giovedì 2 aprile 2009

Ada Lovelace Byron



Augusta Ada Byron (Londra, 10 dicembre 1815 – Londra, 27 novembre 1852) è stata una matematica inglese, meglio nota come Ada Lovelace, nome che assunse dopo il matrimonio con William King, conte di Lovelace.
Ada era figlia del poeta Lord Byron e della matematica Annabella Milbanke. (fonte: it.wikipedia.org)

Vi invito a trovare e pubblicare (come commento a questo post) qualsiasi materiale riteniate utile ad approfondire la conoscenza di questo importante personaggio.
Vi ricordo di indicare sempre la fonte dei materiali che pubblicate.

21 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=GJiyGvoYd5E&feature=related

    Ada Lovelace iniziò a studiare i metodi di calcolo realizzabili con la macchina differenziale e la macchina analitica. Si occupò di tradurre e commentare in lingua inglese alcuni interessanti articoli dell'italiano Luigi Federico Menabrea sugli sviluppi della macchina proposta da Babbage, con una struttura simile a quella della macchina di Turing, alla base dei moderni calcolatori, formata da un "magazzino" (memoria), un "mulino", (CPU), e un lettore di schede perforate (input). Con quest'ultimo Ada instaurò una corrispondenza, in cui egli la spinse ad aggiungere le sue note - assai più lunghe dello stesso articolo - e in cui i due si scambiarono idee e sogni sulle possibilità delle macchine analitiche.
    Nel suo articolo, pubblicato nel 1843, la Byron descriveva tale macchina come uno strumento programmabile e, con incredibile lungimiranza, prefigurava il concetto di intelligenza artificiale, spingendosi ad affermare che la macchina analitica sarebbe stata cruciale per il futuro della scienza, anche se non riteneva che la macchina potesse divenire pensante similmente agli esseri umani.[1] Come in effetti si è poi verificato.
    Ada inoltre corredò il proprio articolo con un algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli, oggi viene riconosciuto come il primo programma informatico della storia.
    Il suo programma per la macchina, volto a calcolare i numeri di Bernoulli utilizzati per stilare tabelle numeriche, era di gran lunga più complesso di qualunque altro tentativo di Babbage, giustificando pienamente il riconoscimento di Ada come una delle protagoniste principali della storia dell'informatica.
    Se le donne hanno bisogno di modelli di ruolo femminile, oggi abbiamo l’occasione di evidenziare le donne in tecnologia che ammiriamo. Creiamo nuovi modelli di ruolo e facciamo in modo che ogni volta che la domanda
    Chi sono i leader donna nella tecnologia?
    ci viene posta, tutte noi abbiamo un elenco di candidate sulla punta della nostra lingua.

    È stato istituito l’ Ada Lovelace Day proprio per sottolineare l’importanza di questa donna, icona del cyber femminismo.

    Vi invito a consultare questo link:
    http://findingada.com/blog/2009/01/05/ada-lovelace-day/


    Nardi Sara

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  2. Ada Lovelace
    Una donna alle origini dell'informatica

    Ada Byron rappresenta una figura storica di riferimento per tutte le donne che si occupano di nuove tecnologie. In bilico tra scienza e poesia. la sua storia significa prendere consapevolezza di quale sia stato il rapporto delle donne con i calcolatori. Fondamentali i suoi contributi allo sviluppo dei concetti basilari del calcolo moderno: il suo visionario progetto è ormai riconosciuto come il primo programma della storia dell’informatica.

    Ada Augusta Byron, nasce in Inghilterra nel 1815, unica figlia legittima del poeta romantico George Byron. Dopo la nascita di Ada la madre si separò dal marito e, per paura che la figlia potesse manifestare le medesime inclinazioni del poeta, si impegnò a darle un’educazione scientifica.

    Il destino che le poteva riservare la società del suo tempo l’avrebbe costretta nel ruolo di madre, ricamatrice, gentildonna, ed invece Ada si applicò con passione alla matematica e al calcolo. Giovinetta, dichiarò di aspirare ad una "scienza poetica" e tutto il suo pensiero analitico fu intriso di immaginazione e metafore.

    Sarà proprio la sua capacità di intuire e vedere più in là dei sui contemporanei a portarla, a metà degli anni’ 30, ad entusiasmarsi per le ricerche di un matematico di Cambridge, Charles Babbage, che lavorava da anni alla progettazione dell’Analytical Engine, un’enorme struttura composta da ben 25 mila parti, precursore dei calcolatori del XX secolo.

    Babbage, lavorando a questo progetto, presentò gli sviluppi in un seminario a Torino, nell’autunno del 1841. Un italiano, Menabrea, scrisse un riassunto di ciò che Babbage aveva descritto che pubblicò in una relazione, in francese, insieme ad alcune sue valutazioni. Ada, nel 1843, sposata con il conte di Lovelace e madre di tre bambini, tradusse in un articolo in lingua inglese la relazione di Menabrea apportando le sue personali e, al tempo, visionarie considerazioni. Nel suo articolo Ada sviluppò nuove implementazioni alla progettazione dalla macchina analitica di Babbage tra cui la possibilità di calcolare formule algebriche mediante l’uso di schede perforate e un piano di calcolo per i numeri di Bernoulli (ora considerato il primo "programma di Lovelace"). Tra i suoi commenti vi era anche la previsione che una tale macchina potesse essere usata per comporre musica complessa, per produrre grafica e utilizzata sia per usi pratici che scientifici.
    Dopo aver contribuito agli studi sulla progettazione della macchina analitica la sua vita fu tormentata dalla malattia, ma di lei è rimasto un incredibile epistolario scientifico.
    Bisogna aspettare la seconda metà del Novecento per vedere riconosciuta l’opera di Ada Bryron. Nel 1979, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha onorato il ricordo di Ada Augusta Byron Lovelace battezzando "ADA" un linguaggio di programmazione per grandi sistemi di calcolo particolarmente innovativo.

    La forza trasgressiva di questo personaggio sta nel suo appassionarsi allo studio di materie riservate, per il suo tempo, agli uomini e di unire discipline considerate ancora oggi antitetiche: la letteratura e la tecnica. Questa sua operazione di arricchimento della tecnologia con aspetti legati al linguaggio poetico e metaforico è riprova della straordinaria capacità femminile di "tenere insieme", rompere gli schemi imposti, affermare il proprio pensiero e la propria soggettività.

    Conoscere la sua storia significa prendere consapevolezza di quale sia stato il rapporto delle donne con i calcolatori e scoprire come la realtà che ci viene presentata dimentichi, più o meno volutamente, personaggi che possono intaccare pregiudizi e stravolgere l’idea che oggi abbiamo della tecnologia. E’ una scoperta che porta sconcerto, stimola l’impegno, rendendo il mondo della tecnologia una sfida per noi tutte.


    fonte (http://www.universitadelledonne.it/Ada%20Byron.htm)

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  3. La storia di Ada Byron (1815-1852) è molto particolare: figlia del poeta scozzese Lord Byron e di Anne Isabelle Milbanke, non conobbe mai il padre ma ne rimase influenzata per tutta la vita,nonostante gli sforzi della madre per impartirle un'educazione scientifica, in particolare matematica. Il poeta era solito chiamare la moglie "Principessa dei Parallelogrammi".
    Ada morì a 37 anni, come il padre e con lui riposa, avendo chiesto di venire tumulata nella tomba di famiglia, nonostante la contrarietà della madre.
    Ebbe una vita densa di avventure. Si sposò a 18 anni con Lord William King dal quale ebbe tre figli. Divenne contessa di Lovelace. Fu amica di Charles Babbage, con cui lavorò per quasi vent'anni, ma anche di altri personaggi illustri dell’epoca come Charles Dickens e Michael Faraday.
    Per oltre 100 anni dopo la sua morte, nessuno parlò di lei e, tolta una ristretta cerchia di studiosi di matematica, il suo nome venne sempre e soltanto associato a quello del padre: la figlia di Lord Byron.
    Tuttavia, nel 1979 il Dipartimento della Difesa Americano battezzò "Ada" un linguaggio di programmazione dei calcolatori elettronici sviluppato per usi militari. Solo gli informatici di prima e seconda generazione (quelli che operavano sui grandi elaboratori degli anni '60-'70-'80) ricordano ancora questo linguaggio di programmazione ma da allora molti concordano nel ritenere Ada Byron la prima programmatrice della storia.
    "Ada" era e rimane un marchio registrato a livello mondiale.
    Il contributo di Ada Byron allo sviluppo dell'informatica è legato alla traduzione dal francese all'inglese di un articolo che il prof. Federico Menabrea, accademico di Torino, scrisse sul cosiddetto "Motore Analitico", una macchina da calcolo progettata da Charles Babbage però mai costruita. Lo stesso Babbage chiese ad Ada di aggiungere delle note alla traduzione dell'articolo: queste note contenevano un metodo di calcolo dei numeri di Bernoulli che, di fatto, rappresenta il primo programma della storia.
    Ada Byron si firmò soltanto A.A.L. (Augusta Ada Lovelace): non è chiaro se per modestia oppure per nascondere chi fosse in realtà. In un periodo storico nel quale le donne non erano ancora considerate pari agli uomini nelle scienze e nella matematica, l’ipotesiche volesse nascondere il suo essere donna è comunque accreditata. Ada Byron non poté vedere di cosa i calcolatori sarebbero stati capaci. Solo molti anni dopo le sue previsioni sulle potenzialità del Motore Analitico progettato da Charles Babbage si sarebbero rivelate esatte. Anche l’incapacità delle macchine di sviluppare pensieri propri. (http://eccellenzealfemminile.ning.com/profiles/blogs/ada-un-marchio-registrato) MARIA IZZO.

