martedì 16 dicembre 2008

"La lotteria a Babilonia" di Luca Teseo

Un interessante articolo sul rapporto tra media, utenti e realtà nella storia della communication research: leggi.

1 commento:

  1. L'articolo di Luca Teseo sulla storia dei media è rapido ed efficace nel delineare un quadro generale, che parte dalla "bullett theory" fino ad arrivare al problema della "realtà artificiale". Il punto intorno al quale ruotono le considerazioni di questi teorici della comunicazione sembra essere prevalentemente lo stesso: il rapporto con il pubblico-massa. E' interessante vedere come uno tra i media più potenti,ovvero la televisione, altro non sia stato che un strumento persuasivo per iniettare messaggi nella coscienza dei telespettatori. Inizialmente la massa veniva omologata, identificata come una mente unica che aveva delle risposte meccaniche a determinati stimoli; essa era "stupida", a tal punto da farsi ingenuamente manipolare da chi usava l'efficacia dei media( come i regimi totalitari),per creare degli stereotipi da imporle. Poi qualcosa è cambiato, allora i telespettatori hanno cominciato a diversificarsi, a convertire il loro ruolo da passivo in attivo. Hanno impugnato il telecomando e attraverso lo "zapping", definito ormai una filosofia di vita, hanno potuto scegliere. Io personalmente credo la televisione non abbia mai smesso di esercitare il suo potere, ma anzi sia peggiorata a tal punto da renderci ancora più schiavi di prima. Concordo con Carlo Sartori quando in "Storie della comunicazione" dice che tutto può essere sintetizzato da questa formula:"What you see is what you want" ciò che vedi è ciò che vuoi e che ti piace. La TV non ha mai smesso di proporci falsi modelli e di creare in ognuno di noi un piccolo mondo immaginario dove forse siamo più belli, più magri o più ricchi. A mio avviso solo il 20% dei programmi televisivi sono realmente utili ed istruttivi; il restante 80% è stato ben definito più volte come "TV spazzatura". Eppure è proprio qui che il nostro zapping si ferma ed è qui che si vede quanto la famosa "teoria del proiettile" sia ancora applicabile ai nostri giorni. Si è spesso parlato anche del rapporto conflittuale tra Internet e televisione, nella previsione futura di un nuovo tipo di TV che, come spiega Sartori, punti all'interattività, ovvero ad una relazione molto più intima con lo spettatore attraverso scambi e partecipazione attiva ad un programma. Sarà difficile spodestare il grande impero della Televisione, ma l'influenza di Internet sta già portando alla nascita di nuovi mezzi televisivi.

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