giovedì 14 maggio 2009

Giornale in ateneo - n°7

Per questa settimana il compito per gli studenti coinvolti è quello di commentare la notizia secondo cui la Ferrari avrebbe deciso di lasciare la F1 nel 2010.
Quali sono le motivazioni alla base di tale scelta?
Cosa ne pensate?
E' possibile pubblicare i popri commenti in risposta a questo post.

20 commenti:

  1. MARANELLO (Modena) - Per la prima volta da quando esiste (1950), al campionato mondiale di Formula Uno del 2010 non sarà presente la Ferrari. O meglio, la Ferrari non si iscriverà se, nel frattempo, non saranno cambiate le regole che la Fia ha deciso di introdurre. La Casa di Maranello ha infatti confermato la propria opposizione al nuovo regolamento imposto dalla Federazione internazionale dell'automobile (Fia) e non intende iscrivere le proprie vetture al mondiale del prossimo anno se non cambieranno le regole. Lo ha comunicato la Ferrari al termine del consiglio di amministrazione (cda) che ha analizzato le prospettive e le regole della Formula Uno. Domenica scorsa anche la Toyota aveva reso noto che, con le regole attuali, la casa giapponese non si sarebbe iscritta al mondiale 2010.
    DOPPIO REGOLAMENTO - Il cda «ha esaminato gli sviluppi legati alle recenti decisioni prese dalla Federazione internazionale dell'automobile nel consiglio straordinario del 29 aprile 2009 nonostante questa riunione fosse stata inizialmente convocata solo per una questione disciplinare», dice in una nota ufficiale la Ferrari. «Tali decisioni prevedono - per la prima volta nella storia della Formula 1 - un campionato 2010 con un doppio standard regolamentare, basato su regole tecniche e parametri economici arbitrari. Il cda ritiene che se questo sarà il quadro normativo della futura Formula 1, verrebbero definitivamente meno le ragioni che hanno motivato la presenza della Ferrari nel campionato mondiale durante sessanta edizioni, unico costruttore ad avervi ininterrottamente partecipato fin dalla sua istituzione nel 1950». Prosegue poi la nota: «Il cda ha anche espresso disappunto per il metodo seguito dalla Fia nell'adottare decisioni così gravi rifiutando un'effettiva concertazione con i costruttori e i team; ciò è avvenuto in spregio alle regole di governance che hanno contribuito allo sviluppo della Formula 1 negli ultimi 25 anni, nonché a chiari impegni contrattualmente assunti con la Ferrari dalla Federazione stessa in materia di stabilità regolamentare. Norme uguali per tutti, stabilità di regolamenti, continuità del metodico e progressivo lavoro di diminuzione dei costi da parte della Fota (associazione dei costruttori, ndr) e governance della Formula 1 sono le priorità per il futuro. Se questi presupposti indispensabili non saranno rispettati e se i regolamenti decisi per il 2010 non cambieranno, la Ferrari non intende iscrivere le proprie monoposto al prossimo campionato del mondo di Formula 1. La Ferrari confida che i tanti tifosi nel mondo comprenderanno come questa dolorosa scelta sia coerente con il comportamento che la scuderia ha sempre tenuto nel difendere i valori sportivi e tecnici dell'automobilismo e della Formula 1 in particolare. Il cda ha infine dato mandato al presidente di esaminare le sedi e i modi più opportuni per tutelare gli interessi della società».

    «TROVEREMO UN ACCORDO» - Bernie Ecclestone, patron del Mondiale, è sicuro che alla fine si troverà un accordo. «La Ferrari non è stupida - ha dichiarato al Times. - Non vogliono lasciare la Formula Uno e noi non vogliamo perdere la Ferrari, per cui si troverà un accordo». Ecclestone ha anche detto che le prospettive che vi sia un mondiale a due livelli «sta lentamente scomparendo

    LAUDA: «FERRARI STUPIDA» - Secondo Niki Lauda, invece, l'atteggiamento della Ferrari «è completamente stupido. Il tetto al budget è la cosa più sensata che abbia sentito in vita mia», ha affermato l'ex pilota austriaco alla rivista tedesca Sport Bild. «Tutte le squadre hanno chiesto un provvedimento simile. E ora all'improvviso la Ferrari è contraria. È una cosa completamente stupida».

    http://www.corriere.it/sport/09_maggio_12/mondiale_senza_ferrari_bede1814-3f03-11de-914a-00144f02aabc.shtml

    RispondiElimina
  2. MILANO, 12 maggio 2009 - La Ferrari abbandonerà la F.1 se dal prossimo anno passerà la proposta di Max Mosley del tetto di spese e doppio regolamento. È quanto emerso dal Consiglio di amministrazione della Rossa tenutosi oggi a Maranello. All'incontro era presente anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo, contrario al nuovo regolamento che Max Mosley ha intenzione di imporre nel 2010 in F.1: quello del tetto alle spese (45 milioni di euro) e del doppio regolamento. Quest'ultimo prevede agevolazioni nel regolamento tecnico per i team che rispetteranno il budget e limitazioni invece per coloro che non rientreranno nel tetto di spese. Già il 27 ottobre dello scorso anno la Ferrari aveva minacciato di lasciare la F.1 quando la Fia propose l'introduzione del motore unico.