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  4. Oltre al libro "La macchina della realtà" di William Gibson e Bruce Sterling (su Wikipedia c'è anche un estratto) di cui abbiamo già accennato in aula, Wikipedia riporta ad un film "Conceiving Ada", diretto da Lynn Hershman Leeson.
    Wikipedia su questo film non dice molto, allora cerco un pò in giro e trovo sul web magazine Braintwisting.com un articolo entusiasta di questa pellicola che a mio avviso, almeno dalle immagini allegate da braintwisting, non sembra essere un gran che ...ma si sa, de gustibus... fate un pò voi!!!
    http://www.braintwisting.com/articoli.php?id=73

    Giusy Di Marsilio

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  5. Ada Byron Lovelace
    1815 - 1852


    Figlia del poeta inglese Lord Byron ebbe un ruolo molto importante nella storia dell’informatica, anticipando i principi organizzativi del calcolo automatico moderno
    Ada Lovelace (1815-1852) ebbe un ruolo molto importante nella storia dell'informatica, anticipando i principi organizzativi del calcolo automatico moderno.

    Figlia del poeta inglese Lord Byron, Ada manifestò sin da ragazzina un grande interesse per le scienze, in particolare per la matematica e la meccanica, che studiò sotto la guida della madre, una donna colta e amante delle scienze.

    Determinante fu l'incontro con il matematico inglese Charles Babbage, inventore dell'antenato del computer moderno. Tra i due nacque una profonda amicizia e una collaborazione che durò molti anni. Babbage stava progettando la sua "macchina analitica", un calcolatore meccanico in grado di calcolare e stampare tavole matematiche.

    Intelligente e ambiziosa, Ada desiderava partecipare a questo progetto: tradusse dal francese una monografia dell'ingegnere italiano Menabrea, in cui veniva illustrata la costruzione della macchina analitica, e vi aggiunse numerose annotazioni proprie. Scoprì e corresse un errore commesso dallo stesso Babbage e diede contributi originali riguardo alla programmazione della macchina. Ideò infatti diversi programmi per eseguire calcoli di matematica superiore. Il suo lavoro venne pubblicato nel 1843 nelle Taylor's Scientific Memoirs.

    Vi erano tuttavia numerosi ostacoli alla realizzazione concreta della macchina analitica: essa risultava infatti estremamente costosa e troppo avanzata per l'ingegneria del tempo.

    Il progetto non venne mai realizzato, nonostante i grandi sforzi di Ada per procurarsi le somme necessarie per portarlo a termine: perse tutte le sue sostanze e si indebitò pesantemente al gioco.

    Morì, ancora molto giovane, nel 1852.

    http://www.torinoscienza.it/personaggi/apri?obj_id=151

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  6. Ada Byron rappresenta una figura storica di riferimento per tutte le donne che si occupano di nuove tecnologie. Conoscere la sua storia significa prendere consapevolezza di quale sia stato il rapporto delle donne con i calcolatori. Sono stati fondamentali i contributi di Ada Byron allo sviluppo dei concetti basilari del calcolo moderno ; il suo progetto è riconosciuto come il primo programma della storia dell’ informatica. Dal 1930 Ada si interessò alle ricerche di un matematico di Cambridge , Charles Babbage , che lavorava da anni alla progettazione dell’ Analytical Engine , un’ enorme struttura composta da ben 25 mila parti , precursore dei calcolatori del xx secolo . Ada scrisse un articolo in cui sviluppò nuove implementazioni alla progettazione della macchina analitica di Babbage , tra cui la possibilità di calcolare forme algebriche mediante l’ uso di schede perforate ed un piano di calcolo per i numeri di Bernoulli. Tra i suoi commenti vi era anche la previsione che una tale macchina potesse essere usata per comporre musica complessa , per produrre grafica ed utilizzata sia per usi scientifici che pratici . Bisogna aspettare la seconda metà del novecento per vedere riconosciuta l ‘ opera di Ada Byron. Nel 1979 il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha onorato il ricordo di Ada Byron Lovelace chiamando “ADA” un linguaggio di programmazione per sistemi di calcolo particolarmente innovativo. La sua storia ci permette di scoprire come la realtà che ci viene presentata dimentichi , più o meno volutamente , personaggi che possono intaccare pregiudizi e stravolgere l’ idea che oggi abbiamo della tecnologia.
    Alessia Angrisano

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  7. Giulia Eleonora Zeno2 aprile 2009 alle ore 20:07

