italia sarà considerato "normale" o il nostro carattere estroverso di base rimarrà forte? In definitiva, avrà ancora senso il concetto di identità di un popolo in un mondo in cui viviamo ognuno immerso nel proprio microcosmo individuale? Il futuro ci riserva una globalizzazione identitaria?

Angelo Di Bello - L'osservazione dei media in una nazione può risultare una cartina tornasole affidabile per uno studio di quella società? Cosa ci può dire "sociologicamente e antropologicamente" di quella società? Cosa invece non riesce ancora a dirci?

X Mario Pireddu
Alessio Caratelli - L’Italia e uno dei paesi europei con la più bassa diffusione di internet, ma gli italiani sono tra i primi per tempo passato online, soprattutto sui social network, come lo spiega?

X Alberto Abruzzese
Anna Maria Orsini - Alla luce di tutto ciò che sappiamo in merito agli effetti di internet e dei social network sui giovani lei da ipotetico genitore ma sopratutto da mediologo in che modo e in che misura tutelerebbe suo figlio nell'uso della rete?

X Andrea Miconi
Luca Malafarina - Secondo molti osservatori internet è il nuovo spazio pubblico. L'Unesco riconosce che la Rete ha tantissime risorse per la conoscenza e l'accesso all'informazione. Però la maggior parte dei contenuti a cui accediamo provengono da un gruppo ogni volta più ristretto di operatori. E allo stesso tempo, i grandi gruppi su internet come Google e Facebook, controllano il flusso di informazione. Possiamo ancora oggi considerare intenet come un reale spazio pubblico, una sfera capace di promuovere l'evoluzione della nostra società?

X Mario Pireddu
Alessandro Buzzi - Pensa che la nostra società sia cambiata in meglio o in peggio con l'avvento di internet, ma soprattutto, nell'ultimo decennio, con la diffusione dei social network?

X Alberto Abruzzese
Mariateresa Gilbo - Come si colloca lei in questi processi storici, in che modo crede che i suoi discorsi, i suoi scritti ecc. possano modificare l'opinione comune?

Simone Cera - Lei condivide il pensiero di Jaron Lanier circa la possibilità, della realtà virtuale, di riportarci allo stato del pre-linguaggio, della pre-conoscenza, attraverso cui si possa tornare a comunicare con l'espressione del corpo, verso una società post-simbolica?

Alessio Caratelli - La diffusione della pornografia sta aumentando sopratutto tra i nativi digitali, secondo lei è solo per la facilità di accesso dato dalla rete o ha radici culturali? 

20 commenti:

  1. Con l'affermazione del linguaggio digitale si è creata una forbice di pensiero tra generazioni, lei come si spiega questo conflitto di visione del ruolo della rete nella cultura, e come potrebbe risolversi?

    L’Italia e uno dei paesi europei con la più bassa diffusione di internet, ma gli italiani sono tra i primi per tempo passato online, soprattutto sui social network, come lo spiega?

    Ritiene necessaria la creazione di istituzioni formative del linguaggio digitale all'interno delle scuole?

    Alessio Caratelli

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  2. Nel suo blog ha iniziato a pubblicare il testo "Alcune cose che sappiamo di Lei", sui trent’anni di Internet in Italia. Nella parte intitolata "Internet va celebrata?" sostiene che l'uomo si autocelebra tramite internet. Può dirci come è arrivato a questa conclusione?

    La crisi occidentale, oltre che economica, può essere causata anche all'emancipazione di alcuni Paesi, in seguito alla diffusione della rete?

    La diffusione della pornografia sta aumentando, sopratutto tra i nativi digitali. Secondo lei è solo per la facilità di accesso dato dalla rete o ha radici culturali?

    Con l'avvento della rete siamo diventati una società liquida, dove tutto viene assorbito e superato molto rapidamente. Lei crede che anche il concetto di tempo - passato, presente e futuro - stia cambiando?

    Alessio Caratelli

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  3. Formazione e comunicazione 2.0:
    Alla luce del progresso tecnologico che stiamo vivendo,come dovrebbe essere gestito il rapporto tra comunicazione ed educazione? Che tipo di tecnologie riterrebbe opportuno introdurre,potenziare,attivare nelle scuole italiane,nei diversi livelli dell’istituzione per un giusto metodo di apprendimento?