    il comunicato — Questo il testo del comunicato: "Il CdA ha esaminato gli sviluppi legati alle recenti decisioni prese dalla Federazione Internazionale dell'Automobile nel Consiglio straordinario del 29 aprile 2009 nonostante questa riunione fosse stata inizialmente convocata solo per una questione disciplinare. Tali decisioni prevedono - per la prima volta nella storia della F.1 - un Campionato 2010 con un doppio standard regolamentare, basato su regole tecniche e parametri economici arbitrari. Il Consiglio ritiene che se questo sarà il quadro normativo della futura Formula 1, verrebbero definitivamente meno le ragioni che hanno motivato la presenza della Ferrari nel Campionato Mondiale durante sessanta edizioni, unico costruttore ad avervi ininterrottamente partecipato fin dalla sua istituzione nel 1950. Il Consiglio ha anche espresso disappunto per il metodo seguito dalla FIA nell'adottare decisioni così gravi rifiutando un'effettiva concertazione con i costruttori ed i team; ciò è avvenuto in spregio alle regole di governance che hanno contribuito allo sviluppo della Formula 1 negli ultimi 25 anni, nonché a chiari impegni contrattualmente assunti con la Ferrari dalla Federazione stessa in materia di stabilità regolamentare. Norme uguali per tutti, stabilità di regolamenti, continuità del metodico e progressivo lavoro di diminuzione dei costi da parte della FOTA e governance della Formula 1 sono le priorità per il futuro".

    COMPROMESSO — Nel comunicato traspare comunque uno spiraglio di apertura che lascia un po' pensare che tutto rientri in una logica dell'annuncio forte per forzare un po' la mano in una sorta di trattativa in vista di un compromesso: "Se questi presupposti indispensabili non saranno rispettati e se i regolamenti decisi per il 2010 non cambieranno, la Ferrari non intende iscrivere le proprie monoposto al prossimo Campionato del Mondo di Formula 1. La Ferrari confida che i tanti tifosi nel mondo comprenderanno come questa dolorosa scelta sia coerente con il comportamento che la Scuderia ha sempre tenuto nel difendere i valori sportivi e tecnici dell'automobilismo e della Formula 1 in particolare. Il Consiglio ha infine dato mandato al Presidente di esaminare le sedi ed i modi più opportuni per tutelare gli interessi della Società".

    BERNIE OTTIMISTA — In serata, però, le "rassicuranti" dichiarazioni di Bernie Ecclestone sulla vicenda: "La Ferrari non è stupida. Non vogliono lasciare la F.1 e noi non vogliamo perdere la Ferrari per cui si troverà un accordo". Queste le parole rilasciate al Times. Ecclestone ha detto anche che le prospettive che vi sia un mondiale a due livelli "sta lentamente scomparendo".

    RispondiElimina
  3. Eugenio Francesco Rimo14 maggio 2009 alle ore 19:30

    Ad essere sincero sono pienamente daccordo sul restringere il budget alla F1, anzi sarei ancora più a favore se il budget lo si restringesse all'intero mondo dello sport.
    Da un lato siamo abituati a vedere auto che corrono, persone che vanno appresso ad un pallone e moto che derapano, tutto ciò consiste in un giro stratosferico di soldi e quando un campione dello sport compie una propria impresa tutti ne parlano, ma dall'altro lato abbiamo anche persone che a stento arrivano a fine mese, persone che non riescono a sopravvivere con la loro pensione, e persone site in determinati luoghi della terra le quali se han fortuna riescono a consumare un pasto arrangiato quotidianamente.
    Credo che ormai lo sport sia sfociato nel consumismo puro e nello spreco.
    Per quel che credo la gran voce innalzata dalla casa di Maranello non è altro che un castello di sabbia per il semplice motivo che alla fine o fingeranno un accordo o continueranno a correde.
    Del resto Ferrari non è la Fiat che riesce a vendere decine di milioni di autovetture nel mondo durante il corso di 1 anno, Ferrari è un marchio si pregevolissimo, ma sicuramente avrà un fatturato minore di qualsiasi altra casa automobilistica abbastanda affermata (per fatturato minore ci si rifà al discorso che non potendosi tutti permettere una Ferrari sicuramente quest'ultima venderà meno unità,ad esempio, di Fiat).
    Pertanto io credo che la F1 per la Ferrari sia una vera e propria manna dal cielo in termini di guadagni, basti pensare che un semplice sponsor le garantisce almeno 1/4 di stagione, pertanto se dovesse ritirarsi dalla F1 ciò sarebbe una perdita molto cospiqua, ma credo che questo i leader della Ferrari e Montezemolo già lo sappiano; anche perchè ritirandosi dalla F1 le vetture che hanno non faran altro che andare in cantiere visto che non potrebbero partecipare in altre competizioni come Indy,F3000,Nascar,Wtcc, o meglio, potrebbero partecipare, ma ciò significherebbe costruire e progettare le vetture ex novo.
    Credo che il restringimento del budget sia una cosa positiva, dopo decenni di spreco finalmente qualcosa è stata arginata, come ad esempio l'eliminazione delle presentazioni ufficiali, le quali tra preparazioni,setting,personale ed allestimenti vari arrivavano a costare anche oltre il milione di euro.
    Poi passiamo al discorso motori, dopo decenni finalmente si è riuscito a stabilire (poco tempo fa) che un motore dovesse essere utilizzato per 2 gran premi, salvo rotture, e non più per una sola gara, del resto mi sembra anche giusto visto che non siamo in gare Nascar ove ogni gara conta su 400 giri circa, e li non si han tracciati misti, ma si ha un vero e proprio anello come quello del circuito Michigan nel quale si va praticamente sempre col gas spalancato e di conseguenza mi sembra ovvio che li un motore duri 1 gara, ma parliamo sempre di 400 giri a tavoletta e non 60 giri su circuito misto.