    Fonte: http://www.tuttostoria.net/approfondimenti.asp?id=427

    Autrice: Emanuela Cardarelli

    Augusta Ada King, contessa di Lovelace, era destinata fin dalla nascita ad una vita poco ordinaria. Nacque a Londra, il 10 dicembre 1815, figlia nientemeno che del celebre poeta George Gordon Byron. Sua madre era Anne Isabella (detta Annabella) Milbanke, che Byron chiamava “Principessa dei Parallelogrammi”, in quanto aveva studiato matematica (cosa abbastanza insolita per una donna dell’epoca).
    I due si erano sposati il 2 gennaio 1815, ma si separarono il 15 gennaio 1816, quando Ada aveva solo un mese. Il motivo della separazione fu che Annabella aveva scoperto che Byron aveva una relazione con la sua sorellastra (cioè la sorellastra di lui: avevano lo stesso padre ma madri diverse), Augusta Leigh, tanto che aveva chiamato la bambina Augusta proprio in suo onore. Per evitare lo scandalo, Byron lasciò l’Inghilterra e non vi fece più ritorno. All’epoca, in caso di separazione la legge dava la custodia dei figli al padre, ma Byron vi rinunciò e così Ada venne affidata alla madre. Il poeta morì otto anni dopo, nel 1824, in Grecia, senza mai aver rivisto la figlia.
    Durante l’infanzia e la prima adolescenza, Ada fu spesso malata: verso gli otto anni soffrì di forti mal di testa e in seguito, a causa del morbillo, fu costretta letto per un lungo periodo e in seguito per alcuni mesi poté camminare solo servendosi di stampelle.
    Dato l’interesse di lady Byron per la matematica, la donna diede molto peso a questa scienza nell’educazione della figlia, anche per evitare che sviluppasse “pericolose” tendenze poetiche (come il padre). Fin dall’età di sei anni, Ada ebbe diversi tutori e la madre controllava costantemente il suoi progressi, spesso punendola (ad esempio facendola restare ferma e sola in una stanza) se si mostrava svogliata o se non svolgeva bene i compiti. Per questo motivo, alcuni parenti la rimproverarono perché era troppo severa con la bambina.
    All'età di 17 anni ebbe come insegnante di matematica Mary Somerville, che aveva tradotto in inglese i lavori di Pierre Simon Laplace e aveva scritto dei testi utilizzati a Cambridge. La Somerville incoraggiò Ada nel proseguire i suoi studi matematici e tentò inoltre di farle apprendere i principi fondamentali della matematica e della tecnologia ponendoli in una dimensione più vicina alla sfera filosofica e poetica.
    Fu proprio la Somerville che, il 5 giugno 1833, durante un party da lei organizzato, presentò Ada al matematico Charles Babbage. Due settimane dopo, Ada e la madre visitarono lo studio di Babbage e qui la ragazza (appena 17enne) restò molto impressionata dalla Macchina Differenziale, con la quale era possibile eseguire dei calcoli. Nonostante la giovane età, Ada comprese subito il suo funzionamento e iniziò una corrispondenza con Babbage proprio sull’argomento.
    L’8 luglio 1835 Ada sposò William King (di dieci anni più grande di lei), il quale nel 1838 venne creato primo conte di Lovelace, e dunque Ada assunse il titolo di contessa. Il marito la incoraggiò sempre nei suoi studi e nel continuare la corrispondenza con Babbage e la Somerville. La coppia ebbe tre figli (Byron, nato nel ’36, Annabella nel ’37 e Ralph Gordon nel ’39) e nel 1841 Ada riprese i suoi studi di matematica grazie ad Augustus De Morgan, professore alla University of London, che la introdusse a studi di livello più avanzato, inconsueto per una donna del suo tempo, di algebra, logica e calcolo.
    In un’epoca in cui le donne erano considerate troppo fragili per un serio corso di studi, Ada proseguiva nel suo percorso senza lasciarsi distrarre. Alle donne non era permesso frequentare l’università o i circoli nei quali si svolgevano gran parte delle discussioni scientifiche, tuttavia potevano recarsi alle letture pubbliche e così molte cominciarono ad interessarsi al sapere accademico. Babbage appoggiava l’interesse delle donne per le scienze ed incoraggiò sempre Ada ad andare avanti e a non lasciarsi scoraggiare. In una delle sue lettere la chiamò “l’Incantatrice di Numeri”.
    Babbage nel frattempo aveva progettato una nuova macchina, la Macchina Analitica, ma purtroppo il governo non voleva finanziarne la costruzione, in quanto non capivano in cosa fosse diversa dalla Macchina Differenziale.
    Nel 1842 però, durante una conferenza a Torino di Babbage, la Macchina Analitica catturò l’attenzione di un matematico italiano, Luigi Federico Menabrea, il quale pubblicò in francese un saggio proprio sull’argomento. Ada decise di tradurlo per una rivista scientifica inglese e Babbage la incoraggiò ad aggiungervi alcune sue note personali. Dopo nove mesi la traduzione era finita e le Note risultarono alla fine essere tre volte il saggio stesso. Furono proprio queste Note la fonte della fama di Ada come “primo programmatore della storia”.
    In esse, Ada spiegava che a, differenza della Macchina Differenziale, che richiedeva un programmatore umano per introdurre i dati iniziali, la Macchina Analitica poteva essere programmata usando schede perforate, in modo da eseguire calcoli di ogni tipo (proprio come i primi computer degli anni ’50). Il sistema delle schede perforate era stato preso in prestito dai telai Jacquard. In un telaio infatti, le schede perforate permettono ai fili di essere tessuti formando disegni anche molto complessi.
    Cosa molto più importante, Ada spiegò come i numeri di Bernoulli (un complesso sistema matematico descritto per la prima volta nel XVIII secolo dal matematico svizzero Jakob Bernoulli) potessero essere ridotti a semplici formule da essere poi codificate come istruzioni per la macchina. Ada elaborò un algoritmo per il calcolo di questi numeri, che oggi viene riconosciuto come il primo programma informatico della storia.
    Il programma di Ada per il calcolo dei numeri di Bernoulli era di gran lunga più complesso di qualunque altro tentativo di Babbage, giustificando pienamente il riconoscimento di Ada come una delle protagoniste principali della storia dell'informatica.
    Ada perciò fu una delle poche persone a comprendere il funzionamento della Macchina così come era stata concepita di Babbage, cioè con una memoria interna (che veniva chiamata “magazzino”), con la capacità di effettuare delle scelte e ripetere le istruzioni (come il moderno processore, che nelle Note viene chiamato “mulino”), e con un lettore di schede perforate. Le sue Note quindi, possono essere considerate come la prima descrizione di un computer e di un software. Ella inoltre, riuscì anche a vedere al di là di quelli che potevano essere i suoi impieghi più pratici: ad esempio, comprese che, con i giusti algoritmi, la macchina poteva essere utilizzata per comporre musica e grafici.
    Ada morì il 27 novembre 1852 all’età di 36 anni, a causa di un cancro all’utero e per sua volontà venne sepolta accanto al padre che non aveva mai conosciuto, nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Hucknall. Una delle sue figlie, lady Anne Blunt, divenne una famosa viaggiatrice del Medio Oriente e allevatrice di cavalli arabi.
    Oggi non tutti gli studiosi sono concordi circa la definizione di Ada come “primo programmatore della storia” e soprattutto circa l’impatto delle Note su Babbage stesso: alcuni sostengono che buona parte del materiale delle Note fu fornito proprio dal matematico e che Ada in realtà non avesse grandi capacità matematiche. Tale disaccordo è dovuto soprattutto al fatto che Babbage era piuttosto restio a riconoscere l’influenza altrui sul suo lavoro. Tuttavia, nessuno può negare che Ada fu la prima a comprendere che il potenziale dei computer sarebbe andato ben oltre il campo del semplice calcolo, tanto che credeva che la Macchina si sarebbe rivelata indispensabile per il futuro della scienza.
    Fu inoltre la prima donna ad interessarsi all’informatica (anche se ovviamente a quei tempi non si poteva ancora parlare di “informatica”) e oggi è un modello e un esempio da seguire per tutte le donne che come lei sono coinvolte in campi di studio ancora prettamente maschili.
    Per questo motivo, il dipartimento della Difesa degli USA ha chiamato Ada un linguaggio di programmazione e l’immagine della donna può essere vista sull’ologramma di autenticità dei prodotti Microsoft. Alla sua figura è stato dedicato anche un film, “Conceiving Ada” (1997), scritto e diretto da Lynn Hershman Leeson, con Tilda Swinton nel ruolo di Ada e la donna è presente anche nel romanzo steampunk “La macchina della realtà” (1990), di Bruce Sterling e William Gibson.

    Webgrafia
    Ada & the Analytical Engine:
    http://net.educause.edu/apps/er/review/reviewArticles/31240.html
    Augusta Ada King, countess of Lovelace:
    http://www-groups.dcs.st-andrews.ac.uk/~history/Biographies/Lovelace.html
    Ada Byron, Lady Lovelace:
    http://www.agnesscott.edu/lriddle/women/love.htm

    Giulia Eleonora Zeno

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  8. Augusta Ada Byron (Londra, 10 dicembre 1815 – Londra, 27 novembre 1852) è stata una matematica inglese, meglio nota come Ada Lovelace, nome che assunse dopo il matrimonio con William King, conte di Lovelace.

    Ada era figlia del poeta Lord Byron e della matematica Annabella Milbanke. Il padre abbandonò moglie e figlia pochi mesi dopo la sua nascita, e non le rivide mai più.

    Su iniziativa della madre, terrorizzata dall'idea che Ada potesse dedicarsi alla poesia come suo padre, venne educata all'età di 17 anni in matematica da Mary Somerville, che aveva tradotto in inglese i lavori di Pierre Simon Laplace e aveva scritto inoltre dei testi utilizzati a Cambridge. La Somerville incoraggiò Ada nel proseguire i suoi studi matematici e tentò inoltre di farle apprendere i principi fondamentali della matematica e della tecnologia ponendoli in una dimensione più vicina alla sfera filosofica e poetica. Augustus De Morgan, professore alla University of London, si occupò negli anni successivi di introdurre Ada a studi di livello più avanzato, inconsueto per una donna del suo tempo, di algebra, di logica, di calcolo. Ada era anche dedita alla musica, in particolare amava suonare l'arpa.

    Il 5 giugno 1833, ad un ricevimento tenuto dalla Somerville, Ada ebbe modo di incontrare Charles Babbage, all'epoca vedovo quarantunenne: Ada rimase affascinata dall'universalità delle idee di Babbage, e, interessatasi al suo lavoro, iniziò a studiare i metodi di calcolo realizzabili con la macchina differenziale e la macchina analitica. Si occupò di tradurre e commentare in lingua inglese alcuni interessanti articoli dell'italiano Luigi Federico Menabrea sugli sviluppi della macchina proposta da Babbage, con una struttura simile a quella della macchina di Turing, alla base dei moderni calcolatori, formata da un "magazzino" (memoria), un "mulino", (CPU), e un lettore di schede perforate (input). Con quest'ultimo Ada instaurò una corrispondenza, in cui egli la spinse ad aggiungere le sue note - assai più lunghe dello stesso articolo - e in cui i due si scambiarono idee e sogni sulle possibilità delle macchine analitiche.

    Nel suo articolo, pubblicato nel 1843, la Byron descriveva tale macchina come uno strumento programmabile e, con incredibile lungimiranza, prefigurava il concetto di intelligenza artificiale, spingendosi ad affermare che la macchina analitica sarebbe stata cruciale per il futuro della scienza, anche se non riteneva che la macchina potesse divenire pensante similmente agli esseri umani.[1] Come in effetti si è poi verificato.

    Ada inoltre corredò il proprio articolo con un algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli, oggi viene riconosciuto come il primo programma informatico della storia.

    Il suo programma per la macchina, volto a calcolare i numeri di Bernoulli utilizzati per stilare tabelle numeriche, era di gran lunga più complesso di qualunque altro tentativo di Babbage, giustificando pienamente il riconoscimento di Ada come una delle protagoniste principali della storia dell'informatica.

    Successivamente, Lady Lovelace intraprese una corrispondenza anche con personaggi illustri come Michael Faraday e John Herschel. Morì il 27 novembre 1852, probabilmente per un tumore all'utero, e dietro sua richiesta venne sepolta accanto al padre.