    Privacy nel web e nei social media:
    Man mano che la vita di ciascuno si sta spostando sempre più decisamente nel mondo immateriale della rete, sia per quanto riguarda l' accesso ai contenuti che la costruzione di un' identità digitale, volevo sapere un suo giudizio in merito alla questione ed osservazioni personali circa le conseguenze che ne scaturiscono.


    Giada Semeraro

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  4. Cosa ne pensa delle nuove piattaforme social e della possibilità data a chiunque di condividere la propria vita? Che opinione ha delle web star?

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  5. In merito alla diffusione sempre maggiore dell'utilizzo di internet per comunicazioni, commercio, piattaforme di incontri, apprendimento ecc quale sarebbe secondo lei l utilizzo ideale che si dovrebbe fare perché il mondo virtuale non sovrasti quello reale?

    È emerso da recenti indagini che in Francia i siti di incontro tra persone hanno avuto una vastissima diffusione, forse a causa della chiusura e generale introversion dei francesi, e le persone si incontrano più facilmente tramite il network che per strada. Cosa ne pensa? Ritiene sia una semplice scusa o tutto ciò ha una radice più profonda?

    Sarà da considerarsi "normale" in un futuro prossimo fare incontri non solo d'amore ma anche di lavoro o semplicemente di amicizia anche in Italia o il nostro carattere di base rimarrà forte ed estroverso come siamo sempre stati come popolo?

    E l identità di popolo, ora che viviamo ognuno immerso nel proprio microcosmo individuale riuscirà a sopravvivere o stiamo subendo una globalizzazione identitaria?

    Come si colloca lei in questi processi storici, in che modo crede che i suoi discorsi possano modificare l'opinione comune?

    Mariateresa Gilbo

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  6. Sono decenni che si parla di rivoluzione informatica, per quanto essa sia andata
    realizzandosi a grande velocità, ancora oggi gran parte dei media tradizionali
    continuano a parlarne come fosse accaduta appena ieri. Secondo lei internet, o i social la vita virtuale, va celebrata?

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  7. cosa ne pensa del nuovo dispositivo vodafone kippy? é possibile che l’uomo abbia oggi bisogno di controllare il suo cane con un collare digitale?

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  8. Cosa pensa del fatto che sempre più bambini hanno libero accesso (anche con permesso dei genitori) a social network e rete internet in generale?

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  9. Da trenta anni a questa parte pensa che la mentalità della nostra società sia cambiata in meglio o in peggio con l'avvento di internet, ma soprattutto, nell'ultimo decennio, con la diffusione dei social network?

    Alessandro Buzzi

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  10. Quale è il suo rapporto col cinema contemporaneo? Per lei questa continua evoluzione tecnologica sia per la metodologia di ripresa che rappresentazione (come il 3D) ha senso o è solo un fenomeno di spettacolarizzazione per nascondere in realtà trame ormai prive di vera narrazione cinematografica?

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  11. 1) Secondo lei, qual è il futuro della società dell'informazione? Come se lo immagina?

    2) Citando l'autore R. Falcinelli che nel suo libro "Guardare. Pensare. Progettare." afferma "Gli ingenui sostenitori dell'immediatezza delle figure credono anche vero quell'adagio per cui le immagini dicano più delle parole, ma questo è un malinteso: siamo sempre immersi nella cultura e quello che pare immediato è solo un codice assimilato profondamente". Lei crede che le immagini siano più immediate e dicano più delle parole? L'immediatezza figurativa delle immagini, può prescindere dalla codifica e dalle convenzioni?

    3) Lo schermo ci consente di intraprendere viaggi attraverso spazi ottenuti da algoritmi. In particolare con la realtà virtuale, che da un lato impone all'utente di muoversi per vedere, ma dall'altro lo lega fisicamente a una macchina. Cosa ne pensa di questo paradosso? Crede che questo aspetto resterà immutabile?

    4) In questo costante e progressivo digitalizzare, lei crede che prima o poi verrà richiamato il desiderio alla fisicità? Ha mai pensato che la digitalizzazione possa autocannibalizzarsi? O i nuovi media continueranno a sopravvivere verso la riconcettualizzazione della società?