    Ma non finisce qui, a mio avviso la Ferrari teme questo restringimento del bugdet a causa di maggior competizione.
    Nel senso che lo studio, la progettazione e la creazione di un motore costano 20 milioni di euro, capitale che Ferrari può senz'altro permettersi, cosa che però non possono fare i Team più piccoli che rischierebbero così di esser tagliati fuori (così come la N-Tecnologic, team satellite dell'Autodelta Squadra Corse Alfa Romeo, nel campionato ex Etcc attuale Wtcc) e ciò andrebbe a favore di Ferrari che si ritroverebbe ad avere così un quasi dominio, differentemente con la riduzione del budget anche Ferrari si dovrà adeguare ai nuovi restringimenti e costi e di conseguenza vi sarà maggiore competizione tra le scuderie.
    Vista in quest'ottica la Ferrari vede ciò come una presa di posizione da parte della FIA a favore dei piccoli Team, presa di posizione, che poi in realtà presa di posizione non è, che permetterebbe l'ingresso di nuovi Team e garantirebbe la sopravvivenza dei Team secondari.

    Tuttavia sui giornali troviamo il nome Ferrari in quanto funge da capro espiatorio, o perchè è il nome più prestigioso della F1, ma oltre ad essa anche altri Team come Bmw, Renault, Red Bull e Toyota sono contrari al budget limitato, con gran sorpresa invece in questa contestazione non spicca il nome di McLaren.
    Nonostante queste minaccie per ora la FIA sembra tener testa e sembra non sentirsi minacciata e per ora non vi è nessun accordo in vista.

    Che sia un ennesimo castello di sabbia della F1 o che sia verità?
    Questo lo sapremo solo a inizio prossimo campionato...

    RispondiElimina
  4. Flavio Briatore: «La Ferrari è la Formula 1, senza sarebbe un'altra formula»


    ROMA (14 maggio) - «La Ferrari è la Formula 1, senza sarebbe un'altra formula. La Formula 1 può vivere senza Mosley. Ci vuole più trasparenza nei regolamenti. Domani saremo irremovibili».

    Flavio Briatore, responsabile del team Renault, intervenuto ieri sera al Chiambretti Night di Italia 1, ribadisce la fermezza dei team contro il regolamento voluto dal numero uno delle Federazione, Max Mosley. «Cerchiamo di ricucire questa situazione con ottimismo - ha detto Briatore - avremo un incontro venerdì, ma con molta fermezza noi abbiamo imposto dei paletti e credo che questa volta non ci muoviamo dai paletti che abbiamo posto».

    «No al mondiale a due velocità». «Ad oggi nel 2010 potrebbero entrare delle squadre piccole tipo la Gp2 - ha spiegato Briatore - con una completa libertà di regolamenti. Un team di Gp2 può costarti 3 milioni di sterline all'anno per avere un budget normale ed è solo 4 secondi più lento di noi, basterebbe cambiare le gomme e mettere un piccolo turbo e noi ci ritroviamo una Gp2 davanti. Questo svaluterebbe completamente il marchio e chi ha investito per anni in Formula 1. Noi siamo disposti se mancassero delle macchine ad avere una terza macchina. È meglio avere tre Ferrari e non tre Mc Donald. Per cui questa è la cosa forse che noi non vogliamo assolutamente accettare».

    Briatore si è soffermato anche sul paventato addio della F1 da parte della scuderia di Maranello. «La Ferrari è la Formula 1, è 60 anni. Noi vogliamo rimanere nelle corse sia la Renault, la Ferrari, la Mercedes, la BMW, però vogliamo avere dei regolamenti trasparenti dove noi siamo partecipi».


    http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=17726&sez=HOME_SPORT&npl=&desc_sez=

    RispondiElimina
  5. << Ferrari, annuncio choc
    "Niente Mondiale 2010"
    La scuderia di Maranello conferma l'opposizione al nuovo regolamento della Fia e in un comunicato conferma di non voler partecipare al prossimo campionato. Ma Ecclestone: "Non sono stupidi, non lasceranno. E troveremo un accordo" >>

    MILANO, 12 maggio 2009 - La Ferrari abbandonerà la F.1 se dal prossimo anno passerà la proposta di Max Mosley del tetto di spese e doppio regolamento. È quanto emerso dal Consiglio di amministrazione della Rossa tenutosi oggi a Maranello. All'incontro era presente anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo, contrario al nuovo regolamento che Max Mosley ha intenzione di imporre nel 2010 in F.1: quello del tetto alle spese (45 milioni di euro) e del doppio regolamento. Quest'ultimo prevede agevolazioni nel regolamento tecnico per i team che rispetteranno il budget e limitazioni invece per coloro che non rientreranno nel tetto di spese. Già il 27 ottobre dello scorso anno la Ferrari aveva minacciato di lasciare la F.1 quando la Fia propose l'introduzione del motore unico.

    il comunicato — Questo il testo del comunicato: "Il CdA ha esaminato gli sviluppi legati alle recenti decisioni prese dalla Federazione Internazionale dell'Automobile nel Consiglio straordinario del 29 aprile 2009 nonostante questa riunione fosse stata inizialmente convocata solo per una questione disciplinare. Tali decisioni prevedono - per la prima volta nella storia della F.1 - un Campionato 2010 con un doppio standard regolamentare, basato su regole tecniche e parametri economici arbitrari. Il Consiglio ritiene che se questo sarà il quadro normativo della futura Formula 1, verrebbero definitivamente meno le ragioni che hanno motivato la presenza della Ferrari nel Campionato Mondiale durante sessanta edizioni, unico costruttore ad avervi ininterrottamente partecipato fin dalla sua istituzione nel 1950. Il Consiglio ha anche espresso disappunto per il metodo seguito dalla FIA nell'adottare decisioni così gravi rifiutando un'effettiva concertazione con i costruttori ed i team; ciò è avvenuto in spregio alle regole di governance che hanno contribuito allo sviluppo della Formula 1 negli ultimi 25 anni, nonché a chiari impegni contrattualmente assunti con la Ferrari dalla Federazione stessa in materia di stabilità regolamentare. Norme uguali per tutti, stabilità di regolamenti, continuità del metodico e progressivo lavoro di diminuzione dei costi da parte della FOTA e governance della Formula 1 sono le priorità per il futuro".