    Il linguaggio di programmazione Ada, finanziato e sviluppato dal Dipartimento della Difesa degli USA, è stato così chiamato in suo onore. Al suo personaggio è ispirato un film del 1997, Conceiving Ada, diretto da Lynn Hershman Leeson, ed è presente nel romanzo steampunk del 1990 "La macchina della realtà" di Bruce Sterling e William Gibson.

    Fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Ada_Lovelace

    Valeria Pezzella

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  9. Il primo software mai scritto da un essere umano fu ideato da una mano femminile e fu una mente di donna a prefigurare alcune delle basi concettuali della programmazione. E che donna! Addirittura la figlia di Lord Byron.
    Ada Augusta nasce nel 1815, unica discendente legittima del poeta.
    Sarà la sua capacità di intuire e vedere più in là dei contemporanei a portarla, a metà degli anni ‘30, ad entusiasmarsi per le bizzarre ricerche di un matematico di Cambridge, Charles Babbage, che lavora da anni alla progettazione di una calcolatrice capace di calcolare meccanicamente le funzioni del quadrato. Ada si appassiona all’opera di Babbage, di cui intuisce “l’universalità delle idee” e tra i due inizia un fitto scambio di lettere, piene di numeri, fatti e fantasie. Nel 1843 descrive la Macchina di Babbage come uno strumento programmabile, in grado di agire in base a delle istruzioni generali. Con incredibile lungimiranza, ne prevede le applicazioni nel calcolo matematico, prefigura l’intelligenza artificiale e persino la computer music, affermando che la macchina sarà cruciale per il futuro della scienza.
    A titolo di esempio, spiega il modo in cui la macchina potrebbe effettuare un determinato calcolo, scrivendo quel che viene unanimemente riconosciuto come il primo software della storia.
    Ada Augusta Byron Lovelace muore giovanissima, a soli 36 anni. Per oltre un secolo verrà ricordata solo nelle note biografiche del grande poetica romantico.
    Nel 1979, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha onorato il ricordo di Ada Augusta Byron Lovelace battezzando “ADA” un linguaggio di programmazione per grandi sistemi di calcolo particolarmente innovativo. E se Charles Babbage è il precursore di tutti i progettisti di hardware, alle origini del software c’è una Eva dell’aristocrazia britannica.

    (http://www.windoweb.it/edpstory_new/ep_lovelace.htm)

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  10. Augusta Ada Byron (1815 - 1852) nacque dal matrimonio, seppur breve, del poeta Lord Byron con la matematica Annabella Milbanke. I genitori si separarono appena 5 settimane dopo la nascita della figlia. Ada sposò William King, conte di Lovelance, nome con cui restò famosa. La madre di Ada le diede sin dall’infanzia un’educazione scientifica per paura che si potesse avvicinare alla poesia come il padre. A 17 anni Ada ebbe come insegnante di matematica Mary Somerville che la incoraggiò negli studi di matematica e di tecnologia.
    Ad una cena a casa di Mary Somerville, tenutasi il 5 giugno 1833, Ada incontrò il logico e matematico Charles Babbage. Babbage, professore a Cambridge, aveva lavorato al modello di una macchina, Different Engine, capace di calcolare le funzioni del quadrato. Ada rimase particolarmente colpita da questo progetto ma si interessò maggiormente al secondo progetto di Babbage: la costruzione di una nuova macchina, Analytical Engine, basata sull’introduzione di schede perforate. Babbage presentò gli sviluppi di questo progetto ad un seminario tenutosi a Torino nell’autunno del 1841. Un italiano, Luigi Federico Menabrea, scrisse un articolo in francese che riassumeva ciò che Babbage aveva illustrato durante il seminario. Ada nel 1843 tradusse in inglese questo articolo aggiungendovi tutte le sue personali osservazioni e intuizioni su questa nuova macchina arrivando ad allungare notevolmente l’articolo originario. Le sue intuizioni ottennero l’approvazione di Babbage con il quale intraprese una fitta corrispondenza. Nel suo articolo Ada descrive la macchina di Babbage come uno strumento capace di comporre musica complessa, di produrre grafica, e che sarebbe stata usata sia per fini pratici che scientifici; insomma annunciava il concetto di intelligenza artificiale arrivando ad affermare che questa macchina sarebbe diventata di fondamentale importanza per il futuro della scienza. In effetti così accade. Inoltre con l’intento di mostrare le forti potenzialità della macchina di Babbage, Ada scrisse un programma capace di indicare alla macchina come realizzare un calcolo dei numeri di Bernouilli; questo programma viene considerato il primo software della storia.
    Nonostante tutte le sue idee firmò l’articolo con le sole iniziali A.A.L poiché era donna e a quel tempo il suo lavoro non sarebbe stato riconosciuto quanto quello degli uomini.
    Ada morì all’età di soli 37 anni a causa di un tumore, ma benché la sua vita sia stata breve lei anticipò di oltre un secolo la maggior parte di ciò che oggi noi chiamiamo calcolo moderno.
    Nel 1980, il Dipartimento della Difesa statunitense ha onorato il ricordo di Ada Augusta Byron Lovelance creando “ADA” un nuovo linguaggio di programmazione di alto livello, particolarmente innovativo.

    http://www.istitutocalvino.it/studenti/siti/ia/precursori/byron.html


    Mariarosaria Filosa

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  11. Vi invito a consultare questo link:
    www.mondodigitale.net/Rivista/08_numero_2/Longo%20p.%2035-45.pdf

    Vi sono molte notizie riguardanti la storia di Ada Byron ed immagini interessanti.

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  12. Tralascio i dati biografici della figura di Ada Lovelace Byron(di cui sopra si è detto in abbondanza)ed insisto su quello che è stato il suo ruolo nell'informatica.
    L'impulso più forte che ha ricevuto il mondo informatico è stato sicuramente durante la II guerra mondiale, rispondendo a dei fini prettamente militari;da qui l'introduzione di termini forti come "kill" o "execute".
    Eppure è stata proprio una donna come Ada Lovelace Byron a gettare le basi teoriche della programmazione, quando del 1843 descrisse la Macchina di Baddage come una sorta di calcolatore in grado di svolgere calcoli matematici sulla base di determinate istruzioni. Insomma un'intelligenza artificiale, già in parte messa a punto da Charles Baddage; una macchina analitica che avrebbe poi condizionato il futuro della scienza. Ada realizzò inoltre il primo programma informatico della storia, attraverso un algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli; con quest'ultimo un secolo e mezzo prima si era parlato del calcolo infinitesimale. Il suo contributo fu quindi così determinante, che alla sua morte(1852),il Dipartimento della Difesa degli USA promosse in suo onore il linguaggio di prgrammazione ADA.
    Ho trovato molto interessante leggere del "Progetto Ada", la cui creazione mira proprio a consolidare il rapporto tra le donne e l'informatica. Spesso gli storici della scienza non hanno infatti preso in considerazione il ruolo delle donne in queste scoperte;quando invece personalità brillanti come quella di Ada hanno avuto un peso notevole. Sempre durante la II guerra mondiale furono delle matematiche americane a portare allo sviluppo l' ENIAC: il primo computer elettronico, oppure fu ancora una donna, Grace Hopper, ad inventare il linguaggio di programmazione COBOL. Gli obiettivi del "progetto Ada" hanno come finalità: 1)incrementare la presenza femminile nei corsi di laurea in scienze e tecnologie informatiche, 2)aumentare la conoscenza in ambito informatico da parte delle donne, 3) dare l'opportunità di creare delle nuove professioni legate all'informatica.
    In conclusione, questo progetto mira a riavvicinare la figura della donna al mondo informatico, seguendo l'esempio di grandi personaggi come Ada Lovelace Byron, potenziando in questo modo la ricerca scientifica e la capacità inventiva della mente femminile.
    (http://www.dsi.unive.it/ADA/)
    (http://en.wikipedia.org/wiki/Ada_Lovelace)

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  13. Augusta Ada Byron, matematica e musicista, è considerata unanimemente come la prima programmatrice in assoluto (non solo la prima donna quindi, ma la prima anche rispetto ai colleghi uomini) della storia. Nasce nel 1815 dal breve matrimonio di Annabella Milbanke con il famoso poeta Lord Byron (i due divorzieranno pochi mesi dopo la nascita della figlia) e fin da bambina mostra uno spiccato interesse per la matematica e le discipline scientifiche. La madre incoraggia senza dubbio tale inclinazione (il suo scopo è anche quello di fare sì che Ada cresca completamente diversa dal padre) e si preoccupa che i precettori della figlia insistano particolarmente sullo studio della matematica.