    5) Lei condivide il pensiero di Jaron Lanier circa la possibilità, della realtà virtuale, di riportarci allo stato del pre-linguaggio, della pre-conoscenza, attraverso cui si possa tornare a comunicare con l'espressione del corpo, verso una società post-simbolica? Secondo lei, quale sarà e chi coinvolgerà la prossima rivoluzione?


    Simone Cera

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  12. Secondo molti osservatori internet è il nuovo spazio pubblico. L'Unesco riconosce che la Rete ha tantissime risorse per la conoscenza e l'accesso all'informazione. Però la maggior parte dei contenuti a cui accediamo provengono da un gruppo ogni volta più ristretto di operatori. E allo stesso tempo, i grandi gruppi su internet come Google e Facebook, controllano il fluso di informazione.
    Possiamo ancora oggi considerare intenet come un reale spazio pubblico, una sfera capace di promuovere l'evoluzione della nostra società?

    Luca Malafarina

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  13. Secondo molti osservatori internet è il nuovo spazio pubblico. L'Unesco riconosce che la Rete ha tantissime risorse per la conoscenza e l'accesso all'informazione. Però la maggior parte dei contenuti a cui accediamo provengono da un gruppo ogni volta più ristretto di operatori. E allo stesso tempo, i grandi gruppi su internet come Google e Facebook, controllano il fluso di informazione.
    Possiamo ancora oggi considerare intenet come un reale spazio pubblico, una sfera capace di promuovere l'evoluzione della nostra società?

    Luca Malafarina

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  14. Alla luce di tutto ciò che sappiamo in merito agli effetti di internet e dei social network sui giovani lei da ipotetico genitore ma sopratutto da mediologo in che modo e in che misura tutelerebbe suo figlio nell'uso della rete?

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  15. Perché le persone non riescono più a godersi i bei momenti? Mi riferisco per esempio a tutti quelli che durante un concerto non riescono a tenere il cellulare in tasca, o a quelli che davanti un bel panorama pensano solo a fotografarlo per metterlo su instagram e ottenere likes.

    Giovanni Di Pede

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  16. L'osservazione dei media in una nazione può risultare una cartina tornasole affidabile per uno studio di quella società? Cosa ci può dire "sociologicamente e antropologicamente" di quella società? e cosa invece non riesce ancora a dirci?


    Lo sdoganamento necessario dei media (dalla tv ai social media) - rispetto all'utilizzo di essi da parte della massa delle persone - quale controindicazione può avere? Quando una educazione culturale (nell'accezione pasoliniana del termine cultura, non solo di un insieme di nozioni di qualsiasi tipo) diviene importante per il sopravvivere della società? O forse è proprio l'utilizzo dei media orizzontali (internet, i social, i gruppi di condivisione) che sta creando una nuova cultura abbastanza salda da soppiantare la cultura dei vecchi media verticali (stampa e televisione) che aveva già - semplificando il discorso - distrutto la cultura contadina?

    Quale può essere il punto di vista critico di un artista nei confronti dell'osservazione dei media di nuova generazione? Ci si deve ancora porre criticamente di fronte ad essi o solo indagarli per saggiarne le potenzialità come strumento di diffusione?

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  17. Cosa ne pensa dell'evoluzione dell'arte tramite i vari media,social network?
    Pensa che questa evoluzione,sia un fattore positivo ?


    Sabina Kerimova

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  18. Miriam Mastrostefano18 maggio 2016 alle ore 14:35

    Si parla sempre più di social network:facebook,twitter,instagram etc. Ma cosa sono davvero e come "funzionano" le relazione su internet? Quali sono i rischi ad un uso poco attento? E,soprattutto,come mai i giovani (e non solo) sono così attratti dalle reti sociali su internet?

    Miriam Mastrostefano

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  19. Cosa ne pensa di questa mania di fare selfie ad ogni cosa, diventata per molti una vera "ossessione"?

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  20. quale è la linea di confine tra il bisogno di privacy e la necessità di essere continuamente aggiornati sulle vite degli altri?

    Jessica Grandola

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