    COMPROMESSO — Nel comunicato traspare comunque uno spiraglio di apertura che lascia un po' pensare che tutto rientri in una logica dell'annuncio forte per forzare un po' la mano in una sorta di trattativa in vista di un compromesso: "Se questi presupposti indispensabili non saranno rispettati e se i regolamenti decisi per il 2010 non cambieranno, la Ferrari non intende iscrivere le proprie monoposto al prossimo Campionato del Mondo di Formula 1. La Ferrari confida che i tanti tifosi nel mondo comprenderanno come questa dolorosa scelta sia coerente con il comportamento che la Scuderia ha sempre tenuto nel difendere i valori sportivi e tecnici dell'automobilismo e della Formula 1 in particolare. Il Consiglio ha infine dato mandato al Presidente di esaminare le sedi ed i modi più opportuni per tutelare gli interessi della Società".

    BERNIE OTTIMISTA — In serata, però, le "rassicuranti" dichiarazioni di Bernie Ecclestone sulla vicenda: "La Ferrari non è stupida. Non vogliono lasciare la F.1 e noi non vogliamo perdere la Ferrari per cui si troverà un accordo". Queste le parole rilasciate al Times. Ecclestone ha detto anche che le prospettive che vi sia un mondiale a due livelli "sta lentamente scomparendo".

    [Fonte:http://www.gazzetta.it/Motori/Formula1/12-05-2009/ferrari-passo-d-addio-50396955937.shtml]

    RispondiElimina
  6. Annalisa Del Vecchio16 maggio 2009 alle ore 11:43

    Il Cda Ferrari a Maranello ha visto tra i punti cardine i futuri regolamenti della F.1. Si attendeva un comunicato ufficiale con cui la Ferrari potesse annunciare un possibile abbandono del Mondiale F.1, già dal 2010. Ed infatti è giunto subito dopo la fine dell'incontro tra gli azionisti. La scissione con la Fia avverrà qualora dovesse passare il piano proposto dal presidente Max Mosley, (che prevede tra le altre cose un tetto di spesa annuo per ogni scuderia).

    "Il CdA ha esaminato gli sviluppi legati alle recenti decisioni prese dalla Federazione Internazionale dell'Automobile nel Consiglio straordinario del 29 aprile 2009 nonostante questa riunione fosse stata inizialmente convocata solo per una questione disciplinare. Tali decisioni prevedono - per la prima volta nella storia della Formula 1 - un Campionato 2010 con un doppio standard regolamentare, basato su regole tecniche e parametri economici arbitrari. Il Consiglio ritiene che se questo sarà il quadro normativo della futura Formula 1, verrebbero definitivamente meno le ragioni che hanno motivato la presenza della Ferrari nel Campionato Mondiale durante sessanta edizioni, unico costruttore ad avervi ininterrottamente partecipato fin dalla sua istituzione nel 1950. Il Consiglio ha anche espresso disappunto per il metodo seguito dalla FIA nell'adottare decisioni così gravi rifiutando un'effettiva concertazione con i costruttori ed i team; ciò è avvenuto in spregio alle regole di governance che hanno contribuito allo sviluppo della Formula 1 negli ultimi 25 anni, nonchè a chiari impegni contrattualmente assunti con la Ferrari dalla Federazione stessa in materia di stabilità regolamentare."

    fonte http://www.sportlive.it/motori/ferrari-lascia-il-mondiale-di-formula-1.html

    RispondiElimina
  7. Dopo il Consiglio di amministrazione della Ferrari tenutosi a Maranello, è emersa la decisione di abbandonare la F1 nel caso venga aprovata la proposta di Max Mosley riguardante il tetto di spese e il doppio regolamento. Secondo , infatti, queste nuove regole prevedono un tetto alle spese che sarebbe di 45 milioni di euro, e agevolazioni o limitazioni in base al rispetto di questo budget. Questo il contenuto del comunicato subito dopo la riunione: “Il CdA ha esaminato gli sviluppi legati alle recenti decisioni prese dalla Federazione Internazionale dell’Automobile nel Consiglio straordinario del 29 aprile 2009 nonostante questa riunione fosse stata inizialmente convocata solo per una questione disciplinare. Tali decisioni prevedono - per la prima volta nella storia della Formula 1 - un Campionato 2010 con un doppio standard regolamentare, basato su regole tecniche e parametri economici arbitrari. Il Consiglio ritiene che se questo sarà il quadro normativo della futura Formula 1, verrebbero definitivamente meno le ragioni che hanno motivato la presenza della Ferrari nel Campionato Mondiale durante sessanta edizioni, unico costruttore ad avervi ininterrottamente partecipato fin dalla sua istituzione nel 1950. Il Consiglio ha anche espresso disappunto per il metodo seguito dalla FIA nell’adottare decisioni così gravi rifiutando un’effettiva concertazione con i costruttori ed i team; ciò è avvenuto in spregio alle regole di governance che hanno contribuito allo sviluppo della Formula 1 negli ultimi 25 anni, nonchè a chiari impegni contrattualmente assunti con la Ferrari dalla Federazione stessa in materia di stabilità regolamentare. Norme uguali per tutti, stabilità di regolamenti, continuità del metodico e progressivo lavoro di diminuzione dei costi da parte della FOTA e governance della Formula 1 sono le priorità per il futuro. Se questi presupposti indispensabili non saranno rispettati e se i regolamenti decisi per il 2010 non cambieranno, la Ferrari non intende iscrivere le proprie monoposto al prossimo Campionato del Mondo di Formula 1. La Ferrari confida che i tanti tifosi nel mondo comprenderanno come questa dolorosa scelta sia coerente con il comportamento che la Scuderia ha sempre tenuto nel difendere i valori sportivi e tecnici dell’automobilismo e della Formula 1 in particolare. Il Consiglio ha infine dato mandato al Presidente di esaminare le sedi ed i modi più opportuni per tutelare gli interessi della Società”. Che sia la verità o solo un modo per evitare che queste nuove proposte siano attuate? Certo una Formula 1 senza la Ferrari non sarebbe la stessa cosa.