    All'epoca le donne non avevano accesso all'università e così, nel 1833, è ad una cena a casa di Mary Somerville (altra studiosa importante dell'epoca) che Ada incontra il logico e matematico Charles Babbage. Babbage, professore a Cambridge, aveva costruito il modello di una macchina, chiamata Different Engine, capace di calcolare meccanicamente le funzioni del quadrato. Ada rimane affascinata da tale idea e soprattutto dal progetto successivo di Babbage, che segue attentamente assieme all'autore e a Mary Somerville, che porterà alla ideazione e costruzione di una nuova macchina, la Analytical Engine (visibile al Science Museum di Londra e considerata l'antenata dei moderni computer) basata, diversamente dalla prima, sull'introduzione di schede perforate sul modello di quelle inventate da Jacquard per le macchine tessili.

    Ada intuisce per prima le diverse possibilità che la macchina offre quali l'esecuzione di calcoli complessi, il poter venire programmata (eseguire un set codificato di istruzioni preordinato) e il poter agire su entità altre dai numeri. Ada intuisce fondamentalmente che i numeri possono essere considerati come entità oltre che come quantità. In questo modo, una macchina capace di manipolare numeri, può manipolare (secondo regole stabilite) anche altri simboli quali lettere o note musicali rappresentate dai numeri stessi. Babbage invece, rimane legato ad una visione più ristretta della sua invenzione concepita unicamente come strumento per l'esecuzione di calcolo algebrico in forma di somme e sottrazioni.

    L'occasione per Ada di mettere per iscritto le sue osservazioni sull'Analytical Engine viene dall'incarico di tradurre l'articolo "Notions sur la machine analytique de Charles Babbage" scritto in francese dall'italiano Luigi Menabrea nel 1842. Le "Note" della Byron alla traduzione, finiscono per superarla sia in lunghezza che in acume. Nonostante ciò firma con le sole iniziali A.A.L (Augusta Ada Lovelace, il cognome del marito) il suo lavoro in quanto alle donne non venivano riconosciute unanimemente le stesse capacità intellettuali degli uomini. Al fine di mostrare le potenzialità della macchina creata da Babbage Ada Byron scrive quello che oggi viene considerato il primo software della storia, un programma che istruisce l'Analytical Engine sul calcolo dei numeri di Bernouilli.

    Alcune delle funzioni da lei ideate sono tuttora utilizzate nella tecnica della programmazione. Dopo la pubblicazione delle "Note" nel 1843 comincia ad avere gravi problemi di salute probabilmente dovuti al tumore che ne causerà la morte nel 1852 a soli 37 anni. Nel 1835 aveva sposato William King, futuro (nel 1838) Conte di Lovelace con il quale ha avuto una figlia e due figli. Nel 1980, il Dipartimento della Difesa statunitense chiama Ada un nuovo linguaggio di programmazione di alto livello in suo onore.

    Ho consultato: http://www.women.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=86&Itemid=46

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  14. In bilico tra poesia e scienza,tra realtà e fantasia,tra sicurezza e percezione nasce come una venere circondata dalle acque inglesi Ada Byron nel 1815.L’aura mitica che circonda la sagoma di questo personaggio è resa cosi abbagliante dalle sfumature dei suoi interessi e dei suoi studi derivati da una storia personale molto interessante. La madre di Ada,Annabella,definita "Princess of Parallelograms" Persa Tra i numeri di una realtà scientifica ,indirizza sua figlia in questo campo poco conosciuto dalle donne dell’epoca facendole acquistare attraverso gli studi un interesse profondo verso questo mondo inesplorato. Suo padre Gorge, invece rappresentava l’universo opposto. Circondato da sentimenti e raffiche di correnti letterarie si esprimeva attraverso il ripetersi incessante di versi profondi e trasmise a sua figlia ,pur non conoscendola mai,la sensibilità e la delicatezza che solo un poeta può avere.
    Sarebbe quindi un frutto intriso di verità assolute e relative la nostra gentildonna che la renderanno emblema delle “due culture”.
    Aspirando ad una “scienza poetica” e seguendo un pensiero analitico intriso di immaginazione, partecipò al progetto di un matematico di Cambridge,Charles Babbage ,proponendo in un articolo delle nuove proposte,frutto di intuizioni geniali e di studio appassionato. La possibilità di calcolare formule algebriche mediante l’uso di schede perforate, un piano di calcolo per i numeri di Bernoulli,la formulazione di musica complessa,erano tasselli di un mosaico colorato che avrebbero creato le linee guida di un futuro lontano.La straordinaria forza di questa inedita personalità è evidenziata da un contesto difficile,le donne non avevano spazio sulla scena,il palcoscenico della vita era riservato agli uomini,ma il perfetto equilibrio tra infinitezza e realtà dato indiscutibilmente da una sensibilità femminile porta Ada a guardare lontano, oltre gli orizzonti di tempi difficili.Morirà a 36 anni,alla stessa età di suo padre,e sceglierà di essere sepolta accanto a lui,come punto di chiusura di una vita razionalmente romantica.
    Assunta Tenneriello

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  15. i miei colleghi hanno già indicato svariati link riguardanti informazioni sulla vita e sull'attività di questa donna che, obiezioni a parte, è stata probabilmente la prima programmatrice della storia.

    ho provato a cliccare il nome Ada Lovelace Byron su facebook è sono saltati fuori due gruppi dedicati linguaggio di programmazione che prende il nome da lei.

    posto i link dei due gruppi in questione:

    http://www.facebook.com/s.php?q=Ada+Lovelace+Byron&init=q&sid=c5cf64e01cc198df661e522a4f0353c3#/group.php?sid=c5cf64e01cc198df661e522a4f0353c3&gid=34813777461&ref=search

    http://www.facebook.com/s.php?q=Ada+Lovelace+Byron&init=q&sid=c5cf64e01cc198df661e522a4f0353c3#/group.php?sid=c5cf64e01cc198df661e522a4f0353c3&gid=61337986010&ref=search


    vi è anche un gruppo dedicato alla donna in questione dove si possono trovare info sulla sua vita e cliccando sull'apposito tasto si può diventare fan:

    http://www.facebook.com/s.php?q=Ada+Lovelace+Byron&init=q&sid=c5cf64e01cc198df661e522a4f0353c3#/pages/Augusta-Ada-Byron/59629022618?v=info&viewas=1636695805


    infine anche su myspace ada ha una sua pagina personale:
    http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=89850348

    giuseppe sterlicco
    le 00285

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  16. In bilico tra poesia e scienza,tra realtà e fantasia,tra sicurezza e percezione nasce come una venere circondata dalle acque inglesi Ada Byron nel 1815.L’aura mitica che circonda la sagoma di questo personaggio è resa cosi abbagliante dalle sfumature dei suoi interessi e dei suoi studi derivati da una storia personale molto interessante. La madre di Ada,Annabella,definita "Princess of Parallelograms" Persa Tra i numeri di una realtà scientifica ,indirizza sua figlia in questo campo poco conosciuto dalle donne dell’epoca facendole acquistare attraverso gli studi un interesse profondo verso questo mondo inesplorato. Suo padre George invece rappresentava l’universo opposto. Circondato da sentimenti e raffiche di correnti letterarie si esprimeva attraverso il ripetersi incessanti di versi profondi e trasmise a sua figlia ,pur non conoscendola mai,la sensibilità e la delicatezza che solo un poeta può avere.
    Sarebbe quindi un frutto intriso di verità assolute e relative la nostra gentildonna che la renderanno emblema delle “due culture”.
    Aspirando ad una “scienza poetica” e seguendo un pensiero analitico intriso di immaginazione, partecipò al progetto di un matematico di Cambridge,Charles Babbage ,proponendo in un articolo delle nuove proposte,frutto di intuizioni geniali e di studio appassionato. La possibilità di calcolare formule algebriche mediante l’uso di schede perforate, un piano di calcolo per i numeri di Bernoulli,la formulazione di musica complessa,erano tasselli di un mosaico colorato che avrebbero creato le linee guida di un futuro lontano.La straordinaria forza di questa inedita personalità è evidenziata da un contesto difficile,le donne non avevano spazio sulla scena,il palcoscenico della vita era riservato agli uomini,ma il perfetto equilibrio tra infinitezza e realtà dato indiscutibilmente da una sensibilità femminile porta Ada a guardare lontano oltre gli orizzonti di tempi difficili.Morirà a 36 anni,alla stessa età di suo padre,e sceglierà di essere sepolta accanto a lui,come punto di chiusura di una vita razionalmente romantica.
    Assunta Tenneriello

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  17. Ada Byron King, Lady Lovelace (1815-1852) di Sesti Sara
    É uno dei personaggi più stravaganti della storia dell’informatica.