    FONTE:http://quanteruote.libero.it/2009/ferrari-ancora-in-formula-1-nel-2010/

    RispondiElimina
  8. Giulia Eleonora Zeno20 maggio 2009 alle ore 00:30

    Anche questa settimana si parla di divorzio, ma stavolta riguarda il mondo dello sport ed in particolare i tifosi della Rossa.
    La Ferrari infatti minaccia di ritirarsi nel 2010 per il campionato del mondo.
    Il motivo dello scontro è il nuovo regolamento proposto da Max Mosley, presidente della FIA. Questo nuovo regolamento – informa il “Sole 24 ore”- farebbe venire meno i «valori sportivi» e la competizione tecnologica che sono alla base delle gare di Formula1.
    Inoltre si tratta anche di un problema di gestione politica, Mosley infatti non vuole firmare il Patto della Concordia e ciò gli permette di cambiare i regolamenti come e quando vuole.
    La casa del cavallino rampante non è la sola a mostrare il suo disappunto, ma tutti i team della Formula1 si faranno sentire attraverso la Fota, l’Associazione delle squadre del campionato mondiale, presieduta da Luca di Montezemolo.
    L’obiettivo: norme uguali per tutti, e stabilità di regolamenti.
    Se l’addio alla F1 sarà definitivo, la Ferrari non rinuncerà a gareggiare.
    Il “Corriere della Sera” mostra infatti le varie alternative che non mancano al Cavallino: la Nba a quattro ruote, le corse negli Usa o quelle di endurance.
    Anche se l’ipotesi più plausibile rimane la Nba delle quattro ruote.
    Per il momento la situazione rimane sospesa ma non è esclusa la possibilità di un accordo. Il proprietario dei diritti commerciali della F1, Bernie Ecclestone, infatti ha tutto l’interesse a non far scappare la Ferrari e gli altri top team.

    Giulia Eleonora Zeno.

    RispondiElimina
  9. Come la più diva delle soubrette,la Ferrari sembra non gradire il nuovo regolamento imposto dalla Federazione internazionale dell'automobile (Fia): tetto alle spese (45 milioni di euro) e del doppio regolamento. Quest'ultimo prevede agevolazioni nel regolamento tecnico per i team che rispetteranno il budget e limitazioni invece per coloro che non rientreranno nel tetto di spese.(corriere dello sport 12 maggio 2009).
    Polemiche su polemiche,scontri di opinioni e soprattutto richieste o altro..? 
    Ferrari: «Non saremo nel Mondiale 2010»
    (corriere dello sport 12 maggio 2009).

    ..lo ha comunicato l'azienda al termine del cda che ha analizzato le prospettive e le regole della Formula Uno. Ma c'è ancora la possibilità che Maranello (cittadina madre delle scuderie Ferrari ) torni sui suoi passi: succederà se verrà ritirata la proposta del presidente Fia Max Mosley di imporre un tetto alle spese e di varare un doppio regolamento.

    Quando si tratta di tagli sono d’accordo e spaventato allo stesso modo..dove andranno ora i fondi che si risparmieranno?
    Assolutamente d’accordo in ogni caso con il collega Rimo quando sostiene:
    1) Restringimento budget all'intero mondo dello sport.
    2) Eccessive retribuzioni per gli sportivi,aggiungendo una riflessione: non solo per l’attività sportiva che svolgono,ma anche per l’assalto di partecipazioni a pubblicità,film,programmi televisivi..
    Quando l’altra faccia della medaglia è composta da persone che sono a caccia di un contratto a tempo indeterminato per una retribuzione minima al soddisfare le esigenze familiari e fiscali..

    Da non appassionato di motori/Formula1,sono indifferente alle decisioni che verranno prese,quasi quanto il gossip trattato nel precedente compito assegnatoci..
    Credo fortemente che lì dove c’è interesse nel senso sia economico,sia pubblicitario,sia per qualsiasi tornaconto possa esserci,la polemica,il far parlare di se,innesca un meccanismo mediatico e di attaccamento nonché di presa di posizione da parte anche di amatori della F1,quanto della Ferrari stessa e del simbolo che rappresenta anche storicamente,che inevitabilmente,andrà comunque a favore di chi lo ha forse anche volutamente innescato.

    Alessandro Mantico

    RispondiElimina
  10. Non avevo ancora pubblicato nulla sulla vicenda Ferrari-Fia perché sapevo che era, è e sarà una trattativa in cui nessuno deve perdere. La Ferrari non può fare a meno della F1 (aldilà delle schermaglie) e la F1 non può rinunciare alla Ferrari. Il perché è intuitivo: una si rafforza con l’altra. Pur perseguendo interessi diversi hanno un obiettivo comune il massimo dello spettacolo e della raccolta pubblicitaria, il massimo del ritorno economico. E’ plausibile pensare che vogliano rompere il giocattolo? Non ci credo specie alla luce delle riunioni improvvise, dei “stiamo parlando”, o “troveremo un punto d’incontro” che hanno rubato la scena a ciò che avveniva in pista durante il gran premio di Montecarlo. Coincidenza poi ha voluto che la Ferrari andasse meglio di quanto immaginato. Non è la prima volta che l’azienda del cavallino rampante entra in rotta di collisione con la Federazione internazionale dell’automobile. Il motivo è sempre il gigantesco fiume di denaro che nel circus equivale a visibilità, potere e tituli (se mi passate il termine coniato da Mourinho). La F1 è il laboratorio su pista delle novità che saranno poi, in parte, trasferite sulle auto di serie pertanto chi più ha più spende in tecnologia, ricerca e sviluppo (fondamentale in F1) della monoposto. E soprattutto può far fronte a regolamenti mal interpretati o colmare ritardi e lacune strutturali. La Ferrari ha commesso grandi errori nella preparazione di questo campionato accumulando un ritardo che la condanna a far da spettatore non pagante (diciamo…) adesso, ma anche l’anno prossimo se non trova il bandolo della matassa. Dunque cade male la proposta di Max Mosley, inamovibile nonostante lo scandalo a luci rosse, di fissare un tetto da 40 milioni di sterline per il prossimo anno. La rossa è in ritardo e rischia di entrare in una crisi lunga se non può spendere per recuperare il terreno perso. E immaginate il contraccolpo sugli investitori? Un conto è essere inquadrati di continuo mentre si prende per primi la bandiera a scacchi o si sale sul podio o ci si cinge d’alloro, un conto è navigare in mezzo al gruppone, in mezzo all’anonimato. Anche il fiammante rosso Ferrari sembrerebbe più sbiadito. D’altra parte è vero che la Fia con il budget prefissato renderebbe il campionato più imprevedibile e arginerebbe la fuga di spettatori (oltre naturalmente a stringere i cordoni della borsa dato il momento delicato) aguzzando l’ingegno di ingegneri e progettisti, ma non può permettersi di diventare una F2, una sorta di campionato senza big. Anche in questo caso ci sarebbe un crollo degli introiti pubblicitari. A cui si aggiunge la poca voglia dei piloti di gareggiare in un campionato declassato...

    RispondiElimina
  11. La Ferrari è formula 1 e lo ha fatto pesare trascinando dalla sua parte Renault, Mc Laren e altre squadre, Max Mosley da tempo vuole sottrarsi a questo giogo e convince la Williams a iscriversi al prossimo torneo, Bernie Ecclestone, lo storico patron del circus, fa il mediatore: “la ferrari non è stupida, troveremo un accordo”. E’ il gioco delle parti. Ognuno alza la voce e tutto si ricompone. L’ultima indiscrezione dice che il tetto potrebbe slittare al 2011. Magari finisce nel dimenticatoio o la Ferrari torna a vincere e allora può rispolverare l’etica nello sport. La terza strada potrebbe essere una buona imitazione di quanto accaduto in Brawn Gp (la scuderia dell’ex ferrarista autore delle 7 corone di Schumacher!!!). Acuta e legale interpretazione del regolamento, un pizzico di inventiva, due drivers buoni ed è servita la monoposto vincente. La questione non ruota intorno al tetto che Max Mosley vorrebbe stabilire per il prossimo anno, ma alla ricchi sisma macchina pubblicitaria che avvolge questo sport. Il tempestoso addio non c’è stato, ma l’interesse per questo campionato, in cui Button e Barrichello (ex ferrarista, è proprio una persecuzione) dominano con auto che non sono fotogeniche come quelle di Maranello, è sicuramente aumentato. Lascia o no? Arriva Valentino Rossi? Saranno tre monoposto? Potenza dei grandi interessi e delle minacce giornalistiche, parole di carta.

    RispondiElimina
  12. La Ferrari è formula 1 e lo ha fatto pesare trascinando dalla sua parte Renault, Mc Laren e altre squadre, Max Mosley da tempo vuole sottrarsi a questo giogo e convince la Williams a iscriversi al prossimo torneo, Bernie Ecclestone, lo storico patron del circus, fa il mediatore: “la ferrari non è stupida, troveremo un accordo”. E’ il gioco delle parti. Ognuno alza la voce e tutto si ricompone. L’ultima indiscrezione dice che il tetto potrebbe slittare al 2011. Magari finisce nel dimenticatoio o la Ferrari torna a vincere e allora può rispolverare l’etica nello sport. La terza strada potrebbe essere una buona imitazione di quanto accaduto in Brawn Gp (la scuderia dell’ex ferrarista autore delle 7 corone di Schumacher!!!). Acuta e legale interpretazione del regolamento, un pizzico di inventiva, due drivers buoni ed è servita la monoposto vincente. La questione non ruota intorno al tetto che Max Mosley vorrebbe stabilire per il prossimo anno, ma alla ricchi sisma macchina pubblicitaria che avvolge questo sport. Il tempestoso addio non c’è stato, ma l’interesse per questo campionato, in cui Button e Barrichello (ex ferrarista, è proprio una persecuzione) dominano con auto che non sono fotogeniche come quelle di Maranello, è sicuramente aumentato. Lascia o no? Arriva Valentino Rossi? Saranno tre monoposto? Potenza dei grandi interessi e delle minacce giornalistiche, parole di carta.