    Ada Byron King, Lady Lovelace (1815-1852)

    É uno dei personaggi più stravaganti della storia dell’informatica. Anticipò i principi organizzativi del calcolo automatico moderno, per cui oggi viene considerata la “prima programmatrice.
    Un linguaggio per calcolatori sviluppato negli Stati Uniti nel 1979 è stato chiamato “Ada in suo onore.
    Augusta Ada nacque in Inghilterra dal matrimonio tra Lord George Byron (1788-1824), famoso poeta e patriota appartenente all’alta aristocrazia e Annabella Milbanke, una donna dal carattere forte, colta e amante delle scienze. Il matrimonio durò solo pochi mesi. Poco dopo la nascita di Ada, i genitori si separarono e fu la madre ad occuparsi personalmente della cura e dell’educazione della figlia. Le sue lezioni ebbero una forte impronta scientifica e Ada dimostrò ben presto un grande interesse per la matematica e la meccanica: risolveva problemi e progettava piani di costruzione per navi e per diversi macchinari, senza trascurare però le occupazioni prevista dall’educazione di una nobildonna.
    Era una fanciulla di salute cagionevole, soffriva di fortissimi mal di testa, era succube di una madre dominatrice, ma era molto ambiziosa e si dedicava con passione ai suoi interessi scientifici. Fin da piccola corrispose con noti scienziati, ottenendo incoraggiamenti e consigli anche da Mary Somerville, la celebre studiosa che rappresentò il suo ideale scientifico.
    A vent’anni sposò Lord William King, che sarebbe diventato conte di Lovelace. Anche dopo il matrimonio si dedicò alle sue ricerche scientifiche con l’ambizione di realizzare qualcosa di importante in questo campo e di ottenere dei riconoscimenti. Le sue aspirazioni vennero però frenate dalla nascita di tre figli, da problemi di salute e da obblighi di rappresentanza a fianco del marito.
    In società conobbe il matematico Charles Babbage (1792-1871), celebre inventore che aveva progettato alcuni modelli di macchine calcolatrici. La sua “Analytical Engine viene oggi considerata il precursore dei moderni elaboratori. Tra Ada Lovelace, che nonostante tutte le difficoltà aveva continuato a occuparsi di matematica, e Babbage nacque una profonda amicizia e in lui la contessa trovò il partner intellettuale che prendeva seriamente i suoi interessi e le sue ambizioni.
    A 27 anni Ada tradusse dal francese una monografia dell’ingegnere e ufficiale del genio Luigi Federico Menabrea (1809-1896), in cui veniva illustrata la costruzione della “Analytical Engine.
    Quando Babbage venne a conoscenza di tale traduzione se ne rallegrò molto, ma nello stesso tempo si meravigliò che la studiosa, con tutto il suo sapere, non avesse scritto essa stessa un simile libro.
    Le consigliò quindi di corredare la traduzione con illustrazioni e annotazioni proprie e, quando Ada scoprì e corresse un errore di procedimento commesso dallo stesso Babbage, le sue annotazioni superarono di tre volte il testo originario. Nel suo lavoro, la studiosa affrontò da un lato i problemi che potevano essere risolti mediante la “Analytical Engine ed elaborò dall’altro i principi organizzativi delle rispettive operazioni di calcolo, scrivendo in tal modo i primi programmi per computer.
    Il libro venne pubblicato nelle Taylor’s Scientific Memoirs del 1843 e un altro merito di Ada fu proprio quello di aver divulgato l’invenzione di Babbage in un circolo scientifico più ampio.
    L’interesse maggiore della studiosa era di dare attuazione al progetto della “Analytical Engine, ma la realizzazione della macchina analitica incontrava due ostacoli: era troppo costosa e l’idea era troppo avanzata per l’ingegneria del tempo. Ada tentò in tutti i modi di procurarsi la somma di denaro necessaria, anche giocando alle corse dei cavalli, un’altra sua grande passione.
    Quest’ultima fu però un’idea disastrosa, che la portò alla perdita di tutte le sue sostanze e ad essere ricattata da allibratori senza scrupoli. Quando quella vicenda e gli strascichi giudiziari che ne seguirono furono conclusi, la salute di Ada peggiorò e ripresero i suoi fortissimi mal di testa.
    Curata dalla madre con trattamenti a base di morfina e alcool, la studiosa divenne tossicodipendente e morì di cancro all’età di 36 anni.
    http://www.dols.net/technology_news.php?id_micro=50&id_sub=10016&id_news=559

    Danila Galleri

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  18. Breve storia di Lady Ada Lovelace!!

    Ada Lovelace
    IL PRIMO INGEGNERE del software è stata una donna. E' infatti Ada Lovelace King la prima programmatrice della storia, anche se il suo lavoro si è concretizzato solo sulla carta, quando ancora non esistevano i computer.

    Infatti, la scienza informatica ha poco più di mezzo secolo. I suoi precursori, i cosiddetti "proto-informatici", vanno poco più indietro nel tempo. La "scienza giovane" ha tra i suoi padri nobili anche il matematico inglese Charles Babbage (1791-1871), che per primo pensò a una macchina per fare calcoli che fosse programmabile e progettò, solo teoricamente, il "motore differenziale" (il primo concetto di computer, a cui poi seguì un "motore analitico") che il Museo della scienza di Londra ha provato a costruire partendo dai progetti originali nel 1991 e che, con grande soddisfazione degli storici, è risultato perfettamente operante.

    Meno condivisa tra gli storici della scienza è la figura e il ruolo di Augusta Ada King, figlia unica del poeta Lord Byron e della moglie Annabella Milbanke (che si separò dal marito quando Ada aveva un mese), e poi moglie dell'ottavo barone di King, William King successivamente primo conte di Lovelace.

    Ada Lovelace conobbe Charles Babbage nel 1833 grazie a Mary Sommerville, una delle prime scrittrici scientifiche del secolo, traduttrice di Laplace e prima donna ad entrare nella Royal Astronomical Society. Su richiesta di Babbage, Ada curò la traduzione in inglese delle note di un matematico e politico italiano, il marchese di Valdora Luigi Manabrea, nato in Savoia e destinato a divenire nel 1867, dopo Urbano Rattazzi, primo ministro del giovane Regno d'Italia.

    Proprio nella traduzione, o meglio, nelle note che Ada Lovelace aggiunse, si cela il primo software della storia: un programma per calcolare i numeri di Bernoulli utilizzando il "motore", cioè il computer concettualizzato da Babbage. L'originalità del suo lavoro è stata a lungo contestata, anche se non mancano i partigiani di Ada Lovelace: Microsoft, per esempio, ha scelto proprio la sua effige come soggetto per l'ologramma adesivo che certifica l'autenticità dei suoi prodotti.

    Non solo il ruolo di Ada Lovelace è stato a lungo contestato, ma il rapporto tra donne e informatica è stato per lunghissimo tempo più un'eccezione che non la regola. Lo testimonia anche il bel libro scritto nel 2005 da David Alan Grier, When Computers Were Human, edito dall'università di Princeton, e che avrebbe potuto titolarsi anche "Quando i computatori erano donne": per due secoli e mezzo uno dei modi più comuni di risolvere complesse equazioni (utili magari per gestire calcoli statistici per i censimenti) era procedere a mano, con la carta e la penna.

    I matematici di professione analizzavano e "segmentavano" i problemi in una serie di ripetitive operazioni aritmetiche, che piccoli eserciti di calcolatori umani eseguivano manualmente. Per la maggior parte si trattava di donne, spiega Grier, perché "erano ritenute più precise e costanti nel lavoro", per quanto ripetitivo e umile fosse.

    Nel 1980 il Dipartimento per la difesa degli Stati Uniti ha battezzato con il nome di Ada Lovelace King un linguaggio di programmazione, Ada appunto.

    La contessa morì a soli 36 anni, per i postumi di una operazione che cercava di intervenire sulla situazione disperata provocata da un tumore all'utero. Ebbe comunque tre figli e tra questi la mediana, Lady Anne Blunt, fu una delle principali importatrici di cavalli dal Medio Oriente e dall'Arabia. I purosangue Arabi di oggi risalgono tutti al primo allevamento di Lady Anne Blunt, il Crabbet Park Arabian Stud.

    Fonte: http://antoniodini.blogspot.com/2005/08/ada-lovelace.html)

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  19. A parte l'abaco, che è il più antico strumento di calcolo usato dall'uomo, le prime macchine costruite per effettuare meccanicamente operazioni di calcolo, tali che ad un variabile input dell'utente producessero un corrispondente output come effetto di un processo dei dati immessi determinato da una regola matematica o logica, sono molto antiche.

    Le prime importanti esigenze di calcolo riguardarono principalmente l'astronomia, disciplina legata da un verso a concezioni religiose o comunque spiritualiste, e per altro verso ad applicazioni estremamente pratiche come quelle per la navigazione marittima.

    Dal requisito della portatilità e dalla presenza di un congegno capace di sottoporre ad un preordinato processo quanto immesso dall'utente, si suole riconoscere in queste prime macchine i primordiali antenati delle macchine moderne.

    Ad esempio, la macchina di Anticitera (nota anche come meccanismo di Antikythera), dal nome dell'isola dell'Egeo dove fu ritrovata, fu presumibilmente realizzata intorno al I secolo a.C. Consisteva in un piccolo congegno meccanico, per l'epoca molto sofisticato, capace di riprodurre il moto del Sole e di alcuni altri astri, sopperendo ai relativi calcoli altrimenti necessari per determinare le loro posizioni, ovviamente secondo le curve teoriche allora ipotizzate.

    Funzioni essenzialmente analoghe avevano alcuni strumenti della marineria, fra i quali va menzionato l'astrolabio, con il quale in pochi secondi era possibile ottenere risultati altrimenti assai faticosi da elaborare in ordine alla posizione (punto nave) ed all'ora del giorno, con istintiva e sottintesa applicazione della trigonometria nautica ai dati di base della posizione degli astri. Memorabile in proposito resta l'opera degli astrolabisti moreschi, soprattutto quelli della Scuola di Siviglia, che fra il Duecento ed il Trecento realizzarono macchine di estrema complessità e raffinatezza (anche estetica).

    Nel 1632 il matematico inglese William Oughtred realizzò il regolo calcolatore, con il quale, grazie alle teorizzazioni sui logaritmi di Nepero, si rese immediata la resa pratica di operazioni matematiche.

    Poco dopo, sempre intorno alla metà del XVII secolo, il filosofo francese Blaise Pascal realizzò la sua celebre Pascalina, ottimizzata per operazioni di somma e sottrazione; sulla base di questa, non tardò Leibniz (1673) a realizzare una macchina capace di moltiplicare e dividere.

    Nell'Ottocento si svilupparono i rudimenti dell'elaborazione basata sul codice binario (0,1) e le schede perforate, e ne nacquero i primi applicativi.

    Una parte della macchina differenziale di Charles BabbageNel 1833 Charles Babbage (1791-1871) progettò la Macchina Analitica, il primo vero calcolatore programmabile, in senso moderno, della storia. Venne realizzato solo il mulino, la CPU, ma non ne fu mai realizzato un prototipo completo. Era il primo esempio di macchina con un'unità di memoria ed un'unità di calcolo.

    Nel 1842 la contessa di Lovelace, Ada Byron (1815-1852), figlia del poeta Lord Byron, scrisse i primi programmi della storia.

    Nel 1854 il maestro di scuola elementare irlandese, George Boole (1815-1864), inventò il codice binario. Nacque l'algebra booleana.

    Nel 1858 la prima macchina differenziale mise piede sul territorio degli Stati Uniti, dato che l'Osservatorio astronomico di Albany importò il calcolatore automatico meccanico realizzato dagli svedesi Goerg ed Edward Scheutz, basato sul progetto di Babbage e da quel momento gli americani cercarono di sviluppare in proprio i filoni di ricerca scientifica e tecnologica.[1]

    Nel 1889 Hermann Hollerith (1860-1929) brevettò l'utilizzo di schede perforate la cui lettura avveniva mediante l'analisi di circuiti elettrici (chiusi in corrispondenza dei fori della scheda) e fondò nel 1896 la società Tabulating Machine Company, che nel 1924 sarebbe divenuta la IBM
    Per dovere storico va ricordato il calcolatore denominato Bomba, progettato nel 1932 e realizzato nel 1938 dal matematico polacco Marian Rejewski per decifrare i messaggi tedeschi prodotti dalla macchina Enigma ideata da Arthur Scherbius. La bomba tuttavia era una "macinanumeri", ossia un calcolatore che usava il metodo forza bruta, e che non permetteva alcuna diversa programmazione, se non tramite riassemblaggio e modifiche al meccanismo. Tale calcolatore polacco venne poi sfruttato come base di partenza per lo sviluppo e la realizzazione della macchina britannica Colossus nel 1944, dopo che il regime tedesco ebbe cambiato il sistema di codifica dei messaggi della macchina Enigma.

    Agli albori dell'era informatica, un computer era considerato una specie di macchina per fare i conti superveloce, la naturale evoluzione delle calcolatrici usate durante la seconda guerra mondiale. Era normale perforare una serie di schede per fornire non solo l'input, ma anche i rudimenti di quello che oggi prende il nome di sistema operativo.

    Questi primi calcolatori erano molto lenti, ed era normale che il risultato del calcolo venisse presentato varie ore, se non giorni, più tardi. Tra un input e l'altro, inoltre, il computer rimaneva inattivo, proprio come una macchina calcolatrice.

    Il primo computer Turing-completo basato sul sistema numerico binario e totalmente programmabile fu lo Z3, costruito in Germania da componenti riciclati di telefonia dal già citato Konrad Zuse, che lo realizzò praticamente da solo, nel 1941. Lo Z3 venne poi distrutto in un bombardamento dagli Alleati, e per molti anni ne è stata ignorata perfino l'esistenza; di conseguenza il primato di primo computer della storia è stato ingiustamente riconosciuto alla macchina statunitense "ENIAC".

    Abbiamo poi il citato Colossus, costruito nel 1944 presso il GHCQ di Bletchley Park nel Buckinghamshire come parte del programma condotto da Alan Turing con l'aiuto dell'esperto in centralini telefonici T. H. Flowers. Faceva parte del progetto bellico per decifrare i messaggi tedeschi prodotti da Enigma. A Bletchley Park, non lontano da Londra, erano stati raccolti centinaia di esperti di enigmistica, maestri di scacchi, matematici, meccanici di precisione ed elettrotecnici: lo scopo era di cercare di interpretare i circa 2.000 messaggi segreti intercettati ogni giorno al nemico, molti provenienti addirittura da Adolf Hitler. I risultati furono importanti, tanto che negli anni successivi si continuò a migliorare l'apparato e a costruirne di nuovi, fino ad avere ben 211 macchine operative nel maggio del 1945, con 2000 tecnici che le assistevano. Il progetto era talmente segreto, che Winston Churchill ne ordinò la distruzione alla fine della seconda guerra mondiale. Solo negli anni novanta, in seguito alla declassificazione dei relativi documenti, si è giunti a conoscenza della sua esistenza. Anche questa macchina era Turing-completa.

    Vennero poi gli enormi calcolatori a valvole realizzati a fini bellici dall'Esercito degli Stati Uniti tra il 1944 e il 1951, quali il già citato "ENIAC", l'EDVAC e l'UNIVAC. L'"ENIAC", che godette di una presentazione "hollywoodiana" che suscitò molto scalpore (anche per i grandi effetti luminosi), influenzò gran parte della cinematografia di fantascienza e diede origine alla definizione di "cervello elettronico".[1]
    Dato il "successo" del PDP-1 (primo elaboratore programmabile immesso sul mercato dalla DEC) a partire dal 1964 la DEC puntò a realizzare un computer usufruibile da parte di piccoli gruppi o da singole persone. Basandosi su LINC, un progetto sperimentale del Lincoln Laboratory, e sfruttando la rapida evoluzione delle componenti elettroniche e di archiviazione, nell'aprile del 1965 fu immesso sul mercato il primo esemplare del PDP-8.

    Incredibilmente piccolo e leggero per l'epoca, e con un prezzo di 18.000 dollari, il PDP-8 cominciò ben presto a fare bella mostra di sé in decine di laboratori e addirittura nelle scuole. Fu il capostipite della famiglia dei cosiddetti minicomputer, il cui nome fu coniato nei laboratori londinesi della DEC parafrasando l'indumento più in voga all'epoca: la minigonna.

    Il PDP-8 scatenò la corsa al computer sempre più piccolo e più potente, tanto che a metà degli anni settanta la DEC e le sue concorrenti cominciarono a penetrare nel dominio finora incontrastato della IBM: i mainframe.

    Facendo un "piccolo salto", concentriamoci su un importante sistema operativo: Linux.
    Linux (o GNU/Linux) è un sistema operativo libero di tipo Unix (o unix-like) costituito dall'integrazione del kernel Linux con elementi del sistema GNU e di altro software sviluppato e distribuito con licenza GNU GPL o con altre licenze libere. Linux è in realtà il nome del kernel sviluppato da Linus Torvalds a partire dal 1991 che, integrato con i componenti già realizzati dal progetto GNU (compilatore gcc, libreria Glibc e altre utility) e da software di altri progetti, è stato utilizzato come base per la realizzazione dei sistemi operativi e delle distribuzioni che vengono normalmente identificate con lo stesso nome. Secondo Richard Stallman, fondatore del progetto GNU, e secondo la Free Software Foundation, la dicitura Linux (senza prefisso "GNU/") per l'intero sistema operativo sarebbe erronea in quanto il nome Linux è attribuibile al solo kernel e il sistema, strutturato a partire dai componenti dell'originale progetto GNU, dovrebbe più propriamente chiamarsi GNU/Linux. Secondo altri e secondo l'uso della maggior parte degli utenti e degli sviluppatori e delle società coinvolti nello sviluppo del sistema operativo e del software ad esso collegato, il nome Linux è ormai divenuto sinonimo di sistema "Linux based", cioè di sistema basato sul kernel Linux (vedi anche Controversia sul nome GNU/Linux)

    Il nome Linux a dispetto dell'assonanza tra il nome dell'ideatore e quello del sistema (LINus UniX) è da attribuire a Ari Lemke, l'amministratore che rese per primo disponibile Linux su Internet via FTP. In particolare Linux era il nome della directory in cui risiedevano i file del nuovo sistema operativo. Il nome scelto da Torvalds era Freax, una combinazione tra "free", "freak" e "x", per indicare la caratteristica di un sistema Unix-like.