    RispondiElimina
  13. Anche se non sono particolarmente appassionata né intenditrice di Formula 1 provo a dare un’opinione valida…
    Bè, penso che un po’ tutti abbiamo capito qual è più o meno la dinamica dei fatti: il presidente della FIA (Federazione Italiana dell’Automobile) Max Mosley ha deciso di cambiare alcune regole della F1 scatenando reazioni contrarie dei team, primo fra tutti (ma non unico) quello della Ferrari.

    “La Ferrari minaccia l’addio” si legge sul Corriere della Sera in prima pagina, e il motivo è subito dato: “contro le nuove regole della Formula 1” e più in basso “il cda Ferrari attacca frontalmente l’attuale gestione della Federazione guidata da Max Mosley. Sotto accusa soprattutto, ma non solo, il tetto al budget”.

    Il budget facoltativo è stato fissato da Max Mosley intorno ai 45 milioni di euro contro i circa 300 milioni che un team spende normalmente.

    “La cifra, ovviamente, è molto bassa e invoglierebbe parecchi a farsi avanti per ritornare a griglie di partenza più popolate nonostante la crisi. Un esempio recente è proprio l’Aston Martin, che avrebbe paventato l’ipotesi di un’entrata nella categoria con l’adozione del tetto minimo. I team che seguiranno questa via, come sappiamo da tempo, disporranno di minori restrizioni e limitazioni tecniche, cosa che però creerebbe due pesi e due misure in un campionato già molto confuso soprattutto dal punto di vista tecnico.”
    Da: www.formula1.it

    “Alla Ferrari (e a molti altri team) non sta bene l’idea, in chiave 2010, di avere due pesi e due misure, con l’ormai arci-nota idea di favorire chi rispetterà il tetto di 45 milioni di euro dandogli pressochè totale libertà tecnica e limitando completamente chi invece sceglierà un budget libero.”
    Da: www.formula1.it

    Quindi, risulta chiaro il nocciolo della questione: alla Ferrari (e ad altri team come Renault, Red Bull, Toyota) risulterebbe scomodo questo budget perché si vedrebbe svantaggiata rispetto ai team che decidessero di rispettarlo.

    Rita Cafiero

    RispondiElimina
  14. L’altro motivo sarebbe “di gestione politica” come si legge a pag. 40, e cioè che Max Mosley, presidente della Federazione, non vuole firmare il Patto della Concordia. Il fatto che possa cambiare le regole come e quando vuole spaventa tutti e non a torto. Pare che la F1 sia già abbastanza confusa nei suoi regolamenti…
    Ed infatti la Ferrari non è solo contraria a queste nuove regole, ma al modo in cui è gestita la F1; resterebbe, se ci fossero “norme uguali per tutti, stabilità dei regolamenti, continuità del lavoro,di diminuzione dei costi da pare della Fota e governance della F1”. Quindi, in poche parole, la Ferrari vuole avere le proprie certezze, quelle che tra l’altro erano state stabilite con degli accordi che Mosley non avrebbe rispettato.
    In questa situazione così delicata, il mediatore potrebbe essere Bernie Ecclestone, proprietario dei diritti commerciali della F1, che ha tutti gli interessi a far si che questo “divorzio” tra la Ferrari e la F1 non avvenga.
    Nel caso di separazione, la Ferrari avrebbe tuttavia altre opportunità, come la Nba a 4 ruote, le corse negli USA…
    Sembra, comunque, che la Ferrari sia ampiamente sostenuta nella sua decisione, e almeno da quello che si legge nel Corriere sembra che questo Mosley abbia sbagliato tutto, e che la F1 risulti stravolta dal suo intervento e dalla sua gestione.
    Un aspetto che nel Corriere non appare è quello economico, che ritroviamo nel Sole 24 Ore: “nel primo trimestre 441 milioni di ricavi e 54 milioni di ultili, in linea con i risultati 2008”. Forse i numeri ci fanno riflettere un po’ di più delle frasi ad effetto…
    Da parte mia posso dire, in base a ciò che ho letto (perché non ne so moltissimo), che concordo con l’affermazione di Eugenio Francesco Rimo: “Credo che ormai lo sport sia sfociato nel consumismo puro e nello spreco”, e questo è più che evidente osservando, come esempio per tutti, il calcio. Al Tg sentiamo sempre parlare di milioni di euro, di questioni economiche…ma dov’è finita la sportività? Il Sole 24 Ore è un esempio calzante di quanto l’aspetto economico tenda a prevalere anche sui valori sportivi: il divorzio tra la Formula 1 e la Ferrari sarebbe il divorzio del secolo (altro che Berlusconi e la Lario!), si scinderebbe una storica accoppiata che tiene incollati al televisore milioni di italiani da sessant’anni… E i giornalisti si mettono a commentare i guadagni!
    Non so se sia giusto o sbagliato quello che sta facendo Mosley… però alla fine le regole si fanno per giocare ed evidentemente se a un certo punto si cambiano è perché ci sono delle esigenze o delle circostanze che lo richiedono… e credo che un vero sportivo non debba aver paura di regole nuove, né della maggiore competizione, perché non c’è gioco senza competizione e alla fine chi vince è chi gioca meglio…

    Rita Cafiero

    RispondiElimina
  15. oggi è l'ultimo giorno utile per iscriversi al prossimo campionato di F1.. vediamo cosa fa la Ferrari. O si iscrive o ci sarà una proroga dei termini. Escluderei la terza ipotesi: non darà vita a un campionato parallelo.