    Molto conosciuto nell'uso server, Linux gode del supporto di società come IBM, Sun Microsystems, Hewlett-Packard, Red Hat e Novell ed è usato come sistema operativo su una gran varietà di hardware; dai computer desktop ai supercomputer, fino a sistemi embedded come cellulari e palmari, e ai netbook.
    Fonte: wikipedia.
    Collegamenti Audio/visivi:
    http://www.youtube.com/watch?v=XdgEoBW-pO0

    http://www.youtube.com/watch?v=QRsFqiXByJM&feature=related

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  20. Ada, programmatrice, poetessa e incantatrice di numeri
    Ada Byron Lovelace è considerata una delle prime menti dell’informatica moderna. Nel 1843 scrive il primo programma al mondo per computer e in uno dei suoi articoli scientifici parla dell’ l’evoluzione dei computer, previsioni lungimiranti e valide anche ai giorni nostri. Ada riesce a prevedere lo sviluppo e il futuro uso creativo dei software, anticipa i principi organizzativi del calcolo automatico moderno, e parla dell’Analytical Engine (la macchina di Babbage) come di uno strumento in grado di comporre musica, produrre grafica, portare a termine lavori scientifici e di alta complessità, citando anche l’intelligenza artificiale.
    La figura di Ada Byron Lovelace è sempre stata legata a due figure maschili: da una parte il padre poeta, Lord Byron, e dall’altra Charles Babbage.
    Charles Babbage (1791 - 1871), matematico inglese, è il creatore del primo prototipo di computer in senso moderno, la macchina analitica. Babbage comincia a lavorare a un primo prototipo di questa macchina, il Differential Engine, nel 1822, e passa al più elaborato progetto dell'Analytical Engine nel 1834, aiutato anche da Ada Byron Lovelace.
    Alla base della macchina analitica doveva essere un sistema di elaborazione meccanica di schede perforate, e Babbage aveva correttamente indicato la necessità di distinguere le schede che avrebbero dovuto codificare i dati da quelle che avrebbero dovuto invece codificare le istruzioni. La macchina analitica prevedeva anche accumulatori (registri) per i dati in elaborazione e per i risultati parziali, e l'idea di base di quella che sarebbe in seguito divenuta l'unità aritmetico-logica delle moderne CPU, una componente che Babbage aveva battezzato Mill.

    Augusta Ada nasce in Inghilterra da Lord George Byron (1788-1824), famoso poeta e patriota appartenente all'alta aristocrazia, e Annabella Milbanke, una donna dal carattere forte, colta e amante delle scienze. Poco dopo la nascita di Ada, i genitori si separano e Ada resta con la madre, che si occupa della sua educazione. In reazione al marito poeta, la madre di Ada le fa seguire lezioni di forte impronta scientifica e Ada dimostra fin da subito grande interesse per la matematica e la meccanica: risolve problemi, progetta piani di costruzione per navi e per diversi macchinari, e allo stesso tempo si applica nelle materie previste dall'educazione di una nobildonna.
    Non è una ragazza di buona salute, spesso è afflitta da forti mal di testa di salute cagionevole ed è succube di una madre dominatrice; nonostante questo la sua ambizione è forte e la passione per gli studi scientifici ancora di più. Fin da piccola instaura corrispondenze con noti scienziati, ottenendo incoraggiamenti e consigli anche da Mary Somerville, la celebre astronoma che rappresenta il suo ideale scientifico.

    A vent'anni sposa Lord William King, poi conte di Lovelace. Dopo il matrimonio continua a dedicarsi alle sue ricerche scientifiche con l'ambizione di realizzare qualcosa di importante in questo campo e di ottenere dei riconoscimenti. Le sue aspirazioni vengono momentaneamente bloccate dalla nascita di tre figli, da problemi di salute e da obblighi di rappresentanza a fianco del marito.

    La sua capacità di intuire e vedere più in là dei sui contemporanei la porta, a metà degli anni’ 30, ad entusiasmarsi per le ricerche di un matematico di Cambridge, Charles Babbage, che lavorava da anni alla progettazione dell’Analytical Engine, un’enorme struttura composta da ben 25 mila parti, precursore dei calcolatori del XX secolo.
    Babbage, lavorando a questo progetto, presenta gli sviluppi in un seminario a Torino, nell’autunno del 1841. Un italiano, Menabrea, scrive un riassunto di ciò che Babbage aveva descritto che pubblicò in una relazione, in francese, insieme ad alcune sue valutazioni.
    Ada, nel 1843, traduce in un articolo in lingua inglese la relazione di Menabrea apportando le sue personali e, per l’epoca, visionarie considerazioni.
    Quando Babbage viene a conoscenza di tale traduzione, consiglia a Ada di corredare la traduzione con illustrazioni e annotazioni proprie. Da qui Ada amplia la traduzione corredandola di aggiunte e commenti e sviluppando nuove implementazioni alla progettazione dalla macchina analitica di Babbage tra cui la possibilità di calcolare formule algebriche mediante l’uso di schede perforate e un piano di calcolo per i numeri di Bernoulli (ora considerato il primo "programma di Lovelace").
    Nel suo lavoro, la studiosa affronta da un lato i problemi che possono essere risolti mediante la "Analytical Engine" e dall’altro elabora i principi organizzativi delle rispettive operazioni di calcolo, scrivendo in tal modo i primi programmi per computer.
    Il libro viene pubblicato nelle Taylor's Scientific Memoirs del 1843 e grazie a Ada, l’invenzione di Babbage viene divulgata in un circolo scientifico più ampio.

    (tratto da www.universitadelledonne.it)

    Vi invito anche a visitare il sito:
    http://leonardodavinci.csa.fi.it/rapp-esterni/sett-cultura/nona/math-donne/mode_3.htm
    se vi va di approfondire l’argomento in questo sito sono nominate altre donne, oltre a Ada Byron Lovelace, importanti nel campo scientifico prima del XX° secolo

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  21. Il primo software mai scritto da un essere umano fu ideato da una mano femminile e fu una mente di donna a prefigurare alcune delle basi concettuali della programmazione. E che donna! Addirittura la figlia di Lord Byron.
    Ada Augusta nasce nel 1815, unica discendente legittima del poeta; a sole 5 settimane dal parto la madre chiede la separazione dal marito, ottiene la tutela della figlia e si impegna a darle un’educazione scientifica, terrorizzata all’idea che la bambina possa manifestare le medesime inclinazioni poetiche del suo tempestoso genitore.
    E in effetti, la piccola Ada si applicherà con passione alla matematica ma i progetti materni non avranno un successo completo: giovinetta, dichiarerà di aspirare ad una “scienza poetica” e tutto il suo pensiero analitico sarà intriso di immaginazione e punteggiato di metafore.
    Sarà proprio la sua capacità di intuire e vedere più in là dei contemporanei a portarla, a metà degli anni ‘30, ad entusiasmarsi per le bizzarre ricerche di un matematico di Cambridge, Charles Babbage, che lavora da anni alla progettazione di una calcolatrice meccanica.
    L'Analitical engine di Babbage, un’enorme struttura composta da ben 25 mila parti, precorre i principi dei calcolatori numerici universali del XX secolo.
    Ada si appassiona all’opera di Babbage, di cui intuisce “l’universalità delle idee” e tra i due inizia un fitto scambio di lettere, piene di numeri, fatti e fantasie.
    Nel frattempo, la giovane nobildonna sposa il conte di Lovelace, da cui avrà tre figli. Nel 1843, in uno scritto ormai famoso, Ada Byron descrive la Macchina di Babbage come uno strumento programmabile, in grado di agire in base a delle istruzioni generali.
    Con incredibile lungimiranza, ne prevede le applicazioni nel calcolo matematico, prefigura l’intelligenza artificiale e persino la computer music, affermando che la macchina sarà cruciale per il futuro della scienza.
    A titolo di esempio, spiega il modo in cui la macchina potrebbe effettuare un determinato calcolo, scrivendo quel che viene unanimemente riconosciuto come il primo software della storia. Ada Augusta Byron Lovelace muore giovanissima, a soli 36 anni Per oltre un secolo verrà ricordata solo nelle note biografiche del grande poetica romantico.
    Nel 1979, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha onorato il ricordo di Ada Augusta Byron Lovelace battezzando “ADA” un linguaggio di programmazione per grandi sistemi di calcolo particolarmente innovativo. E se Charles Babbage è il precursore di tutti i progettisti di hardware, alle origini del software c’è una Eva dell’aristocrazia britannica.

    MARIA GRIMALDI

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