    RispondiElimina
  16. "c'è chi è pronto a scommettere che finirà tutto a tarallucci e vini. Magari ocn il tetto spalmato in tre anni perchè nessun top team ha voglia di dar vita a un campionato secondario e di mettersi contro la Fia". Questa è parte del servizio andato in onda oggi su Studio sport Mediaset. Conosco troppo bene la logica Ferrari...

    RispondiElimina
  17. FORMULA UNO
    Piloti e team contro la Fia
    "Così il regolamento non va"
    Il meeting a Istanbul, poco prima del gran premio di Turchia, sul braccio di ferro tra l'associazione delle squadre e la Federazione internazionale autombilistica. Non hanno partecipato Williams e Force India

    Vettel in pole

    ISTANBUL - I piloti di Formula 1 sostengono i team nel braccio di ferro regolamentare tra l'associazione delle squadre (Fota, presieduta da Luca di Montezemolo) e la Federazione internazionale (Fia). Piloti e scuderie hanno discusso la situazione in un meeting che si è svolto stamattina a Istanbul, dove nel pomeriggio si disputerà il Gp di Turchia. "E' un problema politico, siamo stati chiamati per essere informati. Il regolamento non va, deve essere discusso anche da noi. Pensiamo che le regole non siano all'altezza, condividiamo la posizione della Fota", ha detto Jarno Trulli, pilota della Toyota, ai microfoni di Sky Sport.

    RispondiElimina
  18. "Finora eravamo rimasti fuori dalla politica - ha detto Trulli - ma ora abbiamo chiesto alla Fota di spiegarci la situazione, cosa sta succedendo. Siamo totalmente solidali con la Fota. Se non ci saranno novità la prossima settimana, ma non credo, si arriverà inevitabilmente a una scissione. Noi piloti siamo tutti d'accordo che faremo parte della competizione che i team Fota sceglieranno di disputare nel 2010. Max Mosley (presidente Fia, ndr) deve capire che non si può fare un campionato senza le squadre che contano, che hanno fatto la storia della F1. E che se non darà risposte alle richieste ci sarà inevitabilmente una scissione che nessuno vuole, né i team né i piloti".
    "Come Gpda tra l'altro - ha aggiunto Trulli - riteniamo che le regole di Mosley, il taglio dei budget, il low cost, non tengano conto della sicurezza dei piloti. Siamo tutti d'accordo su questo". In caso di scissione si verrebbe a definire la necessità di organizzare un campionato alternativo.

    Alla riunione hanno partecipato le 8 squadre che hanno presentato un'iscrizione con riserva al Mondiale 2010. I team chiedono che nella prossima stagione venga adottato il regolamento attuale, modificato secondo le proposte della Fota, e vogliono che entro il 12 giugno venga firmato il nuovo Patto della Concordia, il documento che fissa le norme e i parametri commerciali del Mondiale. Solo 2 scuderie, Williams e Force India, si sono iscritte senza porre condizioni. Le 2 squadre non hanno partecipato al meeting odierno, a cui non hanno preso parte nemmeno i loro piloti: Nico Rosberg, Kazuki Nakajima, Giancarlo Fisichella e Adrian Sutil.

    Parr (Williams): niente mondiale alternativo. "Un campionato alternativo? Non credo che questo succederà - così si è espresso dopo la riunione, il direttore esecutivo della Williams Adam Parr che insieme alla Force India si è dissociata da i team Fota, in rotta di collisione con la Fia sui nuovi regolamenti. "Ho saputo della riunione a cui hanno partecipato anche i piloti - afferma Parr - ma noi non siamo stati invitati. Per quel che ci riguarda continueremo a dare il nostro appoggio a Max Mosley".

    Riesumato il marchio Lotus. Tra tanti nomi prestigiosi che potrebbero sparire dal mondiale 2010, sembra possibile il ritorno del marchio Lotus, che potrebbe in qualche modo compensare le perdite di Ferrari, McLaren e via dicendo. Il team Litespeed, una delle nuove scuderie che hanno presentato domanda di iscrizione per il mondiale 2010, ha infatti intenzione di utilizzare il nome Lotus. Secondo quanto scrive "Autosport" infatti Nino Judge e Steve Kenchington, fondatori della Litespeed, hanno ottenuto il permesso di usare il brand dello storico team. Ottenuto anche l'ok da parte di David Hunt, che detiene i diritti del marchio. La Lotus ha partecipato al mondiale di F.1 dal 1958 al 1994, ha vinto anche sette titoli costruttori e l'ultimo successo nel 1987 lo ottennne Ayrton Senna. Colin Chapman, suo fondatore, è stato grandissimo rivale di Enzo Ferrari, e può essere considerato il più rappresentativo dei "garagisti" inglesi che hanno dominato la scena a cavallo tra gli anni sessanta e i primi anni ottanta.

    Fonte: repubblica.it

    RispondiElimina
  19. ehm. . . volevo solo dire che al momento mi sono sbagliata. E' rottura tra Fia e Fota capeggiata dalla Ferrari. Al momento si va verso un campionato parallelo nonostante le aperture di Mosley. La Fia è a sua volta pronta ad adire le vie legali contro i team ribelli. Non mi sembra che, stando così le cose, convenga a nessuno.

    RispondiElimina
  20. AVEVO RAGIONE!!!!!!!!! Troppi soldi in ballo per rompere il giocattolo, ero certa che sarebbe scoppiata la pace. In realtà la Ferrari voleva la testa di Max Mosley, il numero uno della fia che non si candiderà più (reo tra l'altro, secondo la Ferrari, di aver "favorito" l'anno scorso la McLaren). Salvi i contratti, salvi gli investimenti, niente tetto salariale. Tre mesi di minacce farsa. Tanto tuonò che piovve!

    RispondiElimina